
- Febbraio 2020
Pagine: 160 - Genere: Non fiction
Formato disponibile: Brossura, eBook
ISBN: 9788820395667

📗 Acquista scontato su ibs.it
📙 Amazon (spedizione gratuita)
📗 eBook su ibs.it
📙 Versione Kindle
Un viaggio, un bellissimo viaggio che parte da Galileo Galilei ed il suo microscopio fino ad arrivare agli strumenti più moderni che permettono all’uomo di muoversi con facilità nelle varie dimensioni spazio- temporali. Un racconto che mostra il super poter degli occhi e la loro capacità di vedere oltre.

Mia nonna Anna era una donna bellissima. Io ero un bambino curioso e vivace come tutti i miei coetanei. Quando la nonna morì di cancro, mi salì dal cuore una promessa impossibile e le sussurrai un “Capirò perché, nonna cara, così non morirai più”. Non lo sapevo, ma ero un giovane microscopista a quel tempo.
È bello ed originale leggere queste righe come incipit di un libro di divulgazione scientifica. Spesso gli scienziati, nel descrivere le loro esperienze ed i loro esperimenti, tendono ad essere piuttosto cattedratici ed impersonali, impegnati come sono nella spiegazione di un concetto. Alberto Diaspro, direttore di Nanofisica all’IIT e professore ordinario dell’Università di Genova, riesce invece in questo saggio scientifico ad unire in maniera esemplare tematiche prettamente scientifiche – ed a volte piuttosto ostiche per i non addetti ai lavori- con aneddoti personali ed argomenti culturali più universalmente noti o più semplici rispetto alle mere argomentazioni scientifiche, che stimolano la curiosità del lettore e lo spingono ad apprendere divertendosi.
Ci si avvicina alla lettura d questo saggio in maniera timorosa e lenta, quasi in punta di piedi, per accorgersi poi che per l’autore divulgazione scientifica significa raccontare le cose in maniera seria, semplice e profonda, che ogni pagina ha qualcosa da svelare e che tutto ciò che è legato al microscopio è un’avventura continua.
Sì, perché questo testo non è altro che la storia d’amore tra un pezzo di vetro e l’arcobaleno: utilizzando infatti un pezzo di vetro – con poca spesa- e la luce dell’arcobaleno si è in possesso della chiave per accedere al vivente e diventa davvero possibile svelarne i segreti.
Quello che gli occhi non vedono del vivente sono dettagli, perché troppo fini, e molecole, perché le molecole biologiche, per lo più, non assorbono la radiazione visibile, quindi non sono in grado di produrre un contrasto….L’altro motivo per cui gli occhi non vedono riguarda la finezza del dettaglio, verrebbe da dire “le cose troppo piccole” mentre in realtà si tratta delle distanze piccole tra gli oggetti che a volte non permettono di considerarli come due cose distinte.
Si parte dal più semplice microscopio ottico fino ad arrivare alla super risoluzione, passando attraverso le considerazioni di Aristotele e Plinio il Vecchio sulla conoscenza, per dimostrare che guardando si possono osservare un sacco di cose e che quindi l’osservazione è la base di mille scoperte. Che “basterebbe osservare” lo ha notato il grande giocatore di baseball americano Yogi Berra- che per colpire la palla aveva la necessità di intercettarla, quindi di osservare- così come il premo Nobel per la Fisica Richard Feynman- che in una memorabile lezione tenuta al California Institute Technology a Pasadena ha segnato l’atto di nascita delle nanotecnologie-.
Quello che gli occhi non vedono è un testo divulgativo che contiene formule e concetti che possono essere difficili, per molti. Per questo Diaspro invita il lettore a leggere tali formule come fossero il testo di una poesia, per renderle armoniche con il resto e per mantenere il tempo narrativo del racconto. Consiglio curioso, ma funziona!
Approfondimento
La lettura non è, ovviamente, semplicissima, anche se l’autore alterna parti più propriamente scientifiche e divulgative a brevi riflessioni e racconti più facilmente fruibili da parte del lettore non necessariamente esperto in materia.
Tuttavia, ciò che fa di questo testo una lettura davvero interessante ed intrigante, è la sensazione di stupore e meraviglia che le osservazioni di Diaspro suscitano ed il desiderio di saperne ancora ed ancora sull’argomento. E questo è l’obiettivo ultimo-centrato appieno, quindi, in questo caso- di ogni testo di divulgazione scientifica ben fatto.
Connie Bandini