
Autore: Fausto Brizzi
Pubblicato da Einaudi - Maggio 2017
Pagine: 120 - Genere: Autobiografico
Formato disponibile: Brossura
Collana: Stile libero extra

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La nascita di un figlio cambia la relazione nella coppia? Sembra di sì a detta del noto regista, sceneggiatore e scrittore, Fausto Brizzi. Non solo la cambia, ma la travolge se il figlio/a tanto/a desiderato/a giunge dopo vari tentativi all’età di cinquant’anni. Il secondo romanzo di Brizzi, sequel di “Ho sposato una vegana”, racconta di come, piano piano, l’autore-narratore si è perdutamente innamorato della figlia e ne è diventato il suo schiavo.

Penelope Nina è stata amata dai suoi genitori sin dal suo concepimento. La mamma, Claudia, è una vegana convinta, apprensiva a tal punto che cambia ben quattro ginecologi, di cui una salutista, e fa un’infinità di analisi ed ecografie. Ufficialmente incinta da due giorni stila una minuziosa lista di incombenze per i mesi successivi. Il papà, noto regista, invece, non riesce ad imporsi e dopo un’animata discussione sul nome, – avrebbe preferito Eva, come la donna di Diabolik, che lui ama e legge volentieri, cede per Penelope Nina –, si lascia trascinare persino ad avere per casa una baby sitter che parla perfettamente l’inglese ma che assomiglia a una Barbie, e si lascia inesorabilmente coinvolgere in un vortice di cose da fare senza poter mai dire la sua.
Brizzi riesce con grande ironia a metter nero su bianco una parte importante della sua vita, i nove mesi di attesa della figlia e la sua meravigliosa nascita. Con semplicità e maestria in Se prima eravamo in due ci racconta del girovagare tra ambulatori e studi privati, di villocentesi ed ecografie, di paure, attese, preparativi, di stanze pieni di giochi, pannolini in continuo ricambio, pianti di notte, coliche al pancino, febbri da cavallo, attenzioni, baci, abbracci. Insomma di un rapporto tenerissimo e di un amore sconfinato che nasce tra lui e sua figlia.
Se prima eravamo in due apre la porta di casa della famiglia Brizzi e, in maniera irresistibile ed emozionante, costruisce un diario di bordo che attraversa i nove mesi di attesa, la nascita, il gattonamento, i primi passi, la prima festa di compleanno, le prime cadute, la prima bici: un resoconto, vero, brillante di quello che aspetta a una coppia prima, durante e dopo l’arrivo di un figlio. Come afferma lo stesso Brizzi, rivolgendosi direttamente a Penny, nelle ultime pagine del suo libro, esattamente dopo 365 giorni che i due si conoscevano:
Io? Che papà sono stato? Non sai quanto vorrei ascoltare oggi la risposta della tua voce. La mia pagella più importante. L’unica pagella che conta veramente nella vita. Ho preso una sufficienza risicata come mi accadeva al liceo? Sono stato bocciato, rimandato oppure sono stato un insopportabile secchione? Soprattutto, sono stato un esempio? Sono sempre stato al tuo fianco nei momenti più difficili? Sono riuscito a rendere la tua vita migliore? Se non l’ho fatto, perdonami, se puoi.
Approfondimento
Una scrittura diretta, fatta per immagini, per un libro che si legge tutto d’un fiato e una storia di vita che ti riporta indietro a tanti anni fa quando anche tu hai atteso, avuto, coccolato, cresciuto un figlio.
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