
Autore: Stephen Hawking
Pubblicato da Sperling & Kupfer - Maggio 2020
Pagine: 512 - Genere: Racconti
Formato disponibile: Copertina Rigida
Collana: Pandora
ISBN: 9788820069131

📗 Acquista scontato su ibs.it
📙 Amazon (spedizione gratuita)
📗 eBook su ibs.it
📙 Versione Kindle
📗 Trovalo usato
✪ Le recensioni dei lettori su Goodreads
Stephen King ritorna con un libro che racchiude quattro racconti, e che prende il titolo da uno di essi.
La prima storia è quella meno incisiva, mentre la successiva risulta la più matura e suggestiva, intrigante e persino commovente. La terza è un vero e proprio regalo che l’autore fa al personaggio del suo immaginario a cui è più affezionato, Holly Gibney, mentre l’ultima, micro romanzo introspettivo, è quella più classica, in cui King cita sé stesso, con un pizzico di ironia e una buona dose di talento.

Le quattro storie contenute in Se scorre il sangue non hanno un legame esplicito tra loro, ciò che le unisce è l’inesauribile voglia di Stephen King di regalare racconti ed emozioni ai lettori.A dire la verità l’inizio non è rappresentativo del miglior King, Il telefono del signor Harrigan è piuttosto prevedibile e non eccelle nemmeno nella scrittura, scivola via piuttosto piatto, senza infamia e senza lode, probabilmente scalda il motore in vista della vera gara. Il giovane Craig racconta della sua amicizia con il signor Harrigan, di un regalo particolare che farà proprio ad Harrigan e di un regalo che riceverà in cambio, decisamente particolare. Terrificante e liberatorio.
“No, la punizione non era sufficiente”.
Il secondo racconto è invece a mio avviso sorprendente. È diviso in tre atti, Grazie Chuck, Artisti di strada e Contengo moltitudini. Sconfessa chi crede, ancora, che King sia solamente uno scrittore horror e regala qualcosa di profondo e spiazzante, con un tocco di leggerezza.
“….ci sono miliardi di esseri umani sulla terra, e ognuno di loro ha un mondo intero dentro”.
Il terzo racconto vede protagonista assoluta, per la prima volta, Holly Gibney, una vecchia, si fa per dire, conoscenza. La fragile, all’apparenza, e problematica detective deve fronteggiare una minaccia che riaffiora dal passato, sapendo che la sua vita sarà a rischio. Holly sa che deve agire, solo lei può farlo, conscia del fatto che il mondo non saprà mai quanto potrebbe esserle grato.Questo è il racconto più lungo, kinghiano al cento per cento, scorrevole, ben scritto, in cui è evidente la scusa che King adotta, la storia stessa, pur di indagare non su un mistero ma su Holly stessa. È il caso di dire: il piacere è tutto nostro.Il quarto racconto, Il ratto, è godibile anche senza badare alla trama, perché la descrizione che Stephen King fa del protagonista è semplicemente perfetta. Ne descrive la crisi creativa, le aspettative, i sentimenti contrastanti verso la moglie e verso sé stesso, con un valore aggiunto, una sorta di riflessione sul processo mentale che porta alla nascita di un romanzo. Una piccola gemma è la citazione che King nasconde, nemmeno troppo velatamente, di uno dei suoi capolavori. Quale?ApprofondimentoKing stesso si lancia in una dichiarazione d’amore verso Holly Gibney, saltata fuori dalla sua mente per qualche misterioso motivo, proprio come misterioso è il motivo che spinge uno scrittore ad associare immagini, pensieri, emozioni per ricavarne un racconto o un romanzo. Riflessioni che l’autore fa ad alta voce attraverso Drew Larson, il protagonista di Ratto. Nonostante ciò, il racconto che mi ha colpito maggiormente è stato La vita di Chuck, per la sua profondità e leggerezza, e per l’emozione che suscita in momenti che rimangono nel cuore, come nell’episodio Artisti di strada. Gli episodi di questo racconto sono tre e messi in ordine cronologico inverso. La bravura di King, e la bellezza del racconto, sta nel non spiegare esplicitamente quello che sta accadendo, ma lasciando che sia il lettore a ricostruire il tutto, lasciando che un alone di mistero, che mistero deve rimanere, avvolga la narrazione.
Tuttavia la fascinazione è sorella gemella della paura.
Ratto conclude il libro lasciando un retrogusto amaro e un cinico sorriso. La scrittura del quarto episodio è coinvolgente e lascia trasparire la passione dell’autore per le storie. Di che tipo? È forse importante?
La realtà era profonda, e si estendeva all’infinito. Era carica di segreti, e sembrava non conoscere limiti”.
Drew Larson cerca a tutti i costi di mettere nero su bianco le immagini che si affollano nella sua mente, bellissime, potenti, ma che rischiano di soccombere al peso della carta morendo. Che parola scegliere? Perché una è buona e l’altra no. Solo una forza oscura può dipanare la matassa, ma a che prezzo?
Una volta che cominciavi a scrivere, però, tutto cambiava. Ogni scena che buttavi giù, ogni parola, limitava un po’ di più le tue opzioni. E alla fine diventavi come una mucca che trotta su un sentiero in discesa vertiginosa.
Stephen King è un maestro dei tempi tecnici, sa dosare con equilibrio la lunghezza di ciò che scrive per renderlo funzionale. Quattro romanzi sarebbero eccessivi, ma quattro novelle sono un ottimo film a episodi.
Charles «Chuck» Krantz 39 splendidi anni! Grazie, Chuck!
Cristiano Dall’Asta