Autore: Guido Mina di Sospiro
Pubblicato da Ponte alle Grazie - Maggio 2017
Pagine: 198 - Genere: Avventura
Formato disponibile: Brossura
Collana: Scrittori
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Chris, moderno navigatore irlandese, gobbo e poco istruito ma dal grande cuore. Ruth, bellissima filosofa americana, in preda a una crisi sia professionale sia esistenziale. Una mappa che sembra condurre a un inestimabile tesoro ma il cui segreto non è stato ancora decifrato. Un boss colombiano che sul quel tesoro vuole mettere le mani, e assolda Chris e Ruth per l’impresa. Missione difficile, forse impossibile, visto che i due vivono su piani non comunicanti. Riusciranno i due nell'impresa, che a ben vedere è più intellettuale che fisica?
Chi cerca di trovare la via d’uscita in un labirinto ripone fede nello stesso, nel senso che crede che in effetti ci sia una via d’uscita, la quale, prima o poi, sarà rinvenuta. In realtà non c’è nessuna garanzia, anzi: si dovrebbe tendere a credere il contrario. Un labirinto è una trappola; perché mai dovrebbe trattarsi d’una trappola equa? Non sono forse le trappole inique per natura?
A Miami vive, o per meglio dire sopravvive, Christopher Foley, ragazzone irlandese dall’aspetto animalesco e dall’intelletto poco allenato. Chris, nonostante la scarsa istruzione e una vistosa gobba a imbruttirlo, ha messo su famiglia negli Stati Uniti e da sempre va per mare, come traghettatore di turisti e appassionato di carte nautiche.
A New York invece la brillante e affascinante studentessa Ruth sta vivendo un periodo travagliato: un algoritmo da lei ideato per eludere i paradossi della logica formale si è rivelato fallace e l’ha fatta sprofondare in una crisi di identità. E quando i genitori le rivelano di non essere i suoi genitori biologici, Ruth capisce che è giunto il momento di recuperare le sue origini a Cuba, tornando peraltro a farsi chiamare Marisol. Quale circostanza potrebbe mai essere abbastanza accidentale da far incontrare due figure così diverse, proiettate su piani esistenziali così disgiunti? Quella per cui un boss colombiano, avido di denaro e in fuga dalla polizia statunitense, è venuto in possesso di una mappa dei Caraibi che, a suo dire, riporta le indicazioni per un tesoro dal valore inestimabile – sedici galeoni spagnoli requisiti oltre tre secoli prima dai pirati e nascosti lungo la costa dei due isolotti delle Negrillos.
Una questione difficile da dirimere: in primo luogo perché il messaggio cifrato che la mappa conteneva, una volta decrittato, ha dato luogo a un secondo indovinello a cui per ora nessuno ha saputo dare risposta; in seconda battuta perché nessun documento cartografico dal 1867 in poi riporta le Negrillos, tanto da avanzare legittimamente il dubbio che le isole (e di conseguenza il tesoro) in realtà non esistano. Il boss però sa come persuadere le persone e così ecco che il rozzo Chris – assoldato proprio per la sua esperienza – e la brillante Marisol – nel frattempo rientrata negli Stati Uniti come insegnante ed esperta di storia caraibica – si imbarcano da Key West, come perfetti sconosciuti, per un’avventura nel mar delle Antille di cui non conoscono che pochi dettagli. E presto, tra influenze astrali dei pantheon latino e norreno, bizzarrie tipiche del meteo tropicale e rare, surreali, conversazioni a spezzare un’incomunicabilità che sembra insolvibile, i due si troveranno a dover fare della necessaria convivenza una virtù, a caccia di un tesoro che, a ben guardare, non avrà la scintillante e preziosa consistenza immaginata dal loro committente, bensì sarà molto più recondito e difficile da acquisire.
La lettura di Sottovento e sopravvento è in fondo una sfida, una caccia al tesoro essa stessa: Guido Mina di Sospiro ci invita, attraverso l’indovinato registro della narrazione d’avventura – picaresca a dirla tutta – e alla sempre intrigante ambientazione del mar dei Caraibi, a spostare lo sguardo più in là e a riflettere sulla vera dicotomia che percorre le pagine del libro. È la supremazia della mente sulle emozioni contro il primato del cuore sull’intelletto, è la trascendenza opposta all’immanenza, il ricondurre la vita a leggi formali o, al contrario, a lasciarla nel mistero della creazione divina.
Lo strano connubio, vivente e pensante, formato dalla coppia Chris/Marisol, frutto dei loro travagli passati, del loro approccio ai problemi del presente e della loro proiezione nel futuro, non è che un movimento di sintesi che, nelle ultime pagine del testo, palesa in qualche modo una parte vincitrice, una direzione da prendere e che consente di scovare la vera natura del tesoro. Sottovento e sopravvento è dunque un libro che, malgrado qualche carenza di equilibrio nella struttura narrativa e – problema tipico delle letture a più strati – un intreccio che impone una preparazione gnoseologica di alto livello, intrattiene, appassiona e diverte.
Approfondimento
L’indubbia piacevolezza della trama è inevitabilmente legata all’efficacia dei due protagonisti: Chris e Marisol, così diversi per esperienze vissute e natura del loro stare nel mondo, si scoprono invece molto simili, addirittura fra loro complementari. L’accento ironico, quasi grottesco di alcune loro peculiarità e la descrizione trasognata ma al contempo avvincente delle loro peripezie e una delle mosse più indovinate dell’autore. Una scelta che peraltro trova analogo e riuscito compimento anche nel tratteggio dei personaggi comprimari dei due protagonisti, su tutti il boss, iper-stereotipato ma proprio questo iper-credibile.
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