
Autore: Miriam Toews
Pubblicato da Marcos Y Marcos - Gennaio 2021
Pagine: 269 - Genere: Narrativa
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Gli alianti
ISBN: 9788871689920
ASIN: B08R6GG5FJ

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“La memoria è il diario che ciascuno di noi porta sempre con sé.” Oscar Wilde
La nostra mente è come un enorme pc con miliardi di informazioni: utili alla normale attività quotidiana, per il lavoro, lo studio, per la vita sociale, sentimentale. Un magazzino infinito dove ogni parte della nostra esistenza viene catalogato e conservato. In questo spazio immenso una parte importantissima è riempita dai ricordi. Ogni emozione provata, ogni momento bello o brutto della nostra esistenza è racchiuso lì nella nostra memoria, indelebile, o almeno così crediamo, perché siamo certi che la nostra mente la nostra memoria non ci tradiranno mai. Ma se improvvisamente tutto cambiasse? Cosa saremmo disposti a fare per ritrovare i nostri ricordi e noi stessi? Quanto siamo legati al passato ed al presente? Cosa veramente fa di noi stessi quello che siamo? Ci sentiamo abbastanza per chi amiamo, per chi ci conosce, per poterci definire “degni” della vita che ci è stata data? Questi sono alcuni degli interrogativi che ritroviamo in questo splendido libro scritto con tenerezza e che ci dà accesso ad una mente meravigliosa e confusa dove l’unico punto fermo è l’amore.

Nella buia casa della depressione non ci sono finestre da dove vedere, solo specchi.
Mel Toews è un insegnante nella comunità di Steinbach, Manitoba. Ha una bella famiglia, sua moglie Elvira è una donna eccezionale sotto tutti i punti di vista, le sue due figlie Miriam e Marj sono due ragazze forti, indipendenti e seppure molto diverse l’una dall’altra, sono legatissime ai genitori.
Come insegnante Mel è più che stimato, adorato dai suoi ragazzi, rispettato e tenuto in considerazione dalla comunità è anche un pilastro della sua chiesa di fede Mennonita, una vita in apparenza felice, serena senza pecche.
Ma sfortunatamente non è così, con una diagnosi di disturbo bipolare Mel deve affrontare i suoi demoni tutti i giorni. Il mondo nella sua testa è caotico, altalenante, distorto, perennemente ossessionato dall’idea di non essere “abbastanza” la sua vita va avanti contro ogni previsione medica.
Mel è un uomo non comune, anche se lui non se ne accorge, vive intensamente ogni momento della sua vita e riesce a mietere successi impensati, da semplice maestro riesce a diventare preside, a sposare la donna che ama, ad avere una famiglia ma soprattutto a rendere le vite delle persone che conosce migliori, con la sua gentilezza.
Mel lavora duramente inseguendo e riuscendo a realizzare molti dei suoi sogni, più di chiunque altro immagini, ma un nuovo duro colpo si abbatte su di lui, colpito da una serie di ischemie è costretto a letto contro la sua volontà a beneficio della sua salute
Quando viene ricoverato in ospedale comincia a rendersi conto di stare perdendo una parte della cosa che ha di più prezioso, la sua memoria.
Per lui inizia un periodo di ricerca ossessivo, cioè quello di non dimenticare, ma questa è una guerra e la sua unica arma è scrivere. Comincia così a riempire fogli su fogli con la sua grafia, ogni parola a rammentare un episodio, una persona, un evento, un momento di malessere, di felicità di vita.
Nella nebbia dei suoi ricordi la figura vivida dell’amata moglie Elvira è sempre presente e non sbiadisce mai, a lei Mel dedica ogni pensiero della giornata a lei è legato ogni evento anche la sua intera vita.
La malattia avanza con la stessa velocità con cui i suoi ricordi svaniscono, per la prima volta nella sua vita Mel si sente vinto, lui che non si era arreso mai. Un giorno di maggio, in una bellissima giornata di sole scappa dall’ospedale e comincia a girare nei dintorni, stanco di camminare chiede un passaggio che lo porterà lontanissimo da casa.
Per la prima volta nella sua vita decide solo per sé stesso senza pensare agli altri, come aveva fatto per tutta la vita, e forse in quel momento che trova la pace che tanto desiderava.
Approfondimento
La memoria non è ciò che ricordiamo, ma ciò che ci ricorda. La memoria è un presente che non finisce mai di passare.
Com’è stato coinvolgente questo libro, una lettura emozionante. Swing Low è una immaginata ma perfetta testimonianza di una mente immersa nell’abisso della depressione. Attenti non fatevi ingannare! Non si tratta di un trattato né tantomeno di un noioso e triste libro sulle ipotesi di questo male oscuro. È la chiave di lettura più tenera, profonda, emozionante a tratti ironica ed umana che io abbia mai avuto il piacere di avere tra le mani.
Smettetela di fare quell’espressione perplessa! Va bene lo ammetto, appena visto il libro è stata la mia stessa espressione, non si può nascondere nulla a nessuno mannaggia! Ma ve lo devo dire onestamente, dopo 3 ribadisco tre pagine ho incontrato una delle persone più gentili, dolci ed innamorate che io abbia mai conosciuto.
Mel Toews è un uomo eccezionale, di una forza e determinazione incredibili. Lui non è l’uovo fragile che crede di essere, il suo guscio è inossidabile, anche se il suo interno è delicatissimo. Nonostante i pareri medici contrari e mille difficoltà ha vissuto una vita eccezionale. Mi spiace solo che lui non abbia potuto davvero capire tutto il bene e l’amore che ha contribuito a lasciare. La cosa che mi ha colpito maggiormente è stato che anche se ha avuto mille e mille momenti in cui ha vacillato, non ha mai perso nella sua mente il suo punto fermo, Elvira. Questa donna eccezionale è stata il faro che ha illuminato, nella nebbia delle mente, Mel per tutta la sua vita. Non parlo certo di un amore semplice, ricordiamoci che l’amore non è mai semplice, ma questo rapporto è basato su molto di più, sulla debolezza fatta forza, sulle paure fatte sfide, sui silenzi fatti opportunità. Impossibile scinderli, impensabile pensarli divisi.
Mentre leggevo mi rendevo conto che, la grande umanità e forza di quest’uomo che dentro di sé si sentiva così fragile, è una lezione immensa, molti di noi che non vivono lo stesso inferno di Mel fanno per gli altri meno di un quarto di ciò che fatto lui.
Non posso immaginare quanto amore e dolore ci siano voluti all’autrice Miriam Toews per scrivere quest’omaggio al padre, ma credo che un ringraziamento sia doveroso perché altrimenti non avremmo mai conosciuto quest’uomo incredibile, quindi grazie a lei che lo ha scritto ed a voi che lo leggerete. Chi amiamo davvero non ci lascia mai, scrivere di chi ha contato nella nostra vita testimonia al mondo intero la loro esistenza e non c’è omaggio più grande che l’amore possa fare.
Antonella Flavio