
Autore: Leonard Michaels
Pubblicato da Adelphi - Settembre 2016
Pagine: 129 - Genere: Narrativa
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Fabula
ISBN: 9788845931062

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"Un contagio visionario" percorre il Greenwich Village dei primissimi anni Sessanta la terra di nessuno fra la Beat Generation e i figli dei fiori. E proprio nel cuore del Village, mentre "un bizzarro delirio aleggia nell'aria", una coppia di studenti, imprigionati in una livida ossessione d'amore, sprofonda giorno dopo giorno in un allucinato inferno coniugale.

Leonard è un aspirante scrittore. Dopo due anni di corsi postuniversitari a Berkeley, si mette alla guida di una macchina di uno sconosciuto per tornare a casa, a New York. Lì trova i suoi vecchi genitori, e, come un filo attorcigliato e lasciato a dormire, la vita si dipana monotona, costellata di momenti mondani, di attimi spesi con la madre che gli prepara il pranzo e il padre che è troppo impegnato a dimostrare, mentre fuma un sigaro e senza mai dirlo al figlio, la sua disapprovazione. Dopotutto, Leonard non è un uomo di successo, cosa aveva combinato finora da renderlo un figlio ed una persona apprezzabile?
Ma d’altronde, nell’intorpidimento generale dei primi anni ‘60, Leonard conosce abbastanza bene i suoi desideri: vuole fare qualcosa e non qualcosa da fare, vuole inseguire i suoi sogni, tramutarli in una realtà palpabile. Si susseguono così, lenti e ripetitivi come una litania, i primi giorni del suo ritorno nella grande mela, quando la parola ama risuonava come un proclama con la forza di uccidi.
A un tratto, però qualcosa cambia e un piccolo tornado trascina l’esistenza di Leonard e i suoi progetti. Grazie alla sua amica Naomi, l’aspirante scrittore farà un incontro abbacinante. Proprio nell’instante in cui entra nell’edificio del village in MacDougal street, agli estremi del comfort e dell’intimità, ogni incertezza acquisisce contorni definiti. In un’atmosfera di trasgressioni ed erotico anticonformismo una nuova realtà si diffonde come l’odore di un frutto esotico. A un tratto, la vede: quella giovane donna dall’aspetto orientale, religiosamente intenta a spazzolarsi i capelli che, neri e bagnati, le coprono le spalle. Sylvia Bloch.
In quell’attimo Leonard intuisce che il dubbio su cosa fare della vita era risolto per i quattro anni successivi. Leonard è quasi ipnotizzato dalla sua presenza nella stanza dell’appartamento da 40 dollari al mese. D’un tratto poi, come in una danza silenziosa e distratta, i due si ritrovano a camminare l’uno a fianco dell’altro ‘’instupiditi dal sentimento”, come drogati dall’attrazione fisica e guidati dall’istinto trasgressivo dei primi anni ‘60, in quella che si appresta ad essere l’iniziazione di un amore tormentato e totalizzante. Basterà l’amore a salvarli?
Leonard Michaels è autore di racconti di successo e saggi critici e autobiografici. Lo scrittore trascorse la sua vita tra New York e la California, dove si trasferì per insegnare Letteratura inglese all’Università di Berkeley.
Michaels ci consegna un romanzo breve in forma di ‘’memoir’’ che inizialmente non era destinato a tale scopo, ma era nato dall’idea di un breve racconto ispirato alla vita con la sua prima moglie. Valicando l’elemento autobiografico dell’ossessione che aleggia lungo le pagine, Michaels riesce a tratteggiare con grande naturalezza e uno stile impeccabile quasi cinematografico, i lineamenti dei volti noti e non che hanno caratterizzato la zona del ‘’village’’. Si rianinamano, nella New York che ha posto le basi dell’età contemporanea grazie alle sue trasgressioni, le idee anticonformistiche. Celebri figure vengono raccontate con disinvoltura, tra le altre quelle di Jack Kerouac o Elvis Presley, come iconica incarnazione dello spirito di quegli anni che coinvolse tutte le fasce sociali. Le droghe, il sesso promiscuo, la libertà delle donne di scegliere senza indossare un’etichetta sul capo, l’omosessualità latente anche se accennata con pudore.
Sylvia non racconta solo la storia del tragico suicidio di una donna soggiogata dalla follia. È un romanzo che, in un volo di 129 pagine, guida il lettore nell’età non molto lontana di quei celebri anni ‘60, fino a farne sentire la completa malinconia. Ci lascia anche l’amaro di un desiderio ormai occulto: quello di riassaporare il gusto unico della trasgressione.