Autore: Francesco Guccini
Pubblicato da Giunti - Ottobre 2021
Pagine: 180 - Genere: Narrativa
Formato disponibile: Copertina Rigida, eBook
Collana: Scrittori Giunti
ISBN: 9788809950085
ASIN: B09HSN7RVY
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Tre storie, un coro di voci riunite in osteria per cogliere l'attimo fuggente di una serata tra amici. Dagli anni Trenta, con la loro fame e la loro energia, fino alla soglia disillusa del nuovo millennio, passando dalle speranze dei Settanta, tre compagnie di amici si avvicendano intorno a una tavola imbandita, scherzano, ricordano, litigano, s'innamorano, brindano.
L’America era l’America, annusare che una civiltà poteva essere diversa da come l’avevano vista, immaginata, anche al di là di quei monti, anche nelle città diverse in cui qualcuno era stato a fare il militare.
Tre cene, tre gruppi di amici, tante storie, tante zingarate, e dentro il destino di un’intera generazione, sogni ed illusioni fioriti, rinati e poi spazzati via dalla storia. Guccini canta e racconta la sua terra, la sua Pavana, e lo fa condividendo le sue memorie più intime con il lettore, aprendo le porte delle case, i cassetti degli armadi e le dispense riempite per l’inverno, che lì, in montagna, può essere lungo e rigido; così come le estati possono essere chiare e cristalline, piene di voci, di risate e di amori. Ammantato da un velo di nostalgia, Guccini ci racconta un mondo che non c’è più, un universo semplice ed operoso, fatto di mani che lavorano la terra, spaccano legna, emigrano a fare il carbone poi sempre tornano all’eden della loro giovinezza, tra quei monti, costellati di paesini quasi abbandonati, con le piccole strade brecciate ed il bar della piazza, a fare anche da osteria. Non ci sono grandi avvenimenti, o colpi di scena, scorribande pazzesche e serate luculliane, ma c’è il passo lento della nostalgia che ricorda e racconta di avventure semplici, di desideri e di speranze umili e dignitose, di un desinare “montanaro”, condito di buon vino ed amicizia forte, quella che condivide anche il poco che ha.
Tre cene (l’ultima invero è un pranzo) è una romanzo circolare, che parte dagli anni Trenta, attraversa gli anni Settanta e si immalinconisce negli anni Novanta, ricordando ciò che si era e ciò che si è stati; ma è soprattutto un canto d’amore agli Appennini, tanti cari a Guccini, un’inno alle amicizie che ci portiamo dietro da una vita, quelle con cui abbiamo condiviso le speranze e le disillusioni, è una ballata malinconica su quel che era e su quel che non tornerà, sulle scelte che abbiamo fatto e su quelle che, invece, per codardia, non abbiamo fatto, perché come lui stesso dice: bisogna sapere scegliere in tempo e non arrivarci per contrarietà.
Tre cene (l’ultima invero è un pranzo) è un romanzo di memoria, di storie, di legami autentici, anche se sbiaditi dal tempo, ma è soprattutto un racconto di radici, di appartenenza, di legami forti a cui sempre si torna, non importa quanto tempo dovrà trascorrere o quanto lontano dovremo andare.
Approfondimento
Francesco Guccini è un affabulatore, plasma parole ed emozioni e compie il miracolo di far rinascere ciò che è sparito da tempo, riproduce la bellezza dell’amicizia ingenua dei vent’anni, vissuta e condivisa in ogni momento e la restituisce viva e tangibile al lettore. E sulle tavole imbandite di coniglio in umido e pasta e fagioli, con i fiaschi di vino che ruotano come ballerine, ci racconta di come è cambiata l’Italia e di come siamo cambiati noi, di come, inconsapevoli, abbiamo lasciato gli scherzi e le risate di una serata d’inverno, con la neve alta ad affondare i passi, verso un futuro ignoto, diverso, ma che da quel passato deriva e a quelle cene tra amici sempre ritorna.
Senza dire più niente tornarono ad abbracciarsi e andarono, ognuno verso casa, ognuno inconsapevole come tutti, verso la propria sorte.