
Autore: Guillaume Musso
Pubblicato da La nave di Teseo - Giugno 2017
Pagine: 429 - Genere: Thriller
Formato disponibile: Brossura
Collana: Oceani

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Un appartamento isolato e perfetto a Parigi. Una casa piena di segreti, di foto, di oggetti appartenuti a persone che non possono più raccontare ciò che accadde prima e dopo il tragico evento. Un evento che cambierà la storia non solo di una famiglia, ma di due.

Soprattutto non sapevi che il torrente di fango ti stava già colando dentro. Quel nerume, quell’infezione, quella miseria. Quel senso di solitudine perpetua che oggi si è bruscamente risvegliato e ti terrorizza.
È così che si sente Madeline, ex poliziotta. Dire che la sua vita non vale più nulla non basta a descrivere il suo stato d’animo e ciò che è disposta a fare. Decide quindi, per sottrarsi alla sofferenza, per fuggire dalla sua vita e dalle delusioni amorose, di andare a Parigi, rifugiarsi durante le vacanze natalizie in una città speciale. La stessa città in cui Gaspard è nato e che odia.
L’uomo, misantropo, semi-alcolizzato e drammaturgo di fama internazionale, si ritroverà a dover condividere un appartamento insieme alla donna a causa di uno sbaglio. Un errore che cambierà le loro vite e quella di molti altri. Un errore che li porterà a scavare nel passato scoprendo poco alla volta la vita del pittore Sean Lorenz, ex proprietario della casa presa in affitto dai due. Un passato tragico, caratterizzato dal rapimento del figlio e della moglie, e la liberazione solo di quest’ultima. Ed è proprio il mancato ritrovamento del corpo del bambino che farà impazzire il pittore e che porterà Madeline e Gaspard sulle sue tracce.
Entrambi, dopo aver conosciuto la sua storia, non riusciranno a smettere di pensare alla scomparsa del figlio, e il mistero si farà sempre più grande quando riusciranno a recuperare le ultime tre tele che il pittore dipinse prima di morire. Quadri di una bellezza senza precedenti, che nascondono al loro interno un messaggio, un avvertimento che i due protagonisti di Un appartamento a Parigi non riescono a ignorare. Ma Madeline cede, crede di non farcela, non vuole tornare ad indagare sulla fine tragica di un bambino, perché sa che questo genere di indagini la svuotano. Si convince di avere cose più importanti da fare, e decide così di andarsene, di scappare. Ma Gaspard riuscirà a riaccendere in lei la scintilla, la curiosità, ed è così che si ritroveranno la notte di natale a New York, dove madre e figlio furono rapiti, dove la carriera artistica di Lorenz ebbe inizio. Dove la sua vita terminò. E come un ciclo, il ritorno a New York dei due segna la fine di una grande sofferenza. Una sofferenza fisica, mentale ed emotiva. Un dolore non solo loro, ma il dolore di una famiglia distrutta.
Questa avventura cambierà le loro vite: Madeline riuscirà a sconfiggere il suo dolore interiore che all’inizio l’ha portata a terribili azioni e Gaspard supererà la sua chiusura emotiva per poter iniziare un nuovo capitolo della sua vita. Una seconda storia. E “la seconda storia” come disse l’uomo “è la storia di una famiglia”.
Approfondimento
Il titolo che Guillame Musso ha voluto dare a questo suo libro inganna. Inganna perché Parigi viene sempre associata all’idea di città dell’amore, di città delle mille luci, città perfetta, unica. Questo però non vuol dire che si amore non si parli, anzi, è proprio grazie all’amore che la storia ha inizio, l’amore di un padre per il figlio, l’amore per la moglie, sua musa, per la pittura. L’amore per il mistero, per la verità, per la vita. Un amore che legherà i due protagonisti senza che questi se ne rendano conto perché troppo preoccupati a mostrarsi duri e forti. Un amore che permetterà loro di salvarsi, salvarsi dalla loro stessa esistenza che li stava trasportando nell’oscurità.
Sara Ghibaudo