
Autore: Wioletta Greg
Pubblicato da Bompiani - Marzo 2020
Pagine: 176 - Genere: Narrativa
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Letteraria straniera
ISBN: 9788845294594

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Come può trascorrere le sue giornate una giovane adolescente in un piccolo villaggio rurale della Polonia comunista? Wiola racconta gli episodi fondamentali della sua vita, dimostrando che anche in un posto pacifico come Hektary non ci si annoia mai…

Non toccare lo scialle Loletka, è un promemoria, lo toglieremo da lì quando ritornerà papà.
Wiola è una giovane ragazza che vive in una piccola comunità della campagna polacca. La sua famiglia non è stata sempre unita: infatti poco prima della sua nascita, il padre viene arrestato per diserzione e per qualche anno la sua assenza risuona rumorosa tra le pareti domestiche. Per questo Wiola ha sempre visto il padre come “l’uomo con i baffi” sottolineando, con tale appellativo, l’inevitabile distacco nei suoi confronti. La sua infanzia trascorre serena accanto a Nerino, un gatto nero divenuto subito il suo migliore amico durante una calda estate. Con lui la bambina impara a scoprire la bellezza della natura così distante dal mondo degli uomini. Infatti, anche nella comunità di Hektary le persone nascondono, dietro un’apparente normalità, alcuni comportamenti perversi. Wiola ha due grandi passioni: collezionare le etichette delle scatole dei fiammiferi e dipingere. La sua bravura in quest’ultima attività le permette di partecipare a un concorso con un disegno rappresentante la città di Mosca, che diverrà oggetto di non poche polemiche. La vita di Wiola scorre nella monotonia delle azioni quotidiane, eppure, a dispetto della rinomata tranquillità del villaggio, una intrepida adolescente può trovare anche in questo posto tante avventure da vivere.
Un frutto acerbo è il primo breve romanzo scritto da Wioletta Greg. Il motivo dell’enorme successo che ha riscosso è individuabile nel fatto che all’interno di queste pagine viene ricreato un ambiente caldo e familiare che rende la lettura confortevole. A contribuire a ciò vi sono anche lo stile semplice e la narrazione in prima persona: la giovane età della protagonista e la sua innocenza regalano un senso di piacevole spensieratezza. È un libro perfetto da leggere per una breve ma intensa fuga dalla realtà quotidiana.
Che strano mondo. (…) In un batter d’occhio hanno cominciato a darmi del vecchio, mentre dentro mi sento ancora come un frutto acerbo.
Approfondimento
La storia è ambientata negli anni Ottanta in Polonia, nazione che si trova ancora sotto il regime comunista e in cui cominciano a proliferare gruppi di opposizione civile e politica. Ma agli occhi di una bambina tutto questo strano mondo sembra essere lontano: la vita nel piccolo villaggio rurale trascorre lentamente tra il lavoro quotidiano e le attività liturgiche, fondamentali per la comunità cristiana. Quella descritta è una forma di società semplice con dei valori solidi e unanimemente riconosciuti: diventa quindi importante la devozione verso Dio, lasciando spazio anche alle superstizioni e alle credenze popolari. Ma cosa vuol dire essere una comunità? Il senso del gruppo e della condivisione dei beni sono fortemente radicati tra gli abitanti del villaggio. Questa volontà di “stare insieme” non è solo il prodotto del concetto politico del comunismo vigente in quei particolari anni storici, bensì è considerata un vero e proprio valore da tutti interiorizzato.
Il mondo bucolico descritto attraverso le parole di Wiola rappresenta solo in parte la natura di Hektary. Infatti, il mondo degli uomini è fatto di perversioni e soprattutto di politica, che si infiltra anche nel pacifico villaggio soggiogando i suoi abitanti. La stessa protagonista ne è vittima nel momento in cui viene privata del padre arrestato per diserzione.
In questo romanzo Wioletta Greg sembra rispecchiarsi a pieno: infatti il nome della protagonista è simile a quello dell’autrice anche se una piena identificazione tra le due non è appurabile.
Un frutto acerbo è un romanzo in cui viene rappresentato in tutta la sua veridicità il costume e il modo di vivere tipico di una nazione negli anni del dominio comunista, aprendo uno sguardo su uno scenario storico non sempre opportunamente conosciuto.
Alessia Bellebuono