
Autore: Carlo Greppi
Pubblicato da Laterza - Marzo 2023
Pagine: 328 - Genere: Biografico
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: I Robinson. Letture
ISBN: 9788858148907
ASIN: B0BX4KPFC4

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Tutti conoscono Primo Levi e il suo enorme potere narrativo nel raccontare le atroci sofferenze vissute durante la deportazione; tuttavia, se queste parole sono giunte fino a noi lo si deve a un personaggio sconosciuto ai più, tal Lorenzo Perrone, a cui Primo Levi deve la sua vita: ecco la sua storia.

«Guarda che rischi, a parlare con me», disse Primo
«Non me ne importa niente», gli rispose Lorenzo.
Queste sono le poche parole con cui Primo Levi conosce Lorenzo, colui che sarà, per sua stessa ammissione, responsabile della sua sopravvivenza ad Auschwitz III – Monowitz. Perché dopotutto Lorenzo era un uomo semplice, di poche parole.
A partire da queto succinto scambio, prende il via uno sforzo a dir poco titanico da parte di quel modesto muratore volto ad aiutare quello che per lui è a tutti gli effetti uno sconosciuto, mettendo a rischio la propria stessa vita.
Perché alla fine, se Lorenzo avesse preferito “stare al sicuro”, chi lo avrebbe potuto biasimare?! Non era altro che un muratore, certo proveniente da un contesto povero, ma pur sempre “libero”, mentre Primo era un ebreo, uno “schiavo degli schiavi”.
Un uomo di poche parole è il risultato di anni e anni di maniacali ricerche volte a trovare anche le più piccole tracce della vita di uno di quegli uomini che avrebbero potuto essere invisibili, un muratore piemontese tra i tanti mandati in Germania a lavorare come “volontari” nei campi di sterminio nazisti.
Tuttavia, Lorenzo Perrone rifiuta di adeguarsi alle norme di quel mondo rovesciato e decide con un atto estremamente coraggioso e che si potrebbe definire anarchico, di votare la sua esistenza ad aiutare l’altro, senza chiedere in cambio nulla, anzi mettendo prima a rischio la propria vita e poi non riuscendo mai più a riprendersi dopo quanto aveva visto e vissuto.
Carlo Geppi compie un lavoro estremamente curato nel reperire e raccontare tutta una serie di documenti e testimonianze dell’esistenza di Lorenzo, riuscendo a trasmettere la difficoltà con cui le poche tracce ritrovate sono state scovate, analizzate e quasi febbrilmente raccontate.
Un uomo di poche parole ci guida pagina dopo pagina a conoscere sempre più la vita, il contesto culturale e gli avvenimenti della vita di Lorenzo, restituendo una narrazione quando possibile ricca di dettagli, e altrove che prova anche a colmare quei vuoti documentali inevitabilmente incontrati.
Approfondimento
[…] io credo che proprio a Lorenzo debbo di essere vivo oggi; e non tanto per il suo aiuto materiale, quanto per avermi costantemente rammentato, con la sua presenza […] che ancora esisteva] […] una remota possibilità di bene, per cui tuttavia metteva conto di conservarsi.
Di libri che raccontano gli orrori del fascismo ce ne sono moltissimi; tuttavia, Geppi ci sorprende con il racconto di una storia che sarebbe facilmente restata nell’oblio, un uomo comune ma che al tempo stesso fa qualcosa di straordinario.
Di Lorenzo ci sono così poche tracce: un po’ a causa del tempo trascorso che sicuramente ne ha cancellato parecchie, ma sicuramente anche perché Lorenzo stesso non era un uomo che facesse scalpore, di cui parlassero i giornali. Ebbene proprio questa scarsità di dati è uno dei tratti più affascinanti della storia raccontata in questo saggio. Molti aspetti caratteriali del protagonista sono lasciati aperti come aperte restano alcune domande davanti a una storia che nasce con la volontà di dare risposte, ma che termina rispondendone ad alcune, e lasciandone altre senza risposta.
E dopotutto, davanti a situazioni così dense di sofferenza, tanto che noi “che viviamo al sicuro nelle nostre tiepide case” non possiamo nemmeno comprendere, non è forse più rispettoso porsi come obiettivo quello di porci delle domande, piuttosto che di averne risposta?
Roberta Mezza