
Autore: Elizabeth Brundage
Pubblicato da Bollati Boringhieri - 12 Gennaio 2017
Pagine: 520 - Formato disponibile: Brossura

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In un tardo pomeriggio d'inverno nello Stato di New York, George Clare torna a casa e trova la moglie as-sassinata e la figlia di tre anni sola in camera. Da poco George ha accettato un posto in un college locale come insegnante di Storia dell'arte, e si è trasferito con la famiglia nella vicina cittadina. Diventerà subito il sospettato numero uno.

Cole si arrampicava sullo sgabello in cucina, sminuzzava la dura lastra di zucchero e ne ricavava tanti pezzetti colorati simili a quelli delle vetrate di una chiesa. La nonna ne prendeva uno e lo teneva davanti alla luce della finestra, proiettando così macchie di colore sulla parete. Abbiamo la chiesa in casa, diceva…
George e la sua famiglia si sono trasferiti da poco, dopo che a lui è stato offerto un posto da insegnante di storia dell’arte al college. Un giorno, di ritorno dal lavoro, l’uomo trova la moglie morta e la figlia di tre anni sola nella sua stanza. Da quel momento la vita di George viene stravolta e da marito amorevole diventa il sospettato numero uno dell’omicidio avvenuto in quella casa definita “stregata”, che sarà il fulcro di una serie di misteri, mentre lo sceriffo cerca in tutti i modi di inchiodarlo e la sua famiglia di scagionarlo.
Premetto che io non amo, di solito, il genere giallo/thriller, ma c’è da dire che L’apparenza delle cose, definito tale, in realtà è una sorta di mix di generi e ognuno di loro riesce perfettamente. L’omicidio, il mistero, le paure, la suspense sono la parte gialla che si mescola perfettamente al soprannaturale, alle folate misteriose di vento, alle apparizioni apparentemente inspiegabili.
Sono stata male in questo ultimo mese, influenze e ricadute e L’apparenza delle cose mi ha tenuto compagnia mentre relegata a letto cercavo un po’ di avventura. Questa storia me l’ha offerta. Mi capita raramente di non riuscire a staccare gli occhi da un libro, di voler continuare anche quando sarebbe ora di dormire e con questo romanzo mi è successo esattamente così. Bella sensazione visto che non mi capitava da tanto.
I personaggi principali, di primo acchito, potrebbero sembrare George Clare e la sua famiglia e i tre fratelli Hale, vecchi proprietari della fattoria in cui ora vive la famiglia Clare. In realtà, continuando a leggere si capisce fin troppo bene che la vera assoluta protagonista di questo romanzo (almeno per me è stato così) è la casa. La casa che è il centro nevralgico di tutti gli avvenimenti. La casa che nel presente è capace di ricondurre al passato, che è teatro di due storie raccapriccianti avvenute a distanza di anni.
Quello che colpisce tuttavia è il raro talento di Elizabeth Brundage di trovare spazio, in una storia fatta di indagini e voglia di verità, per l’interiorità dei personaggi che spicca magnificamente creando un quasi violento contrasto con l’atmosfera del contesto quasi rurale in cu si muove ogni cosa.
L’apparenza delle cose è scritto con uno stile molto efficace e quasi “ricercato” mi verrebbe da dire. Caratteristiche che però non tolgono assolutamente nulla alla fluidità del romanzo. L’autrice inoltre dimostra di comprendere fin troppo bene l’animo femminile scrivendo di donne forti e intese piene di una malinconia che solo le donne possiedono. Un plauso a Elizabeth Brundage che scrive di tanto in un singolo libro senza fare confusione e anzi creando aspettativa.
Approfondimento
Appuntamento con come ti trasformo questo libro in una serie tv o in un film? Non saprei cosa dire a essere onesta perché L’apparenza delle cose mi ha un po’ spiazzata. Non mi aspettavo che mi piacesse, e per qualche strano motivo penso alla Kidman se lo immagino film, e non so perché. Forse per Ritorno a Cold Mountain? Non saprei proprio dirlo, quindi spazio all’immaginazione di ognuno di noi.