Autore: Irvine Welsh
Pubblicato da Guanda - Settembre 2016
Pagine: 285 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura
Collana: Narratori della fenice
📗 Acquista scontato su ibs.it
📙 Amazon (spedizione gratuita)
📗 eBook su ibs.it
📙 Versione Kindle
📙 Acquista online
✪ Le recensioni dei lettori su Goodreads
Frank Begbie dopo gli anni trascorsi in carcere ha cercato di cambiare la sua vita. Redenzione o semplice apparenza? Basta solo cambiare il proprio nome in Jim Francis e vivere in California per dire addio al passato? La Edimburgo di Trainspotting lo metterà duramente alla prova.
Ti amo Frank, ti amo veramente. Ma tu vivi in un universo morale parallelo rispetto a tutti noi. Un universo dove tutto quello che fai, per un verso o per l’altro, è giustificato.
Con queste parole, Melanie Francis riassume quel che è Frank Begbie, noto anche come L’artista del coltello. Già, perché dalla morte di Seeker e dagli anni del carcere, ci ha provato a cambiare la propria vita. È partito dal nome: in California, dove abita con la sua bellissima moglie e le sue due bambine, è conosciuto come Jim Francis ed è un rinomato artista di successo. A Edimburgo, però, la sua vita del passato continua a ringhiare e ruba il sipario di quell’esistenza perfetta ricostruita a fatica dietro alle sbarre.
Suo figlio Sean è morto. Nato dalla sua compagna precedente, tra droghe e risse quotidiane, ha tragicamente seguito le orme di quel padre-fantasma che non c’è mai stato nella sua vita, né in quella di suo fratello. Eppure, nonostante questo, Sean si è trasformato in quel medesimo residuo tossico ai margini della società che era suo padre. E ha concluso la sua giovane esistenza assassinato. Franco (o Jim), venuto a conoscenza del tragico fatto, parte per Edimburgo per partecipare al funerale. Un viaggio come un altro si trasforma in un viaggio interiore quando il suo passato lo inizia a provocare, a punzecchiare, a irritare.
Riuscirà a contenere la rabbia bestiale che un tempo si accendeva alla minima scintilla o la fiamma della follia omicida è ancora pronta a incendiargli la mente?
Approfondimento
Dopo una pausa di ventitré anni sul mondo di Trainspotting, Irvine Welsh ha deciso di rimescolare le carte in tavola con il suo L’artista del coltello. Frank Begbie (o Franco, per gli amici di Leith) e Jim Francis sono la solita persona. La differenza è che il primo viveva in un perenne stato alterato, grazie ai mix di droghe e alcool, che lo portava ad avere reazioni folli e psicotiche in ogni situazione. Il secondo è la nuova vita di Frank, che si è guadagnato con fatica e grazie al lavoro dell’art therapist Melanie Francis: proprio per il fatto che lei è stata l’unica ad aver visto qualcosa che non fosse un rifiuto umano in lui, se n’è innamorato. E le ha dimostrato di saper amare lei e le loro due bambine.
Frank a stento è riconoscibile tra le pagine de L’artista del coltello, che lo descrivono amorevole con le figlie o intento a seguire lezioni di ballo con sua moglie. Ma è proprio quel Begbie che in Trainspotting faceva quasi paura, per la sua instabilità? A quanto pare sì, è proprio lui. Nei panni di Jim Francis si trova catapultato nel mondo che viveva come Frank (o Franco, di nuovo, per gli amici di Leith) per partecipare ai funerali di quel figlio a lui completamente estraneo, morto assassinato nell’ambiente della droga, dello spaccio, della malavita. Frank non ha superato il suo passato, lo ha semplicemente dimenticato. Ma quando i fantasmi rimangono per troppo tempo chiusi in uno spazio chiuso, angusto e ristretto, il rischio è che perdano il controllo della situazione eruttando di rabbia, prepotenza e follia.
L’evocazione di quell’atmosfera tipica di Trainspotting e della città di Edimburgo è avvertibile sin dalle prime righe del romanzo: Welsh ha recuperato lo stesso stile irriverente del capitolo precedente, condito di quelle imprecazioni così goliardiche e immorali, che strappano un sorriso anche nelle situazioni più difficili.
Tuttavia, se con Trainspotting l’accento era posto sulla tematica dell’abuso di sostanze psicotrope, ne L’artista del coltello la riflessione diventa molto più introspettiva, concentrandosi sugli errori, le scelte sbagliate, i comportamenti criminali di un Frank Begbie nel pieno della sua epifania. Inaspettato? Decisamente.