
Autore: Anne Corlett
Pubblicato da Leggereditore - 29 Giugno 2017
Pagine: 333 - Genere: Avventura, Fantascienza
Formato disponibile: Brossura

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Il vecchio mondo è finito a causa di un’epidemia che ha quasi sterminato il genere umano. Riportarlo in vita , riavviarlo per fare qualcosa di nuovo, di migliore, è un’impresa impossibile.

A causa del sovraffollamento della Terra, alcuni gruppi vengono mandati su altri mondi in cerca di nuovi spazi che consentano di sopravvivere. Ma un virus sconosciuto scatena un’epidemia che distrugge la vita un po’ dovunque. Un’astronave, guidata dal comandante Callan e controllata costantemente dal meccanico Gracie, conduce un gruppo di superstiti in cerca dei sopravvissuti.
Jamie Allenby, veterinaria, partita dalla Terra con Daniel, suo uomo da molti anni, stabilitasi su Soltaire, si ritrova sola e impaurita prima di essere salvata dall’astronave di Callan. Cerca di scoprire se Daniel, andato su Alegria, sia ancora vivo. Ma soprattutto vuole ritornare sulla Terra. Lowry, ex sacerdote, Rena, anziana biologa fanaticamente religiosa e Mila, giovane donna molto attenta a Finn, ragazzo con difficoltà mentali e scarsa autonomia, sono i cinque componenti dell’equipaggio che vanno in giro nell’Universo, sull’astronave guidata da Callan, in cerca di vite da recuperare.
Dalla colonia mineraria di Pangaea a Soltaire. A Gelta, colonia con trentuno abitanti, tutti uomini, comandati da Garrett, si rendono conto di quanto sia difficile il compito che si sono dati. La presenza di soli uomini, autonomi e consapevoli di non poter creare una nuova umanità visto che mancano le donne, fa scattare l’allarme in Callan che organizza una partenza, improvvisa, veloce e rischiosissima. Hanno schivato un serio pericolo.
Finalmente giungono su Alegria, mondo centrale abitato da un nucleo di funzionari e militari che impartiscono gli ordini a tutte le astronavi. Ordini su chi debba essere salvato, su come e dove ricominciare, sulla distribuzione di persone spostate non perché in numero eccessivo, ma perché troppe, del tipo sbagliato, nella stessa colonia.
Su Alegria, Jamie ritrova Daniel, vivo e più innamorato di prima. E’ anche lui ad un posto di comando, pronto a decidere chi debba fare la manovalanza nelle colonie lontane, e chi lasciare nelle centrali di comando a controllare, a ordinare, a stabilire. Ma Jamie non l’ama più. Decide di far ritorno sulla Terra, di cercare il suo passato, di riprendersi la sua vita e di riavviarla. Di ricominciare.
Approfondimento
È il romanzo di esordio di Anne Corlett e si vede.
Eccessivamente lungo, prima che ci siano delle vere azioni, sono necessari più di dieci capitoli.
Troppi dettagli inutili, come ad esempio le descrizioni dei puzzle che occupano le giornate di Finn, o la ricerca e l’ordine che lo stesso ragazzo dà ai sassi di vetro colorato. Mentre si sorvola, su alcuni elementi base per un romanzo ambientato su un’astronave che gira nell’Universo, atterra e riparte dai vari mondi come se fossero dei luoghi piccoli, abitati soltanto da coloro che gli astronauti incontrano.
A livello descrittivo lo trovo molto carente.
La narrazione dà luogo ad alcune riflessioni che, in un’ipotesi di sovraffollamento della Terra o di un’epidemia mortale a livello mondiale, riguarderebbero il potere delle scelte fatte dai soliti, quelli che hanno in mano le leve del comando e dell’informazione e che dirigono e orientano le convinzioni dei singoli. Quelli che quasi sempre ingannano i popoli. Quelli che mentono.
Programmi di emigrazione forzata condotti con la scusa di rendere la nuova razza più intelligente e sana di quella vecchia, nascondono, celano l’introduzione e l’uso di “geni serratura”, prelevati a coloro che si uniscono tra consanguinei, o che vivono nei ghetti, o che hanno una vita socioeconomica disagiata, per spedirli come indesiderati su alcune colonie prestabilite e lasciare la centrale del mondo nelle mani di chi comanda.
Il vecchio mondo è finito? E riportarlo in vita ? Fare qualcosa di nuovo, di migliore? Impossibile! Tutto resta sempre uguale. Fastidiosissime le espressioni se stessa, se stesso con gli accenti sul sé. Io sono cresciuta con regole certe che non riesco a infrangere. So che al giorno d’oggi alcune grammatiche non solo consentono ma sollecitano l’accento acuto sul sé. La frequenza con la quale ci si imbatte, però, ne rendono fastidiosa la lettura.