
Autore: Maurizio de Giovanni
Pubblicato da Einaudi - Novembre 2016
Pagine: 232 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura
Collana: Stile libero big

📗 Acquista scontato su ibs.it
📙 Amazon (spedizione gratuita)
📗 eBook su ibs.it
📙 Versione Kindle
📙 Acquista online
✪ Le recensioni dei lettori su Goodreads
I poliziotti del commissariato di Pizzofalcone si trovano di fronte a un omicidio che sembra legato alla malavita, ma forse non lo è: riusciranno a risolvere il caso se pur tra tanti ostacoli lavorativi e sentimentali.

Un panettiere napoletano viene ucciso davanti al suo negozio e dato che era stato coinvolto in una testimonianza contro la malavita, poi ritrattata, il caso viene subito fatto proprio dalla DDA, unità che si occupa di crimine organizzato e che fa capo ad un giovane supponente e arrogante, Buffardi.
Però l’omicidio è avvenuto nel quartiere di Pizzofalcone, e gli uomini del commissariato di zona non vogliono abbandonare il caso perché hanno avuto delle intuizioni che potrebbero portare alla cattura dell’assassino. Da questo momento le indagini verranno svolte da due diverse unità investigative, che invece di collaborare cercano di ostacolarsi, in un’atmosfera di tensione e competizione.
Gli uomini di Pizzofalcone sono una squadra male assortita e improbabile; ognuno ha avuto dei guai nei precedenti lavori e questa è la loro ultima possibilità di dimostrare efficienza e capacità. Questa è però anche la loro forza; l’Ispettore Lojacono, detto il Cinese, è indubbiamente il più carismatico e brillante e infatti le sue intuizioni porteranno la squadra al successo; il caso viene risolto e gli uomini di Pizzofalcone vedranno scongiurata la possibilità di vedere chiudere il loro commissariato, i Bastardi di Pizzofalcone sono salvi.
Il dualismo tra Lojacono e Buffardi non rimane però solo in campo lavorativo: si contendono (a loro insaputa) Laura, magistrato tosta e indomabile.
La luce della luna colpì le morbide linee del suo corpo nudo disegnandone il contorno. Chi sono io?, si domandò. Chi accidenti sono?
Le vicende sentimentali ravvivano anche la vita degli altri protagonisti di Pane per i Bastardi di Pizzofalcone: figli, mogli, malattie, segreti, rivelazioni. Inoltre a fare da sfondo alla vicenda principale ci sono altre due piccole indagini, che contribuiscono a definire meglio i personaggi e ci fanno partecipi della pittoresca cornice dei quartieri popolari napoletani, le cui descrizioni di vita quotidiana da sole valgono il romanzo.
Approfondimento
Pane per i Bastardi di Pizzofalcone fa parte di una serie, ma si riesce ad apprezzare benissimo anche senza avere letto prima gli altri volumi. L’intreccio investigativo non è mai troppo complicato e molto spesso viene lasciato ampio spazio alle vicende personali dei protagonisti: ognuno dei poliziotti ha un carattere molto ben definito, anche se forse un po’ scontato, come Lojacono, intelligente e fin troppo serio, Pisanelli, il saggio veterano malato, Aragona, bello, vanitoso e vacuo, Alex che deve decidere il suo orientamento sessuale ed è in lotta con il padre, Romano duro fuori ma tenero dentro.
La struttura di Pane per i bastardi di Pizzofalcone è la classica del poliziesco italiano; chi conosce Montalbano ne ritroverà molti tratti in salsa partenopea; ed è infatti proprio l’ambientazione napoletana a giocare la parte principale e a attirare l’attenzione del lettore, tra antiche tradizioni di panificazione e descrizioni dei vicoli e degli abitanti del quartiere.
Il panettiere assassinato con cui si apre il libro e il pane da lui prodotto sono la chiave di volta di tutto il libro: viene spiegata con cura l’arte della produzione del lievito madre, la successiva fase dell’impasto e infine il profumato e croccante risultato finale; il pane come metafora di lavoro e di vita torna spessissimo fin dalla copertina e poi tra le pagine del romanzo, rendendo bene l’idea del pane come fonte di vita e nutrimento dell’esistenza.
Si tratta sicuramente di un libro molto “televisivo”, mentre si legge sembra già di vedere i nostri protagonisti in carne ed ossa, ma penso che proprio questo sia la forza di “Pane”, una lettura divertente e poco impegnativa, che consiglio agli amanti di Camilleri e ai golosi di questo prodotto fragrante e saporito, semplice e buonissimo, come questo romanzo.
Un boccone, un altro: il pane vero, il pane buono, sincero, senza menzogne e finte bellezze. Il pane per la pancia, il pane per l’anima.
Elena Naldi