
Autore: Paula Fox
Pubblicato da Fazi - Febbraio 2018
Pagine: 206 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Le strade

📗 Acquista scontato su ibs.it
📙 Amazon (spedizione gratuita)
📙 Versione Kindle
📙 Acquista online
New York, fine anni Sessanta. Otto e Sophie Bentwood sono una tranquilla coppia di mezza età, senza figli e senza più molto da dirsi. Nulla sembra poter scalfire la loro serenità borghese finché, un pomeriggio, l’innocua visita di un gatto randagio increspa le tranquille acque della loro vita.

Paula Fox, in Quello che rimane, narra un week end di fine inverno di Otto e Sophie Bentwood, coppia di quarantenni borghesi, sposati da molti anni e senza figli. Il racconto inizia da un banale, ma doloroso ed inaspettato morso che Sophie riceve da un gatto randagio abituato ad andare alla sua porta per ricevere cibo. La ferita le provoca un dolorante rigonfiamento alla mano che Sophie rifiuta di farsi controllare e medicare, nella speranza che la ferita si sgonfi e guarisca da sola. È venerdì sera e la coppia si reca ad una festa di amici che non vedono da tempo. Vi restano poco perché infastiditi e annoiati da gente che parla di cose che a loro due non interessano.
Tornando a casa, discutono della decisione di Charlie, socio di Otto, di lasciare lo studio legale che i due condividono da molti anni. Per Otto è un tradimento covato da molto tempo. Si sente abbandonato, incompreso dalla moglie che ama profondamente. Vorrebbe andare via, cambiare città pur di non sentirsi solo.
Il sabato, oltre a far visita ad una vecchia amica con la quale si accorge di non aver più nulla in comune, ad andare in giro per negozi, a telefonare ad una conoscente con la quale scambia parole feroci, Sophie impiega il tempo cullando ricordi di Francis Early, con il quale ha avuto una relazione intensa, interrotta all’improvviso da lui. Lei, ancora, non lo ha dimenticato.
A tarda sera, Otto accompagna Sophie in ospedale, dove oltre alla medicazione, le prescrivono alcuni antibiotici e ordinano la consegna del gatto per verificare che non sia portatore della rabbia. Avranno la risposta entro mezzogiorno del lunedì successivo. La domenica mattina, Sophie ed Otto Bentwood si recano nella loro casa di campagna, dove sono soliti trascorrere i mesi estivi. La trovano saccheggiata, sporca e notevolmente disastrata. I ladri hanno distrutto tutte le suppellettili, mobili, letti, materassi, divani e ogni oggetto d’arredo. Rientrano velocemente, aggrediti, sconsolati e sconfitti. Il lunedì restano nella trepidante attesa di una telefonata dall’ospedale.
Approfondimento
Quello che rimane ha un’ appassionata ed esaltante introduzione di Jonathan Franzen, il quale afferma di averlo letto una decina di volte, scoprendone sempre magnifici, sottili e sorprendenti elementi letterari, …di aver apprezzato i piaceri della prosa di Paula Fox, le sue frasi piccoli miracoli di concisione e precisione,…minuscoli romanzi loro stesse. Non lo considero un romanzo di suspence di cui innamorarsi, come viene affermato nell’introduzione, né il personaggio di Sophie è paragonabile ad Amleto, come Franzen fa.
Anzi, trovo l’abbondanza dei pronomi “lui” e “lei”, ripetuti ossessivamente in molti capoversi, un’inutile ridondanza. Molto irritante per il lettore.
…Lui va continuamente a trovarla. Dice che lei è realista. Penso che lui lo intenda come una lamentela. O forse è il modo in cui lui lo dice…..lui vuole vincere. Non importa quello che lui dice, credo che lei l’abbia cacciato di casa. Oh, lui è molto dipendente da lei….lui se ne sta seduto nel suo squallido vecchio ufficio e lei si prende cura del mondo..
Le paure, le incertezze, il timore del tradimento e dell’abbandono, il non decidersi ad andare via per l’incertezza dell’ignoto, sono comportamenti comuni a molte coppie che vivono stancamente giorni ed anni sempre uguali.
L’aspetto che, secondo me, costituisce un elemento su cui riflettere è il perché del rifiuto iniziale di Sophie di farsi curare “Sophie fugge da un potenziale rifugio a un altro, e ciascuno di questi, di volta in volta, si dimostra incapace di difenderla” afferma Franzen .
Secondo me il morso del gatto, inaspettato, inatteso, incomprensibile, arrivato nel momento in cui Sophie accarezza l’animale con tenerezza, chiedendosi se quella sia la prima carezza ricevuta dal randagio, costituisce il rifiuto di credere che ad una mano tesa, ad un’azione di generosità, si possa ricevere un colpo mancino, un’aggressione immotivata ed incomprensibile. Fare del bene, essere generosi non può essere ricompensato con un morso traditore. [amazon_link asins=’8893253232,8881128055,8881129949,8864110909,888112906X,8893252740,8881129094′ template=’ProductCarousel’ store=’leggacolo-21′ marketplace=’IT’ link_id=’096bf4ac-7dc1-11e8-bcb6-63ed6632f161′]