
Autore: Ludina Barzini
Pubblicato da Bompiani - Febbraio 2016
Pagine: 264 - Formato disponibile: Brossura
Collana: I grandi tascabili

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Il passato di Lucrezia torna a bussare alla sua porta attraverso la fotografia di una donna nuda in cui riconosce la se stessa di trent’anni prima. Un grande amore finito senza una spiegazione e che ora, ripercorrendone la storia, può finalmente trovare il suo epilogo.

Lucrezia è una donna ormai affermata, con un lavoro che la fa sentire realizzata come donna, un rapporto stabile e rassicurante con il marito e una figlia che ama. Ma per raggiungere la sua felicità Lucrezia ha attraversato luce e buio di un sentimento che le ha fatto scoprire l’amore in ogni sua sfaccettatura, dal romanticismo alla passione, dal tradimento alle verità non dette, sino al lato oscuro di un uomo con cui pensava di poter costruire il suo futuro e che invece l’ha lasciata emotivamente sola.
«Scoprivo che i sentimenti si nutrono di segreti e di silenzi. Di ombre. Di timidezza. E che non tutte le domande possono trovare una risposta.»
Dopo trent’anni quel sentimento del passato rientra nella sua vita. Quando le viene recapitata una foto di una donna nuda senza volto ne riconosce subito il mittente. Sa che dovrà rivedere Gianni, l’uomo che per primo le ha fatto battere il cuore, e assieme a lui ricordare la loro storia.
La Lucrezia ventenne era molto diversa dalla donna di oggi. Timida, romantica e sognatrice; una famiglia alle spalle divisa, con una madre inquieta e indipendente incapace di offrire amore senza giudizio, un padre assente, fratelli che sono fuggiti da quell’ambiente non volendone più fare parte dimenticandosi anche di lei. Lucrezia era una ragazza a cui non era permesso fare scelte per sé. Un malore della madre durante un viaggio le fa ritrovare in un ospedale di Palermo, città totalmente diversa dalla moderna Milano. Quella Palermo caotica fatta di profumi e sapori non porta solo Lucrezia a conoscere un modo di vivere diverso, ma le permette di incontrare Gianni, dottore affascinante e dai modi gentili che con le sue galanterie e le sue attenzioni riesce a risvegliare in lei un sentimento mai provato. Con lui inizia una nuova vita, scopre l’indipendenza, la possibilità di fare scelte, i primi baci, l’amore adulto.
Tutto sembra perfetto, il futuro dorato, ma il giorno delle nozze un presagio sembra gettare un’ombra su questa felicità. Da quel momento una serie di avvenimenti trasformano Gianni, mostrandone un lato oscuro che catapulta Lucrezia in un vortice di paura e solitudine. Solo lo spirito di sopravvivenza e la forza che la contraddistinguono permettono alla protagonista di allontanarsi e trasformare la sua vita.
Ludina Barzini racconta in Solo amore di una storia d’amore tra due persone completamente diverse che arrivano da luoghi anch’essi dalla cultura opposta: una Milano in cui le famiglie bene seguono rigidi comportamenti, e una Palermo dalla mentalità più chiusa ma vivace e in grado di affascinare.
Non “solo amore” in questo libro, ma anche argomenti come l’alcolismo e la violenza, la depressione e la morte. Narrando questa storia Ludina Barzini sembra voler mostrare i due lati dell’amore, portandoli all’estrema espressione. Il lungo flashback raccontato attraverso la voce della protagonista permette al lettore di comprenderne alcuni passaggi emotivi e pensieri. Quello di cui si sente la mancanza è piuttosto la “voce” del protagonista, di cui non si conosce nulla se non le sue azioni, ignorandone motivazioni e parte emotiva che lo portano a trasformarsi da uomo affascinante e carismatico, in persona fragile e dipendente dall’alcol.
Poi Lucrezia si ritrova di nuovo al presente e a conoscere quella verità, per il lettore comunque intuibile, che aveva trasformato un amore da favola in un labirinto da cui cercare di fuggire. Il cerchio si chiude, la vita prosegue.
Approfondimento
La storia che mi sono trovata a leggere in Solo amore è riuscita a trasportarmi in una Sicilia degli anni Sessanta molto realistica, così come i suoi protagonisti e gli avvenimenti totalmente immersi nelle usanze e convinzioni dell’epoca. La sensazione che ne ho avuto è stata quella di assistere a un racconto di fatti realmente accaduti.
Ciò che ho trovato meno riuscita è la narrazione; sebbene l’autrice sia stata in grado di tenere ben distinti gli spazi temporali permettendomi di non confondere presente e passato, il ritmo è lento e monotono. Nonostante la scelta di Ludina Barzini di utilizzare il punto di vista della protagonista, si ha la sensazione di un suo distacco dai fatti narrati, come se si stesse leggendo una cronaca di esperienze che però non arriva a trasmetterne appieno la parte emotiva.
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