
Autore: Sandra Rotondo
Pubblicato da Albatros Il Filo - 2012
Pagine: 240 - Genere: Fantasy, Romanzo d'ambiente
Formato disponibile: Brossura

📗 Acquista scontato su ibs.it
✪ Le recensioni dei lettori su Goodreads
Un fantasy ambientalista per riscoprire il valore delle api, del miele e dello stile di vita vegano.

Emma non è una ragazza come tutte le altre. Il giorno in cui Adeline e Alexandre Sommers ritrovano la cesta di cera depositata dinanzi alla soglia di casa loro e, al suo interno, un fagottino di bambina, capiscono immediatamente che si tratta di una persona speciale. Il foglio appuntato sul petto della bimba indica il suo nome – Emma – e il suo bisogno primario: nutrirsi di miele. Emma, infatti, trascorre l’infanzia e l’adolescenza cibandosi di miele, frutta, tisane all’arancia e addirittura piccoli fiorellini che coglie dal giardino di tanto in tanto. I suoi genitori adottivi, entrambi vegetariani, le trasmettono la passione per la natura, per le margherite come simbolo di amore fedele, per gli animali che devono essere salvaguardati e non uccisi per il proprio fabbisogno. Emma capisce ben presto che si può vivere in salute senza dover necessariamente fare del male ad un altro essere vivente e il miele, in questo, è suo grande alleato. Quando Adeline e Alexandre muoiono in un tragico incidente d’auto causato da uno sciame d’api, la ragazza teme di essere rimasta sola al mondo. Tuttavia, qualcuno veglia su di lei: immediatamente, Emma trova lavoro in città, in una pasticceria vegana chiamata “Il Nettare”. Il locale è stato costruito a forma di margherita, il fiore preferito della protagonista e di sua madre Adeline, e tra le pareti aleggia il familiare profumo del miele. Tuttavia, lo staff della pasticceria cela, al suo interno, degli elementi poco affidabili dei quali Emma si fida ciecamente, ignorando il loro reale modo d’essere e di pensare. Non solo: circolano voci sul misterioso padrone del Nettare e sulla sua struggente storia d’amore. Il padrone, del quale nessuno conosce né il nome né l’aspetto, sarebbe promesso ad una donna, la sua regina, che ha perduto la memoria e non ricorda più l’uomo di cui era innamorata; soltanto un appartenente alla stessa stirpe regale della donna può risvegliarle i ricordi sopiti. Emma vorrebbe aiutare il padrone a ritrovare la sua donna ma non sa in quale direzione muoversi, non conoscendo né lui né la “regina” in questione. La storia giunge al punto di svolta quando Emma, nel giorno del suo diciottesimo compleanno, si reca ad una festa organizzata da un’associazione benefica che si occupa delle api e della loro salvaguardia. E’ lì che incontra per la prima volta Adrien e si sente subito, inspiegabilmente, attratta da lui. Sarà il tempo a fornirle le risposte alle sue domande e la spiegazione di quell’incredibile, inaspettata attrazione.
Emma L’ape regina è un fantasy sui generis che prende le mosse da un obiettivo ben preciso: rendere fruibile al pubblico la causa vegana e la sua importanza. La vicenda, infatti, è un pretesto per trasformare un argomento attuale e discusso in un libro piacevole, adatto anche ai ragazzi più giovani. Di questo libro mi sono piaciute molte cose e, in egual misura, ce ne sono state altre che non mi hanno convinta. Per esempio, c’è qualcosa che non quadra del tutto nel personaggio di Emma. Che sia bellissima è chiaro sin dall’inizio del libro, tuttavia disturba il lettore la continua reiterazione del concetto, soprattutto considerando che la narrazione è da lei svolta in prima persona. Personalmente, sono un po’ allergica ai personaggi che si guardano allo specchio e ammirano le proprie curve, lo scivolare sinuoso del vestito sul proprio corpo, 90-60-90, ma ammetto che si tratta di gusti personali e che voi potreste benissimo non essere d’accordo con me. Un altro aspetto: Emma è leggermente “lenta” nel comprendere ciò che accade intorno a lei. Per il lettore è perfettamente ovvio tutto il quadro della situazione sin dalla metà del romanzo, ma Emma non ha ancora capito nulla e questo è piuttosto strano, considerando che è proprio lei la voce narrante: se il lettore comprende tutto dalle sue parole, come può non comprenderlo lei? A un certo punto del romanzo, ho temuto fortissimamente che l’autrice stesse prendendo la “piega Harmony”, con tutto il rispetto per gli Harmony. Fortunatamente, la Rotondo si salva in calcio d’angolo e riesce comunque a delineare una storia d’amore piacevole alla lettura. Questi sono gli aspetti che non mi hanno convinta, uniti a qualche piccolo refuso seminato qui e lì tra le pagine. Detto questo, possiamo passare ai lati positivi del romanzo.
Primo tra tutti i pregi è sicuramente quello dell’originalità. E’ difficile scovare, nel filone della narrativa per adulti, un libro che punti alla sensibilizzazione riguardo all’ambiente, agli animali, alla loro salvaguardia. E’ molto più frequente, infatti, che questo accada nei libri illustrati per bambini. In questo caso, invece, ci ritroviamo di fronte ad un fantasy unico nel suo genere, scritto appositamente con l’intento di docere et movere. Nell’insieme, il libro risulta scorrevole nonostante la lunghezza, a mio parere eccessiva rispetto alla trama. Ho apprezzato molto le descrizioni, dettagliate al punto da permettere al lettore di avvertire in prima persona il calore di un raggio di sole, l’odore dolce del miele, la delicatezza del petalo di una margherita. Allo stesso modo, sono particolarmente affascinanti le pagine dedicate al flash-back, ossia al racconto della vita con i Sommers. Adeline e Alexandre sono i personaggi più interessanti dell’intero romanzo, ancor più di Emma che, come ho già detto, non è il top della simpatia, e di Adrien che mi dà un po’ troppo di belloccio impomatato. Alexandre e Adeline sono uniti, innamorati di un amore duraturo e fedele. Credono nella natura, nel potere della bellezza, nella possibilità che l’uomo ha di salvare il mondo nel quale vive. Li ho adorati da subito e, chiudendo gli occhi, potevo quasi vederli, sulla soglia della loro casetta di campagna, immersi nella luce dorata del pomeriggio. E’ altrettanto degna di nota la presenza delle api, silenziose guardiane poste intorno ai cornicioni delle finestre di Emma. Suscita una particolare tenerezza immaginare il rapporto di solidarietà, quasi di “sorellanza”, che si crea tra la protagonista e questi insetti che, pur essendo importantissimi per il nostro pianeta, sono ben poco amati dall’uomo per via del loro veleno.
La struttura del romanzo richiama da vicino lo schema tradizionale della fiaba, tra protagonisti, antagonisti e aiutanti. Questo aspetto è particolarmente interessante perché dimostra come l’autrice abbia unito narrativa per l’infanzia e per l’età adulta in un unicum atto ad emozionare il lettore, qualunque sia la sua età. Credo che questo romanzo sia sicuramente imperfetto, ma anche importante. Dovrebbe essere letto per muovere la sensibilità del pubblico intorno ad argomenti dei quali spesso si parla senza conoscere motivazioni e ragioni profonde. Consiglio questa lettura soprattutto agli appassionati degli animali, della natura e dell’ambiente e a tutti coloro che vogliono concedersi qualche ora serena in compagnia di una scrittrice italiana che, spero, farà presto parlare di sé.
La videorecensione