
Autore: Mario Pacchiarotti
Pubblicato da Amazon - Marzo 2016
Pagine: 174 - Genere: Racconti
Formato disponibile: Brossura

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Uomini che fanno il verso agli dei, condannati, macellai, cene vegane, assassini, donne gatto, guerre, zombie. Mario Pacchiarotti ha dato vita a una raccolta di racconti che portano una ventata di surrealismo-fantasy che finora è mancato nel panorama letterario moderno.
I suoi racconti fanno il verso ai grandi americani, ricchi di follia e paure inconsce, scritti con un pizzico di ironia, sono un esempio lampante dell’abilità allegorica. “Fughe” apre uno spiraglio al lettore, un viaggio goliardico nelle sue debolezze, nelle passioni irriverenti che sempre più spesso divengono materiale perfetto per la stesura di grandi opere ricercate.

Mario Pacchiarotti mi ha sorpreso. Ho preso in lettura Fughe un po’ prevenuto forse, avevo sentito o letto da qualche parte della sua fama da novelliere fantasy e del suo libro come una raccolta di racconti che utilizzano “l’ambientazione fantascientifica” (diceva un brevissimo appunto sul web), e mi sono detto: ho letto Lovercraft, Cortazar, Poe! Che mi faranno mai questi racconti del Pacchiarotti!
Invece no, tra le righe di questa raccolta si possono apprezzare molte sfumature inedite, dai tratti surrealistici e molto fuori dalle righe. Il primo racconto, per esempio, Come ai vecchi tempi, narra le vicende del giovane Jesus Alberto Fuentes che, nato da una vergine, affronta un lungo pellegrinaggio. Ricco di riferimenti biblici, a tratti ironico e goffo, è un insieme di catastrofi che questo giovane affronta, attraversando il Messico e poi l’America, per convincere il presidente americano a dividere i suoi beni con il popolo…davvero dissacrante! Questo primo racconto affascina, c’è un ottimo metodo e molta fantasia, anche se avrei voluto maggiore descrizione del protagonista, un impatto visivo con i personaggi che si susseguono lungo le pagine. Il finale è un altro colpo di scena in puro stile The walking dead che non sto a svelarvi per lasciarvi il pizzico di suspense che ogni attento lettore merita.
Via via si susseguono altri racconti editi e inediti, che non vi svelerò tutti per motivi di tempo e spazio. Ho deciso infatti di approfondire solo alcuni, quelli che mi hanno colpito di più, visto che sono davvero tanti (14 per un totale di 174 pagine), ma meritano quasi tutti allo stesso modo.
Più che fantasy, ritengo Mario Pacchiarotti uno scrittore d’avanguardia surrealista. Leggere i suoi racconti è come osservare attentamente un’opera di Dalì: a ogni lettura si rischia di restare spiazzati, a volte di sasso vista la rapidità e il dono di ribaltare le situazioni narrate. L’autore gioca sadicamente con le situazioni solleticando vagamente la mente con dei déjà-vu ricorrenti di storie e fatti già sentiti, già letti o visti in tv o su altri libri (testi sacri?), tutto sul filo di un’ironia battente, a tratti sacrilega, che sembra fare il verso alle vecchie ballate di fine Ottocento.
In Dente per dente invece vige la legge del taglione, dove un uomo vive in prima persona l’angoscia del giudizio, il peso della condanna per aver inflitto a un altro essere umano il male. In un futuro fatto di droghe sintetiche e meccanismi di punizione ad alta resa, la vittima sofferente e agonizzante pregusta la fine di colui che l’ha ridotto ad un ammasso di carne senza più movimenti, paralizzato dalla testa in giù. Ma il colpevole non verrà giustiziato, semplicemente le coscienze dei due verranno scambiate. Un esperimento micidiale al quale verranno sottoposti senza margine di errore. La punizione perfetta, prendere il posto della vittima, “quale nemesi migliore per chi ha fatto il danno?”
Molti dei racconti di Fughe girano intorno alle pecche, ai difetti comuni dell’uomo: l’odio, le passioni, i sogni, la guerra e l’avidità. Fughe è un cambio d’abito costante che non annoia e non delude le aspettative. Pacchiarotti sa sorprendervi, e quando lo farà vi lascerà con un palmo di naso, proprio alle spalle, quatto, quatto, vi stupirà con la sua penna scintillante.
La cena vegana è uno dei miei preferiti, dove molte qualità dell’autore saltano all’occhio in un mix di letteratura moderna e riferimenti accattivanti. Il protagonista va dal medico dopo un episodio alquanto singolare a raccontare la sua terribile esperienza. Appassionato di cucina e di sapori di ogni genere al punto di preferirli quasi al sesso, un giorno si ritrova con un biglietto tra le mani con la scritta “Piatti dell’altro mondo”. Spinto dalla curiosità di sondare nuovi sapori e dai consigli di uno sconosciuto, decide di contattare il servizio “specialità vegane” che vanta anche “un servizio a domicilio, dal personale ESOTICO”. Il protagonista si ritrova in una camera d’albergo con una donna semigatto che sfodera delle pietanze davvero “speciali” e affascinanti. Dopo due ore di assaggi e sguardi penetranti, in un tripudio del palato e ammaliato dalla donna, l’uomo cede al “servizio extra” della serata, che consiste in una notte focosa con questa splendida donna felino. Ciò non fosse per il risveglio traumatico che vede l’uomo riverso sul pavimento pieno di graffi e senza più i glutei!
Quando credete di aver letto tutto, Fughe vi concede davvero un’evasione rocambolesca da questa noiosa realtà, rapido nell’orchestrare il viaggio questo libro vi porterà in luoghi insondati, tra gli angoli bui delle vostre passioni assopite, nella follia irriverente che ha tana nel sogno.
Approfondimento
Come scrivevo all’inizio, non mi aspettavo molto da questa raccolta. Quindi capirete il mio entusiasmo nello scoprire a poco, a poco, la vena narrante di Pacchiarotti.
Un buon libro merita sempre una possibilità e questi racconti sono ricchi di fantasia, un elemento fondamentale per un ottimo scrittore. Anche se certe volte forse Mario Pacchiarotti sembra lottare nel tenere le redini di questo cavallo scalciante, complessivamente sono rimasto soddisfatto. Pensate che questi sono solo tre dei quattordici racconti che sono contenuti in Fughe. Al suo interno le storie e gli elementi interessanti abbondano ancora, quindi consiglio a tutti i lettori colorati una rapida e rilassante “fuga” tra le pagine di questo libro accompagnata magari da un buon vino frizzante!
Sito ufficiale Mario Pacchiarotti