
Autore: Andrea Masotti
Pubblicato da Pegasus Edition - Giugno 2019
Pagine: 196 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura
Collana: Emotion

📗 Acquista scontato su ibs.it
📙 Amazon (spedizione gratuita)
Se potessi cambiare il mondo o cambiare la tua famiglia cosa sceglieresti?

In una mia riflessione, una volta scrissi che “le scelte sono il mezzo di trasporto più caro che ci sia. Le paghi con te stesso e ti portano dentro o via dalle persone”. Qualcuno sarà d’accordo, qualcun altro no. Mi è tornata in mente perché una visione del genere, in un certo senso, accompagna i protagonisti dell’ultimo libro che ho letto Il miracolo segreto di Andrea Masotti, a partire dai loro ricordi, passando per le giornate e i discorsi del loro articolato presente fino a condizionarne i propositi. Dall’inizio alla fine Roberto e i suoi ex compagni di squadra, Alice e Valeria vivranno trasportati da scelte, rassegnate o intraprendenti.
Il tema della vita mono genitoriale, fatta di routine e sfide, si intreccia con il tema attuale dei cambiamenti climatici, fenomeno mondiale percepito con più sensibilità dalle nuove generazioni e, anche in questo romanzo, avvertito con grande senso di responsabilità da Alice. Una millennial che vuole migliorare il pianeta ma non riesce a migliorare la sua vita.
Tutti voi adulti sottovalutate il problema, per usare l’auto, per consumare più energia con luci inutili e viaggi aerei… Ma il mondo dovrete lasciarlo a noi. E lasciarlo che respira ancora.
(Il miracolo segreto, pag.75)
Certamente, e questo lo scoprirete leggendo il libro, sarà proprio il timore di mutamenti irreversibili ai danni del pianeta a cambiare gli equilibri di questa modesta famiglia. Ma facciamo un passo indietro senza anticipare troppo.
Alice, sedicenne, vive da sempre con il papà Roberto e il cane Show in un piccolo paesino di montagna. Il distacco con la madre, avvenuto in tenera età, ha lasciato in lei strascichi psicologici sfociati in un disturbo alimentare con cui convive a caro prezzo. La mancanza della figura materna, una “certa” Valeria fuggita in America di cui non si sa praticamente nulla, evidenzierà i limiti del rapporto padre-figlia, dovuti alle circostanze, e comprometterà la stabilità familiare negli anni delicati dell’adolescenza.
Potremmo affermare che un problema non ce l’hai finché non te lo poni, non è proprio una definizione scientifica ma è una spiegazione spiccia che a volte funziona. Roberto, per istinto di protezione e per eccesso d’amore ha fatto naufragare la sua Valeria nel silenzio.
L’ho evitata alla tua coscienza come un corpo oscuro invisibile, un asteroide, un pericolo che può precipitare e crea una voragine. Ho preferito il silenzio all’odio, ma non è stata una buona idea, perché l’odio è una forza dell’animo e può sostituire l’amore. Può tramutarsi prima o poi in amore. Il silenzio lascia solo il deserto dei sentimenti.
(Il miracolo segreto, pag.45)
Roberto è un buon padre, uno di quegli uomini che prova ogni giorno a dare il massimo, nonostante il suo ruolo e la sua vita non siano un “prego si accomodi”. Cresce sua figlia senza alcun sostegno da sempre, e l’ha sempre fatto sacrificando ogni tipo di gratificazione personale, compreso l’idea di un nuovo amore. Tenta di vincere la solitudine con i ricordi delle piccole glorie del calcio giocato, con certe fantasie che cadono discrete su qualche donna che incontra, attraverso salubri passeggiate nella natura e, in corner, con una relazione via chat. Alle prese con i sensi di colpa per non essere in grado di “normalizzare” la sua famiglia, di non bastare, e questo non bilancia il valore e il costo delle sue privazioni. Ha la consapevolezza di non poter essere tutto quello che serve per garantire a sua figlia una vita priva di dolori, come ogni genitore vorrebbe. È un dare infinito, con qualcosa a perdere. Quel perdere è frustrante.
I pannolini, le notti insonni, e ora le crisi dell’adolescenza, i musi, i bisticci. La mia vita privata è un emmenthal pieno di buchi. La mia vita è lei, eppure non le basto.
(Il miracolo segreto, pag. 114)
Già, tranne che per Valeria, che assecondando i desideri di carriera ha rifiutato la responsabilità di allevare una nascita non pianificata. In questo imperdonabile vuoto permanente, s’infilerà per un breve periodo uno scaltro venditore che affibbierà ad Alice un software in grado di prevedere le condizioni climatiche del futuro di qualunque zona del pianeta partendo da una foto attuale. Secondo le promesse, almeno. Una simulazione, un gioco vero e stimolante che darà vitalità ad Alice ponendosi come possibile alternativa al fagocitare cibo senza controllo.
Ciò che, senza alcun ragionevole dubbio, potrebbe deteriorare la sua visione del mondo, la affascina.
(Il miracolo segreto, pag. 27)
Questo desiderio di conoscere il futuro del pianeta Terra evolverà in qualcosa di ancor più significativo, ovvero nel bisogno impellente di conoscere il futuro della propria madre. Questo implicherebbe conoscerla naturalmente, ovunque essa si trovi, qualunque sia la sua vita. E siccome Alice è una ragazzina testarda, e nel suo cuore bisognoso d’affetto ha già concesso a Valeria tutto il palcoscenico, tutto può succedere… e tutto, tra un continente e l’altro, resta imprevedibile. Non esiste un software capace di darci risposte sulle relazioni umane. Troppo complicate?
C’è, in secondo piano, il tema dell’amicizia. Risulta funzionale allo sviluppo della storia, eppure nella mia analisi questo aspetto risulta ben più importante per come si traduce nella scrittura di Andrea Masotti, aiutandoci a comprenderla. Perché è proprio quando i vecchi amici si ritrovano dopo tanti anni, con i ricordi di un mondo diverso e di una vita libera da responsabilità, quando si guardano in faccia da uomini ormai, con successi da raccontare e insuccessi da nascondere e annuendo capiscono il dolore senza confidarselo, e si danno man forte, è lì che si esprime la sensibilità dell’uomo. Che si esprime diversamente da quella femminile. Ed è lì che potrete leggere, con assoluta chiarezza, l’animo genuino, le doppie verità dell’errore, le buone intenzioni, i nodi in gola da portare come se nulla fosse. Nella sensibilità di quelle parole.
Una scrittura spigliata e ironica, concreta, ma sempre delicata. Nasconde angoli bui, grandi e complicati, del nostro pianeta come delle nostre vite, che attendono di essere illuminati.