
Autore: Giada Navelli
Pubblicato da Lettere Animate - 2022
Pagine: 128 - Genere: Fiction, Romanzo di formazione
Formato disponibile: Brossura, eBook

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Un incidente d'auto. Un gatto nero. Un segreto di famiglia sepolto sotto il peso del rimorso. Quando Riccardo Rossetti si rifugia nella baita di montagna del padre, spera di trovare la pace che gli sfugge da anni. Invece, si ritrova intrappolato in un incubo ad occhi aperti, tormentato da visioni del nonno defunto e dal senso di colpa per il suo ruolo nella morte dell’uomo. Mentre la solitudine e la paranoia lo consumano, Riccardo dovrà affrontare i fantasmi del passato e un presente che minaccia di distruggerlo. Un thriller psicologico avvincente, intriso di suspense e realismo magico, che esplora le profondità oscure della mente umana e il potere distruttivo dei segreti di famiglia. Un viaggio emozionante attraverso le tortuose vie del rimorso, alla ricerca di una redenzione che sembra sempre più lontana.

Forse avrete sentito un detto popolare che recita: i segreti li conserva bene un morto. Probabilmente è una verità quasi assoluta. La curiosità della storia di cui vi parlo “Non mi perdono” di Giada Navelli è la presenza di un segreto che lega il passato di un morto al presente di un “quasi morto”. Il segreto non ve lo anticiperò per non togliervi il gusto della scoperta.
Il quasi morto, nel senso che la vita la respinge o nei migliori dei casi la subisce, si chiama Riccardo Rossetti. Il suo fardello lo sta facendo sprofondare in una vita parallela di nessuno, neanche la sua appunto, in una spirale di nulla assoluto che lo allontana da ogni contatto sociale e attività quotidiana, tanto da essere chiamato eremita. Ha solo vent’anni Riccardo e per qualche motivo che tutti ignorano ha lasciato la casa di famiglia ad Aosta, gli amici e una vita piuttosto agevolata per andare a vivere solo tra i boschi in una baita di famiglia. Il gesto inspiegabile non viene ostacolato né dal padre Marco, primario in vista della città, né dalla madre Marta che però, con una certa riluttanza e timore tenta di mettersi in contatto con il figlio. Riccardo è scontroso, intrattabile e mal tollera qualsiasi presenza. Una corazza per proteggersi dalle proprie fragilità.
…ma il barbiere era un ricordo della sua vita precedente, quindi meno cose continuava a fare di quest’ultima e meglio si sentiva.
Il morto della storia che cammina, e che a volte pure parla, è il nonno di Riccardo. Compare all’improvviso nella forma di nitide visioni che potrebbero essere scambiate quasi per realtà. E se il rapporto tra i due non era mai stato buono di persona ora, sotto forma di apparizione, assume persino connotati inquietanti e minacciosi. Sarà tornato per vendicarsi? Ma di cosa? Forse un segreto li unisce e quello stesso segreto sarà in pericolo finché Riccardo vive?
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Lentamente la storia si popola di personaggi, coinvolgendo la cerchia familiare del ragazzo e qualche incontro casuale. Il cugino Mirko è l’addetto della spesa, Riccardo non esce neppure per quello, il che ci porta al corteggiamento impossibile di Mirko verso una ragazza “La tutta no” che non ne vuole sapere a più riprese, con decisione e cattiveria, come se i due fossero sul ring. In mezzo a questi fatti disturbanti per la situazione di Riccardo che desidera essere lasciato in pace si aggiunge l’incontro-scontro con Maria, una ragazza fioraia che ha il dono di essere il contrario di Riccardo: socievole, sensibile, piena di vita.
Tra vicende d’amore e battibecchi giovanili qualcosa scava sempre di più la realtà sino a far emergere una soluzione per tutti i crucci familiari. Giada Navelli riserva agli ultimi capitoli il compito di aprire gli occhi del lettore su temi importanti e delicati che spesso passano sotto traccia nei rapporti, anche delle famiglie per bene: la sudditanza della donna verso l’uomo, la violenza tra le mura domestiche, la cattiveria, le ripicche e poi il senso di colpa, sia questo giusto o meno, che porta a un logorio interno. A quella bestia che non si vuole nominare: depressione.
“Non mi perdono” di Giada Navelli è una storia fresca e molto piacevole da leggere grazie anche ai numerosi dialoghi che sostituiscono le descrizioni. È una storia insolita, per certi versi spiazzante perché segue dei percorsi diversi, nuovi rispetto a quelli che da lettori siamo abituati a prevedere durante la lettura. Al centro della narrazione lo spazio è per l’emotività, il mondo emotivo dei personaggi e il come essi si rapportano con la loro realtà, con ciò che sanno di quella realtà e a come essa poi cambierà. Per certi aspetti è un romanzo di formazione anche se meno impegnato.
Ricco di vita che pulsa, sempre a portata di mano, che contrasta con lo strapiombo, la perenne disfatta, cerchi da chiudere, il segreto. C’è tutta l’energia positiva per la rinascita, per gli inizi di orizzonti nuovi e li avvertirete decifrati dalle emozioni che i personaggi vivranno sulla carta per voi. Nessun vuoto a perdere. In fondo siamo personaggi anche noi, anche se di un’altra storia.