
Autore: Cristian Borghetti
Pubblicato da Perdisia Pop - Settembre 2011
Pagine: 316 - Genere: Horror, Thriller
Formato disponibile: Copertina Rigida
Collana: Pop

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Nel bene più alto abita il male più oscuro, nella profondità del male vive il bene più prezioso: questa è la verità più nascosta.
Un consiglio: non leggete i racconti di Cristian Borgetti prima di dormire. Il rischio è quello di risvegliarvi tra le catene di un incubo tanto angosciante quanto irresistibile, un labirinto terribile e affascinante dal quale non riuscirete, né vorrete, liberarvi.
È quello che accade ai protagonisti dei tre racconti thriller/gotici contenuti in Tre volte all’inferno, dove l’atmosfera allucinata e il ritmo frammentato della scrittura ricorda vagamente la narrativa visionaria di Allan Poe. Personaggi il cui destino è segnato dalle loro stesse azioni, storie oscure e sorprendenti dove anche i lettori finiscono per perdersi come in un quadro di Escher.
I capitoli brevi accentuano la tensione di questi romanzi brevi dove la natura umana viene scissa nei suoi più profondi e terribili componenti incontrando spesso sentimenti forti e contrastanti, amore e vendetta, eros e violenza, crudeltà e nostalgia, passione e perversione, in un continuo alternarsi e fondersi di romanticismo, terrore, magia, esoterismo, avventura, tra i colpi di scena e il complicato svolgersi di un classico thriller.
C’è un assassino misterioso, spietato e perverso, un romantico e temerario ufficiale che gli dà la caccia, un folle uomo di potere che nasconde un orrendo segreto, c’è un celebre drammaturgo inseguito da un macabro incubo di morte, lussuria e follia, c’è un uomo oppresso da spaventose visioni sullo sfondo di enigmatici crimini avvenuti tra le mura di una chiesa…
Ogni scena è descritta con una nitidezza agghiacciante, dove noi ci troviamo costretti ad assistere, quasi fosse una forza oscura anche a condurre il nostro sguardo, al destino di follia e dannazione a cui sono soggetti i protagonisti. Un destino terribile come una condanna, dal quale è impossibile sfuggire o liberarsi, o forse altro non è se non quell’oscurità latente in ognuno, e spesso da ognuno persino invocata.