
Autore: Simonetta Agnello Hornby
Pubblicato da Feltrinelli - Aprile 2016
Pagine: 352 - Genere: Narrativa Contemporanea
Collana: I narratori
Dal 28 aprile in libreria
È attesa per fine mese l’uscita nelle librerie di Caffè amaro, il nuovo romanzo di Simonetta Agnello Hornby edito da Feltrinelli. La Sicilia, mai così struggente e sensuale, fa da cornice ad una vicenda che si snoda dai primi vent’anni del Novecento fino alla Seconda guerra mondiale. Quella raccontata da Simonetta Agnello Hornby nel suo nuovo romanzo è una storia inusuale, carica di sensi, di desideri, di ambientazioni indimenticabili, una storia che ha il sapore del Caffè amaro, così come amara può essere la scelta di sposare un uomo che non si ama.
Provincia di Agrigento, inizio Novecento. Gli occhi grandi e profondi a forma di mandorla, il volto dai tratti regolari, i folti capelli castani: la bellezza di Maria è travolgente e suadente, di quelle che gettano una malìa su chi vi posi lo sguardo. Proprio come accade a Pietro Sala – che se ne innamora a prima vista e decide che deve averla ad ogni costo, chiedendo la sua mano senza curarsi della dote – e, in maniera meno evidente, all’amico Giosuè, che è stato cresciuto dal padre di lei e che Maria considera una sorta di fratello maggiore. Maria ha solo quindici anni, Pietro trentaquattro; lui è un nobile di Agrigento, un facoltoso bonvivant che ama i viaggi, il gioco d’azzardo e le donne; lei proviene da una famiglia socialista di grandi ideali ma di mezzi limitati. Così, dai profondi occhi scuri di Maria e dal suo volto dolce e sensuale arriva un sì alla proposta di matrimonio che Pietro le fa. Non è facile lasciare la famiglia, il paesino e l’amico Giosué per approdare nella fredda casa dei Sala, dove l’accoglienza non è delle migliori. Eppure, nonostante le differenze e la mancanza di un vero sentimento, il matrimonio con Pietro si rivela una scelta felice: fuori dalle mura familiari, Maria scopre un senso più ampio dell’esistenza, una libertà di vivere che coincide con una profonda percezione del diritto al piacere e a piacere. Attraverso l’eros, a cui Pietro la inizia con sapida naturalezza, arriva per lei la conoscenza di sé e dei propri desideri, nonché l’apertura al bello e a un personalissimo sentimento della giustizia.
«Maria si girava davanti a tre specchi che riflettevano la sua immagine. Non più imbarazzata: sapeva di essere bellissima.»
Maria ormai vede la vita con occhi diversi, vuole di più ed inizia ad andare incontro al vero amore. Durante una vacanza a Tripoli, complice il deserto, Maria scopre anche di cosa è fatto il rapporto che, fino ad allora oscuramente, l’ha legata a Giosuè. Comincia una rovente storia d’amore che copre più di vent’anni di incontri, di separazioni, di convegni clandestini in attesa di una nuova pace.
«Bruciava, quella mano, e anche il palmo di lei era rovente. Capirono.»
Dai Fasci siciliani all’ascesa del fascismo, dalle leggi razziali alla Seconda guerra mondiale e agli spaventosi bombardamenti che sventrano Palermo, Simonetta Agnello Hornby insegue la sua protagonista, facendo della sua storia e delle sue scelte non convenzionali la storia di un segmento decisivo della Sicilia e dell’Italia.
Simonetta Agnello Hornby è nata a Palermo e vive dal 1972 a Londra, dove ha svolto la professione di avvocato dei minori ed è stata per otto anni presidente part time dello Special Educational Needs and Disability Tribunal. Ha pubblicato con Feltrinelli La Mennulara (2002), La zia marchesa (2004), Boccamurata (2007), Vento scomposto (2009), La monaca (2010), La cucina del buon gusto (con Maria Rosario Lazzati, 2012), Il veleno dell’oleandro (2013), Il male che si deve raccontare (con Marina Calloni, 2013), Via XX Settembre (2013) e Caffè amaro (2016). Ha inoltre pubblicato: Camera oscura (Skira, 2010), Un filo d’olio (Sellerio, 2011), La pecora di Pasqua (con Chiara Agnello; Slow Food, 2012), La mia Londra e Il pranzo di Mosè (Giunti, 2014). I suoi romanzi sono stati tradotti in tutto il mondo e hanno vinto numerosi premi.