
Dal 19 febbraio 2016 in libreria
La rocambolesca sconfitta dell’aviazione italiana a Reykjavík e uno spassoso gerarca fascista che «inveisce nell’italiano più bello che ci sia: 400 parole al minuto, mulinando braccia e gambe». La storia di un ragazzino islandese che si convince di essere Napoleone Bonaparte. Thordur lo Zoppo e la più grande protesta dei lavoratori d’Islanda. Un esploratore letterato che si autoproclama imperatore di Atlantide e l’estenuante ricerca di una terra vista in sogno dall’imperatore cinese che si scoprirà essere l’India. È tutto il mondo di Halldór Laxness – originale, allegorico, folle e imprevedibile – che rivive in questi splendidi racconti, pubblicati nel 1942 ma scritti nel corso di diciassette anni. Credenze popolari e vicende storiche, assurdo e realtà, mito e magia si mescolano sotto lo sguardo scanzonato dell’autore, dando vita a una grande narrazione che riesce a parlarci di temi sociali e quesiti universali, senza mai perdere la sapiente leggerezza dell’ironia. Come sempre particolari e indefinibili, quello che ci restituiscono questi magistrali testi brevi, accanto ai ben più noti e monumentali romanzi, è la poesia primordiale, lo stile trasognato e l’inconfondibile umorismo che echeggia in tutta l’opera del grande Premio Nobel islandese.
Premio Nobel nel 1955, Halldór Laxness (1902-1998) è considerato il grande maestro della narrativa islandese del Novecento. Viaggiatore infaticabile, trapiantato in America per anni, è venuto in contatto con le principali correnti culturali del nostro tempo. Le sue opere più famose sono Gente indipendente e Il concerto dei pesci, entrambe pubblicate da Iperborea, oltre a L’onore della casa, La base atomica e Sotto il ghiacciaio.