Slumberland
Autore: Paul Beatty
Pubblicato da Fazi - Marzo 2017
Pagine: 318 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura
Collana: Le strade
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Sul finire degli anni ’80, Dj Darky lascia Los Angeles per trasferirsi a Berlino alla ricerca di Charles Stone, musicista jazz avvolto da un’aura mitica. In una Berlino quasi pronta a riunificare le sue due metà, Dj Darky continua a coltivare il suo amore viscerale per la musica tra vecchie contraddizioni e nuovi sogni.
Non ho mai visto la Gioconda, e a quanto ho sentito è sopravvalutata. Ma cosa non lo è? Leonardo è stato fortunato. Tutti i geni lo sono, specialmente quelli prolifici.
Lasciare Los Angeles, attraversare l’oceano, trasferirsi a Berlino Ovest… perché? Per rintracciare un uomo, un musicista dell’avanguardia jazz: Charles Stone, in arte Schwa. È questo l’obbiettivo di Dj Darky. Ma il suo sogno non si limita a questo. Dj Darky vorrebbe che Stone suonasse il suo perfetto beat: il suo ritmo perfetto. A Berlino, Dj Darky trova il proprio nido allo Slumberland, un locale in cui viene assunto come jukebox sommelier.
La Berlino in cui capita quasi per caso è una Berlino datata 1989: una città pronta a buttare giù il muro che la divide. Dj Darky assiste alla caduta del muro, vedendo con i suoi occhi la ricongiunzione delle due metà. Vede l’Est travolgere l’Ovest. Vede l’Ovest avvolgere l’Est. Che effetto può fare a un americano di colore osservare questi due pezzi di Germania tornare a battere all’unisono? E se le contraddizioni rimanessero comunque tante? Se le differenze continuassero a emergere sempre più nitide? Se la distanza tra bianchi e neri, uomini e donne, ricchi e poveri, Est e Ovest apparisse come acuita dalla caduta del muro? A restare in piedi sono, infatti, i preconcetti, l’odio, le paure e la diffidenza impressa negli occhi di chi si incontra per la strada. Ma per Dj Darky la vita è più di tutto questo. La vita è musica nella stessa misura in cui la musica è vita. La sua memoria fonografica gli consente di ripensare al suo passato in termini di suoni, rumori, note, accordi, canzoni…
La musica è una cartina di tornasole, un modo per evadere dalla realtà senza astenersi dal provare a capirla. La musica è forse l’unico vero elemento di congiunzione tra le due Berlino, oggi come ieri. Ieri come sempre.
Approfondimento
Tra le pagine di Slumberland c’è una sorta di gioco che Paul Beatty sembra voler proporre al lettore. Un gioco nel quale a intrecciarsi sono la musica e i ricordi. Provate a pensare a un episodio del vostro passato e privatelo di tutto. Mettete da parte le immagini, i sapori, anche le emozioni… tenete solo i suoni. Conservate anche i rumori, quelli fastidiosi e molesti. Ma tenete con voi soprattutto la musica… rock, pop, techno, bluse… la musica della vostra vita.
È strano e straordinario accorgersi di come il nostro passato possa essere ripercorso anche solo seguendo questa traccia. Una traccia fonica attraverso cui ricostruire situazioni e momenti, ricreando sentimenti e sensazioni. È un gioco che può però rivelarsi pericoloso. È facile, infatti, sentirsi travolti e come confusi davanti al flusso di ricordi uditivi di chi ci sta davanti. Ed è questo l’effetto provocato dalle pagine di Beatty. La valanga di titoli di album e canzoni, nomi di compositori e musicisti da cui veniamo quasi sommersi crea un senso di profondo spaesamento che danneggia il flusso della lettura.
Viene da pensare che Slumberland sia un libro per soli addetti ai lavori e che agli altri non resti che arrancare a fatica, alimentando un senso di crescente frustrazione.
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