È vero: le grandi opere d’arte si riconoscono anche dalla loro immortalità, dalla capacità di resistere ai limiti del tempo e dello spazio senza mai risultare inadeguate o superate. È il caso dei dipinti dei maestri dell’arte, delle canzoni intramontabili, ma anche dei grandi classici della letteratura, che continuano ad appassionare i lettori contemporanei con temi sempre attuali e trame avvincenti. Guardando al panorama della letteratura russa, Fëdor Dostoevskij è senza dubbio uno degli autori che più hanno rivoluzionato e influenzato la cultura letteraria, divenendo uno dei punti di riferimento della letteratura e della filosofia ottocentesca. Senza parlare dei temi affrontati, le riflessioni di natura filosofica e le polemiche dal carattere storico, che hanno inevitabilmente contribuito a rendere la sua opera ancor più viva e attuale.
L’opera di Dostoevskij: gli scritti giovanili
Dostoevskij è noto soprattutto per aver anticipato e sviscerato le più grandi tematiche della letteratura del Novecento, tra cui l’angoscia, la riflessione sull’animo umano e il bisogno di redenzione, ma anche per aver affrontato tematiche facenti parte della cultura popolare e storica dell’epoca, tra cui il gioco d’azzardo, il valore della religione e le convenzioni imposte dalla società dell’Ottocento russo. È nelle opere giovanili, e in particolare in “Povera gente” del 1846 e in “Il sosia” dello stesso anno, che Dostoevskij dà sfoggio delle sue capacità letterarie. Come riportato in un articolo di Il Libraio, infatti, le prime opere dell’autore russo vengono accolte positivamente dalla critica e persino da grandi esponenti come il poeta e giornalista russo Nekrasov. Pur avendo poco meno di 30 anni, Dostoevskij è già in grado di dar sfogo ad una riflessione accurata sul disagio psichico, soprattutto grazie alle difficili esperienze vissute in prima persona: tormentato dal carattere autoritario del padre e dalla notizia della sua morte precoce, il giovane sperimenterà in questi anni il primo degli attacchi epilettici di cui soffrirà per tutta la vita.
Il tema delle opere più note: l’introspezione
I temi affrontati in gioventù emergono anche nei più grandi capolavori di Dostoevskij, tra cui “Il giocatore” (1866), “Delitto e Castigo” (1866) e “I fratelli Karamazov” (1880), il suo ultimo romanzo. In “Il giocatore”, in particolare, Dostoevskij si serve di un mondo che conosce molto bene, ovvero quello del gioco d’azzardo, per far luce sui misteri e sulle regole dei giochi più in voga, la roulette in particolare, e per indagare ancora una volta sulla psiche umana e sulla personalità dei giocatori. Che Dostoevskij abbia dedicato un’intera opera al mondo del casinò non è insolito: come ricordato in un articolo di Betway, infatti, il tema del gioco d’azzardo è stato esplorato più volte nel corso dei secoli, e in diversi ambiti della cultura popolare, dall’arte, al cinema, fino alla letteratura, in cui “Il giocatore” è sicuramente il principale esponente insieme a opere più recenti come “The biggest game in town” di Alvarez e il capolavoro di Ben Mezrich edito da Simon & Schuster e dedicato al blackjack. I punti chiave della letteratura di Dostoevskij emergono con maggiore forza nelle opere più note: in “Delitto e Castigo” l’autore affronta il tema della redenzione cristiana e del senso di colpa, parte integrante della vita di ogni uomo, fino a tornare al tema del rapporto ambivalente con il padre ne “I fratelli Karamazov”, come in un ciclo perfetto.
L’influenza di Dostoevskij sugli scrittori occidentali

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La fama di Dostoevskij è resa ancora maggiore dall’influenza dell’autore sui letterati e filosofi successivi, e non solo all’interno del panorama russo, ma persino in Occidente. È grazie alle opere di Dostoevskij che il francese Jean-Paul Sartre concentrerà la sua riflessione sui temi dell’esistenzialismo e dell’esistenza di Dio, così come è per merito del letterato russo che Orhan Pamuk si interrogherà sul tema del dualismo della personalità e del conflitto interiore o che Hemingway rifletterà sulle tematiche dell’insania e della fragilità umana.
Non c’è da stupirsi che le opere di Dostoevskij siano ancora così attuali: nonostante il trascorrere dei secoli e i cambiamenti storici e sociali, tutti abbiamo dovuto combattere almeno una volta nella vita con i nostri demoni interiori. Qualunque siano e qualunque sia la situazione da cui hanno origine, le riflessioni di Dostoevskij non possono che risultare sempre attuali e fonte di grande ispirazione e riflessione.