Epoca convulsa. Sì, potrebbe essere questo l’aggettivo adatto a descrivere il nostro tempo. Un tempo strano, in cui tutti gli elementi appartenenti all’ordinario sono completamente capovolti o addirittura scomparsi. Ritornano i mostri e i fantasmi del passato che ci attanagliano e ci costringono a vivere nel continuo dubbio della nostra e altrui persona. Carne e cielo è una spettacolare poesia con cui Pier Paolo Pasolini ha voluto mettere in mostra la figura della madre. Questa splendida e quasi divina creatura è costretta a combattere una lotta intestina nella società italiana (ma non solo!) dell’epoca. Ma inevitabilmente la poesia rimane un’ indiscutibile testimone dei valori, delle denunce e dei pensieri umani che nel tempo si possono leggere in forma attualizzata. Elemento principe della maternità non può che essere rappresentato dall’amore.
«O amore materno,
straziante, per gli ori
di corpi pervasi
dal segreto dei grembi»
Rimane attuale il messaggio del maggiore intellettuale italiano del Novecento. Oggi, quel concetto di madre e di maternità sembra perduto. Il corso dei tempi, e dei fenomeni ad essi connessi, ha fatto perdere di vista all’uomo contemporaneo la funzione principale della maternità, che possiamo definire religiosa, spirituale e consapevole. Consapevole delle necessità e della natura dei propri figli, impegnati ad odiare i propri simili e addirittura sé stessi; consapevole della responsabilità di riportare lungo la retta via quel senso di identità smarrito proprio da quei figli che non l’hanno saputo ereditare.
L’egoismo, la discriminazione e il dubbio nei confronti del prossimo sono un chiaro vuoto che si nasconde dentro ciascun individuo. È un vuoto di amore e di comprensione, che si estende come una macchia impazzita nel cuore dell’uomo.
«E impazzisco nel cuore
della notte feriale
dopo mille altre notti
di questo impuro ardore»
La madre, o meglio, l’essere madre rimane nel nostro tempo un messaggio assolutamente necessario, capace di far recuperare quelle emozioni che sembrano smarrite. La funzione materna è indispensabile per riportare i propri figli ad essere protagonisti di una dimensione, come quella terrena, in cui è possibile amare e lasciare che gli altri ci amino. È come una bussola, che orienta il senso di disorientamento del figlio in un mondo troppo grande per essere cambiato da solo.
Eppure la maternità rimane e rimarrà sempre quello splendido astro celeste, che nella guerra dell’uomo, riuscirà comunque a illuminare il cuore impuro con un messaggio di amore. Un amore che, come ci ricordano i versi indelebili di Pasolini, è costituito dalla carne della madre e dal cielo che la santifica.