Siamo a Napoli ma questa volta nessuna immagine del Vesuvio, nemmeno il teatrale golfo o lo scenico presepe e neanche le solite atmosfere della città di Pulcinella, spaghetti e mandolino a fare da contorno a qualche episodio di cronaca.
Siamo a Scampia questa volta, tra palazzoni tutti uguali disposti in fila indiana. Una Scampia dove non ci sono spacciatori ai bordi della strada, dove le sirene della polizia non suonano all’impazzata per arresti o sparatorie in pieno giorno. Si tratta del video di “WE ARE HAPPY FROM SCAMPIA” che in soli tre giorni ha già totalizzato più di 16.000 visualizzazioni su YouTube.
Il video è solo uno dei tanti con il sottofondo musicale del brano “Happy” di Pharell Williams che è stato replicato in ogni parte del mondo. Questa volta è stato girato nella periferia nord di Napoli, nel quartiere di Scampia, dove bambini, ragazzi, anziani, commercianti, vigili del fuoco, sportivi ed associazioni di volontariato si sono esibiti davanti alla telecamera per trasmettere tutta l’allegria, l’entusiasmo e la felicità, nonostante siano a pochi metri dal degrado e dall’abbandono delle istituzioni.
Il video è nato da un’idea di Giuseppe Divaio, fotografo partenopeo e da Ugo De Matteo e Dario De Simone, “We Are Happy from Scampia”, mostra il quartiere popolato da persone come la famiglia Maddaloni della palestra, dell’associazione Gridas e di tante altre persone che impegnano gran parte del loro tempo per questo sfortunato territorio.
Secondo il presidente dell’Ottava Municipalità di Napoli, si tratta di una sfida e una risposta ai produttori della serie tv ispirata a Gomorra e che a suo dire criminalizza l’intero quartiere e in generale l’immagine di Napoli nel mondo. Per altri ancora si è fatta sentire la voce “vera” di Scampia. Come affermato dallo Stesso Divaio“Il progetto è nato nel momento in cui ho conosciuto Ugo De Matteo e Dario De Simone che sono stati i miei compagni di viaggio e insieme abbiamo pensato e realizzato il video –Happy nasce con la voglia di mostrare a più persone possibile il volto genuino del quartiere,quello che secondo noi più si avvicina alla realtà”.
A mio avviso Scampia è paragonabile ad una medaglia. Mostrare solo una faccia piuttosto che un’altra, aldilà della demagogia e delle strumentalizzazioni, è una visione non solo miope delle cose, ma anche riduttiva. Così come è limitante cercare di stabilire quale delle due facce sia quella che più si avvicina alla realtà. Esiste la Scampia Happy, ma esiste anche la Scampia Black purtroppo, in contrapposizione e in lotta tra di loro. Non si può negare che il volto genuino del quartiere, come affermato da Divaio, ogni giorno rischia di subire ripercussioni dalla Scampia che si vorrebbe oscurare e censurare. Sabato scorso, a Secondigliano (non lontano da Scampia) ho fatto spostare un auto che mi impediva di allontanarmi dalla mia abitazione natale. Due minuti dopo i tizi dell’auto sono stati freddati. Ero in compagnia di mia moglie e dei miei figli e non oso immaginare cosa sarebbe successo se i sicari fossero arrivati due minuti dopo. Mi scuserete il personalismo, ma concludo citando Ennio Flaiano: La parola serve a nascondere il pensiero, il pensiero a nascondere la verità. E la verità fulmina chi osa guardarla in faccia.