Voi non dovete, non sapete, non potete dico io. Ma non interessa a nessuno. Non interessa mai a nessuno. Altrimenti non sarebbe questa vita, sarebbe un´altra in cui io non sono io. Ma per favore non datemi piú illusioni. Io le voglio le cicatrici, lo so che servono a renderci piú forti e tutto il resto, ma le voglio per altro, quando il sogno é raggiunto e devi conviverci. Con amore e dolore. Amore e dolore. Io non so come la pensate voi, a me sembra tutto troppo relativo quando si parla di amore. Un terreno sdrucciolevole. Pezzi di puzzle sparpagliati sul tavolo. Neanche il matrimonio, che era prima la cosa piú assoluta dopo la nascita ora lo é. Un contratto che si puó sempre stracciare. Una convenienza. Una scelta d´impeto. Una copertura. Oddio non lo voglio sapere. E le storie, queste storie qua, che ci assorbono, ci sfiorano come se fosse magia, che ci dilaniano, che ci esauriscono, ci spremono e ci tolgono peso dalle tasche e dal cuore. Noi siamo qui a prendercele, a non fiatare, a ringraziare fino al momento in cui si spezzano. Ci piace credere, aggrapparci alla forza dell´amore e alla debolezza delle persone. Io lo so com´é, ci son passato, diverse volte. Ci si sente invincibili, pieni. Non si contempla nulla che possa essere negativo, non si fasciano le teste prima che si rompano. Il problema é che poi non si fasciano nemmeno dopo.
Oh dolcezza infinita possiedimi. O no, che ribrezzo. Nausea. Necessaria e pur oggetto delle mie ire. Svanisci e rinnegami. Semmai giudicami. E lasciami solo come tutti, a sognarti. Quante volte pendevo dalle tue labbra, sí mi piaceva fare il fesso della situazione, e sparivo in quei baci come se fossero un mulinello di gioie imperlate. Finivo tra quegli inguini scossi, afferravo le spalle e baciavo i capelli e mi dicevo “per sempre”. Non dovete ripetermelo, nemmeno tu, ragazza che stai qui sulla porta delle possibilitá, non potete non avete l´autoritá per promettermi che andrá bene, che anche io saró felice. Semplicemente perché non lo sapete, nessuno ne sa un becco, nemmeno di se stesso. E poi non sapete, chi sono io, e quanto son morto. Non avete idea dei dolori e della malattia, di come mi sia lasciato andare solo per lei, e poi per lei, e poi di un´altra. I frantumi si sono ammassati, ció che é piegato é piegato, nulla resta lo stesso. Amore e dolore. Un segreto arcano, una pozione magica senza ricetta, una coincidenza folle. So raccontare tutte le due parti. L´amore peró é troppo nobile per essere davvero raccontato, sarebbe un peccato. Puó essere solo sfiorato. Mai preso. Il dolore invece, beh noi ne siamo l´incubatrice. Nasce con noi e aspetta il suo momento, quello in cui siamo stremati e fragili per scoppiare. Amore e dolore, guarda caso finiscono entrambi con “ore”. Sia dentro il dolore, sia dentro l´amore guarda caso c´é il nostro tempo, le nostre ore. A volte, troppo spesso, coincidono. E il tempo si suicida sui nostri struggimenti o nobili sogni d´amore.
Io lo so, voi starete pensando che sono un pazzo. Che ho perso il lume della ragione. In effetti puó essere. Ho perso molte cose e ho perso me stesso. Ma credo alla forza dell´uomo, quella che scorre invisibile dentro alle vene e ci dá le ragioni per continuare la recita su questo show. Basta non avere tutto quel che i vuole, restare sempre con qualcosa di meno per avere lo stimolo a sporgersi piú in lá. Anche quando si tratta di amodol-ore. Per sentirsi piú forti, per vincersi, per calpestare la paura, neutralizzare la noia, per credere in qualcuno, sperare in qualcosa. Amore, dolcezza e tutto lo zucchero del mondo. Peró non spiegatemelo, non ditemelo. Non voglio sentire che effetto fa. Magari lo guardo sulle vostre vite e gioisco per voi. Io, beh son un´altra storia. Ma ti mando un abbraccio.