Amo la lingua italiana. Cosí tanto che farei l´alunno in perpetuo, se potessi, tra cancellini righe e avverbi. Se parliamo di suoni peró ci son lingue che ci superano, alcune parole in spagnolo, in inglese, in francese solo per fare un esempio hanno un suono che é tutto di quella parola. Come tutto un programma, come un corso d´acqua, un corso Garibaldi che trascina tutti i significati allo stesso posto, come un suo destino. Finisci che te le ripeti cosí tanto, che la lingua si diverte cosí, a danzare sul palato e atterrare sulle labbra per un attimo, che quella parola sembra fatta apposta per te, su misura per la tua vita e il significato ti appartenga incatenato al cuore, calcificato nelle ossa. La canti, la ripeti e in fondo la suoni piú a te stesso che agli altri.
Enough. Una parola che ha senso in qualsiasi lingua. Il senso di chi mette ordine, di chi fai conti, di chi fa progetti, di chi vuole avere un controllo su qualcosa di piccolo o grande. Abbastanza. Mi piace come suona l´Abbastanza inglese. Una parola che finisce che sembra con un accento, che finisce come una finestra, aperta. La pronuncia sembra quasi un ” e no?” un ” e perché no”? La fantasia fa giochi strani. Forse é davvero un invito. A non accontentarsi, a risparmiare emozioni per giocarsele quando serve sulla ruota di ora. Enough é una parola sul confine tra quello che basta, la sufficienza il minimo sindacale e l´abbastanza di quel che ti ha riempito, ti ha dato in maniera completa e non chiedi di piú. Dipende tutto da te.
Lei si guarda allo specchio e non si trova abbastanza. Lui ha studiato forse abbastanza, loro hanno capito abbastanza di se stessi. Stiamo bene abbastanza, siamo buoni abbastanza, abbastanza in ritardo, ne abbiamo abbastanza. Dove non c´é completezza, infinito, c´é abbastanza. Ce lo portiamo dietro da anni e in genere lo ignoriamo, non ascoltiamo preferiamo continuare a oltranza. Finché enough, dai tanti significati e con la sua bella pronuncia ci spacca a metá. Allora abbastanza non basta piú. Prendi un sognatore, prendi uno che non si accontenta piú. Un bacio, una promessa, un lavoro, un´amicizia, un posto, un carattere, un modo, un problema possono correre sul filo dell´abbastanza in equilibrio per una vita ma poi il coraggio li colloca al posto giusto, li ridimensiona o li accende. Siamo cosí, tra l´abbastanza poco e l´abbastanza che basta, a provare a equilibrare le due cose, se manca uno aggiungiamo dell´altro anche se non funziona davvero cosí e certe cose hanno un posto che niente e nessuno puó prendere.
Succede all´improvviso. La macchina non parte piú, una persona non risponde piú, la banca non concede piú prestiti, la famiglia é diventata un ring, lei ti sente ma non ti ascolta piú, gli esami son troppi, il tuo amico racconta bugie, a lavoro arrotondano per difetto. Un attimo e non puoi piú sopportarlo. Vivere abbastanza ti pesa, ti cambia, ti imprigiona, ti viviseziona. E vuoi di piú. Succede che scappiamo, e scappando dalle persone e dalle situazioni scappiamo in scala 1:10000 da noi stessi. Scappiamo per varcare quel confine di enough dalla parte di quello che basta davvero, anzi é anche troppo. Vogliamo sentirci considerati, amati, ricchi, realizzati il tanto che basta. Fermarci, arrivare. Solo i piú coraggiosi, i pazzi sono sempre in viaggio alla ricerca di qualcosa, nulla é abbastanza per loro e qualsiasi cosa non é che uno scalino verso qualcosa di piú. Loro non vogliono nulla se non vivere dentro al loro sogno e questo é giá tutto.
E poi ci siamo io e te, io e te da qualche parte. Ci aggrappiamo forte ai nostri abbastanza e siamo abbastanza poco rispetto a quello che vorremmo. Vorrei poter ridere e dire “in un´altra vita”. La veritá é che il filo dell´abbastanza brucia e non ci si puó stare in equilibrio. Sei di quelli che si accontentano? Di quelli che dev´essere necessariamente “in questa vita”? Voglio solo sapere da che parte stai. E se sei divisa voglio sapere cosa ti divide. Abbiamo cosí poco tempo in questa vita che le scelte che facciamo possono essere piú importanti di quello che crediamo. Le cose che cambiamo, quello che cerchiamo di migliorare, di ordinare e incastrare nel senso, beh tutte quelle cose ci rendono persone migliori, grandi persone agli occhi di chi sa cercare, belle persone agli occhi di chi sa guardare. Noi siamo di chi ci vuole scoprire. Siamo di chi sconfina per venirci a prendere. Di chi abbastanza non é mai troppo e tentare é obbligatorio.
Forse io e te siamo polvere e sogni. Io so che i sogni son destinati ad incontrarsi e non c´é abbastanza poco che tenga. Potrei scrivere pagine. Ma so che a te basta un “vieni dalla mia parte”.