Vietato attaccare bottone se non è il tuo, vietato lasciare i biglietti d’amore insieme ai cocci di bottiglia sul tappeto davanti alla doccia, vietato tutto quello che, gira che ti rigira, deve essere sempre a fin di bene, vietato tutto quello che non si può dimostrare, vietato l’8 per mille alle organizzazioni umanitarie, vietato l’ICI alla Chiesa, vietato respirare dalla stessa bocca nei turni diurni. Vietato il totale, soprattutto se te lo presenta qualcuno, vietato il polline, vietato guarire senza medicine, vietato sembrare chi si è, vietato non chiedere lo sconto alla cassa, vietato chiudere gli occhi e partire e tornare diversi. Vietato aspettare un attimo di troppo, vietato perdere tempo a togliersi l’orologio prima di fare l’amore.
Vietato far diventare gli occhi pozzanghere e farci tuffare qualcuno, vietato amare a occhi chiusi, vietato provare la vita fuori dai camerini, vietato stare nel camerino in quattro. Vietato cercare Dio nel posto sbagliato, vietato chiamare in causa Dio, vietato diventare Dio. Vietata ogni cosa bella a tempo indeterminato.
Vietato sporcare qualcosa prima delle proverbiali sette camicie, vietato aspettarsi di non doversi lavare da soli le proverbiali sette camicie, vietato avere più di sette camicie.
Vietato agitarsi, vietato calmarsi prima dell’uso, vietato aggrapparsi alla pelle, vietato non attaccarsi ai difetti. Vietato sedersi sugli allori e sui posti riservati ai disabili, vietato non sedersi sulle panchine la domenica e guardare i bambini che imparano a correre, vietato finirsi le bottiglie per solitudine, vietato finirsi le persone per frustrazione, vietato elargire sorrisi discriminatamente, vietato vergognarsi della propria età se non ci si vergogna anche quella del Bordeaux in cantina. Vietato andare ad ascoltare le voci registrate in stazione e prendere il primo treno per rincorrere qualcuno.
Vietati i giochi che si dovrebbero giocare solo fino a 99 anni, vietato farsi i solitari in due, vietato alzarsi al mattino per andare a lavoro e non pregustare immediatamente il momento in cui si tornerà a casa, vietato stare fermi e quindi pensare che sia tutto qui quello che non abbiamo visto. Vietato evitare di sbattere porte che hanno titoli sopra, vietato dare per certo il perché di un altro, vietato sviluppare pensieri importanti fuori dalla camera oscura della notte. Vietata la Cina per colpa del “made in China”, vietato l’Euro per colpa del “made in Germany”, vietato il governo precedente e quello attuale, vietate le elezioni anticipate e l’astensionismo, vietata la bilancia pesapersone e i correttori ortografici automatici che ci fanno sembrare come non siamo, vietato non mancarsi mai per principio.
Vietati tutti quelli usciti con lo stesso segno zodiacale di Matteo Salvini, vietati quelli che ci rubano il parcheggio e le chewingum sotto le scarpe, vietati i vestiti fuori posto quando si esce dal cinema con un anniversario di matrimonio a doppia cifra. Vietato indossare gonne che non salgono facilmente, vietato guardarsi per non perdersi, vietato farsi sangue ed essere vegetariani. Vietato darsi una regolata.
Vietato fare le star con il genio degli altri, vietato rinunciare ad essere felici o tentare con poca convinzione, vietato regalarsi a qualcuno più di due volte in una vita, vietato trovare una comoda collocazione nel mezzo di un rassicurante qualcosa, nell’opposizione di quello che sei. Vietato negoziare a proprio vantaggio con le signore e signorine, vietato non graffiare, vietato fare da gradino o essere un qualsiasi altro posto in cui nessuno si ferma, vietato essere preambolo per il vuoto, vietato lanciare la mano e nascondere il sasso.
Vietato inviare poesie per messaggio alle sconosciute su Facebook, vietato morire senza avvisare, vietato morire troppo tardi, vietato morire diciassette volte, vietato fare le carte false e giocare con quelle, vietato far girare l’economia sempre noi, vietato iniziare le guerre senza prima investire in una multinazionale di armi, vietato pestare i piedi e fare i complimenti per rimediare, vietato stabilire cosa è vecchio e cosa è nuovo. Vietato accendere il mutuo in una famiglia già spenta, vietato avere pazienza davanti ai “connessione in corso”, vietato dare percentuali di noi, vietato dire che non ci interessa per niente quando ci interessa molto, vietato essere sicuri e dirlo e per l’occasione tirare in ballo le percentuali. Vietato strisciare carte di credito senza coraggio e con poco ardore.
Vietate tante altre cose, vietato permettermi di continuare. Già che ci siamo. Vietato dire che siamo arrivati alla fine anche se siamo arrivati alla fine. Però solo qui. Vietato non salutarci. Ciao.