In molti mi state chiedendo il perchè. Il perchè dello scrivere. Perciò vi rispondo qui, oggi, anche se non è facile spiegarsi del tutto.
Dunque…andando in ordine la cosa che mi viene chiesta di più è come è nata questa voglia di scrivere.
E’ nata il giorno che son nato io, credo. Hai presente quando hai la sensazione di avere una cosa nel sangue? Qualcuno ha la musica, qualcun’altro ha la pittura, la scultura. Non è un merito. Non è una cosa straordinaria. E la bravura non si misura dai risultati. Non qui, in questo mondo di dispari opportunità. (Come si spiega che l’inter vince lo scudetto? O che i politici italiani siano al loro posto nonostante i casini che fanno? Per dirne 2…) L’arte qualcuno la porta nel sangue e ne conosco tanti….qualcuno la imita, ci si avvicina. Punto di vista personale.
Quindi, per rispondere, ho sempre scritto. Da bambino. I miei temi hanno fatto a volte il giro della scuola. Invece in matematica avevo 4 per grazia divina… E poi col tempo ho sempre scritto. Ho faticato e non sono arrivato a nessun punto. Non esistono gradi e livelli. Esistono modi di scrivere. E poi ho sempre letto le cose che scrivevo. Normale dirai….Bè qualcuno si ferma lì…Ci ho creduto. Ho detto quasi tutto di me agli altri e non è stato facile. Sono andato a prendermi le persone che volevano leggermi. E che ancora non lo sapevano. E gli ho detto che in fondo non gli sarebbe cambiata la vita una virgola dopo aver letto un mio libro. Ma avrebbero cambiato la mia. Così è stato.
E non è di soldi che parlo. Perchè gli ultimi proventi delle vendite li ho lasciati nelle mani dell’editore da quanto mi faceva pena. Parlo di quello che si prova. E’ una sensazione stupenda sentire una persona dirti: grazie, quello che hai scritto mi è servito. E’ bellissimo sentire una donna piangere di gioia con quel tuo foglio di carta in mano. Vedere i fazzoletti che lascia in giro per casa. E’ un piccolo orgoglio che qualcuno si laurei presentando in tesi un tuo libro. E che il professore si rivolga a te come ammirato, al signor Pinna. Porca paletta…ho solo 25 annni…mi dia del tu…E’ una roba strana sentirsi in radio e vedersi in tv.
E’ bello trovare il tuo libro in libreria tra gli altri. Copertina su copertina. E’ bello che il direttore del giornale più importante della Sardegna, uno scrittore, ti faccia i suoi complimenti. E’ bello coprire il buco di qualcuno, dovunque esso sia, con qualche tua parola. Sentire che sei servito anche una sola volta ad una vita che non conosci, a far passare per un pò un problema che non sai. Ma non scrivo per questo. Anche perchè ci sono pure le delusioni, le amarezze. Le sconfitte. Dopo la terza lettera mondadori che ti risponde picche. Notti insonni e cuori ricuciti a metà. Le volte soli. Lo scoprire il dietro del mondo dell’editoria, e non volerlo più. Tutto questo è venuto poi. Forse continuerà. Forse finirà di colpo. Scrivo per me, questa è la verità. Perchè ne ho bisogno. E non riesco a vivere senza. E quando non posso ne soffro. E se da domani tutti mi dicessero che scrivo male e mi scordassero, mi cancellassero dalla loro lista degli acquisti per me tutto sarebbe uguale. Continuerei a scrivere per me. Per raccontarmi la vita. Per costringermi a pensare con forza. Per non ignorare le verità. E prendere le giuste distanze da quello che non voglio volere e le giuste distanze dalle fantasie da realizzare.
Ora? Ora esce il mio terzo libro. Ho rivoluzionato un pò gli schemi. Ho pensato solo alla qualità. E a chi mi ha sempre letto. L”ho fatto per loro. Solo 200 copie autografate e personalizzate. Che vengano a chiedermi l’isbn. O il bollino siae. O le percentuali. I dati delle vendite. Perchè li tengo tutti qua. In un angolo. Pronti da dare in testa. C’è qualcuno che scrive in barba agli editori, perchè i soldi se li guadagna con la fatica e i libri li regala a pile. C’è chi scrive per il gusto di farlo, sapete?