Il piano di volo era solo uno squarcio di taglio, un ragguaglio stile Aldo Baglio, una lettera senza il foglio, semplicemente uno sbaglio. Quando le prede spensero la luce che la voce truce conduce, stretti tra il termosifone e la manopola e i cuscini e i vestiti da Haiti e il tacco a spillo e lo spillo a tacco, vittime dell’impressionante ordine che li attorniava beh spensero la luce. Galleggiando nell’aria di Via Viareggio pronta a patteggiare per posteggiare e poi pasteggiare c’era lei a rimaneggiare e armeggiare con un pungiglione da arma nucleare che controluce pure il sole fa eclissare. Signori guardino, lampi sul mentalmente cirdino, accattivate il bulbo ottico cerebrolesi ancora illesi e su poi non fate gli offesi perché si parla dell’impedibile incredibile imperdibile volo di Zanzara Roboante.
Signori, ci siete? Signori non distraetevi con Mariedda Barracca (moglie di Francesco), ragazza afroungarica, dai tratti somalo-parigini, nata a Quartucciu, razza pazza di grossa stazza che va in giro con la mazza. Signori e signore e non, concentratevi sul decollo, il clou, il glu di chi inghiotte saliva eccitata per l’occasione, il blu del blu diesel del cielo che la accoglie frastagliandosi per le ali, il puh dell’autocombustione dello zampirone assassino che emana sofumigi letali alla bilba bilboa di cadey. Vola la roboante maleficante disturbante una notte allettante, come un perfetto proteggi slip ad ali maggiorate, compagnia Airlines seta ultra e….‘praticamente non la senti’ come la tenia lady intestinale. Porta il sotto sopra scafato a scafandro scavato su per il ciglio dell’aria colmato roteando l’impossibile disavanzato dall’ebbrezza dell’altezza sopra la lavatrice che funziona col colesterolo di tutta la famiglia. Sottosforzo adagio sovrasterzo stringendo relazione interpersonale e interdipendente pure inter-perdente con Marco appiccicato al cuscino di Simona, che sforna ai forni sogni a volontè, accenni di moda a modo mentre lui invano, sotto coma, a stravanarsi tranquillo murigando col pecorino in mano. Zanzara Roboante in brusca virata da pirata in derapata. Le prede si stanno svegliando e il prelievo diventa argomento di sgomento pericoloso per il permaloso da snocciolare se smarmorizzato quando è incavolato. Attenderemo il momento strizzando contenti i denti trepidanti, e a mani giunte aggiunte e congiunte.
Mezz’ora e tre quarti + tre quarti di mezz’ora e il puntino ritorna, Zanzara Roboante col suo chiasso infestante in aumento costante, proprio qui, ed eccolo annunciato da un super iper mega tango di bongo dal suono ammaliante. E poi scaltrezza e destrezza, caro astuto inutile zerriare aiuto sei nell’imbuto dritto dritto pronto ad esser bevuto. E sussurra Zanza come a dirti: <<vuoi essere punto o virgola?>>. Virgola grazie. Virgola? Ah ahahah…lei sa definire unicamente in modo rigoroso e puntiglioso il punto pernicioso, ricorrendo al sistema di postulati studiati in precedenza già smontati.
E scrivilo o disegnalo caro lezzofante come Mughini aberrante, credendoci, che oramai sono già centoundici punti di fantasia, ventuno da Efisio il benzinaio, diciotto che ti han tolto dalla patente, mille milioni al flipper che vedi più di tua moglie, quattro trilioni di punti Carrefour fatti comprando Tavernelli da 5 lt, undici nuovi di Zanza amica, più quelli ematomosi dell’ultima settimana non ancora riassorbiti, totale 39 dissanguamenti con lamenti evidenti. Eh eh… Sbattito d’ali furbo, se sbatte pensa e se pensa È, e se È è cosciente e quindi ha la colpa di sangue. Un motivato cuore battagliero e il gauchos fiero si erge alto come un pero maturo per uccidere, il prototipo che azzarda volare, staccando le bolas dal muro. Zanzara Roboante soddisfatta stacca il pungiglione, toglie il maglione per volar via a reattore e andare a recarsi avviandosi per dirigere pungiglione e company muovendo verso la città di rifugio più vicina. Pochi metri, miei cari lettori, soli pochi metri ancora. Eccola la vedete che grida nello spartito dell’infinito: <<ebbreeeezzaaa!>> per la gran contentezza, un nanosecondo prima di finire con gentilezza da 20 chilometri d’altezza senza accortezza sul parabrezza, proprio di giustezza. Giusto il tempo di vedere un verde color verde vecchio, VC 645193 e denti gioviali, incroci tra caviali e squali, amiche vestali vestite con la maglietta del mattatore del guidatore.
Epilogo
Zanzara Roboante non ci sarà nella cartastampatografia, nella cinematografia, nella teatrografia, nella olografia e nella filosofia. Sarà dentro ognuno di voi (col pungiglione) dentro le vostre ville, case, casette e stanze e il punto è che punge e la morale è che non vi chiederà permesso.