
Autore: Giesbert Franz-Olivier
Pubblicato da Rizzoli - Marzo 2014
Pagine: 326 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Copertina Rigida
Collana: Scala stranieri

📗 Acquista scontato su ibs.it
📙 Amazon (spedizione gratuita)
📗 eBook su ibs.it
📙 Versione Kindle
📙 Acquista online
✪ Le recensioni dei lettori su Goodreads
Rose riesce a perdonare solo se si vendica. Si vendica perché non può farne a meno: un bisogno logorante che le viene dal profondo. Subisce una serie di crudeli ingiustizie ma tiene una lista di nomi. Nomi che andrà a cancellare uno a uno....

Io sono come quei fiori indistruttibili che crescono sui muri di cemento.
Rose non ha età, anche se ha 105 anni. Età più che giusta per iniziare a scrivere la propria autobiografia, ma leggendola ce ne dimentichiamo. Trasportandoci nel vortice della sua vita e delle sue numerosissime esperienze ci si dimentica dell’età di questa donna: ora ha 20 anni, ora ne ha 60 o forse di più. Il succo non cambia.
Rose rimane sempre fedele solo a se stessa, nonostante riesca a sorprenderci sempre. Anche quando pensiamo che sia caduta troppo in basso o che la vita, questa volta, le abbia sferrato un colpo troppo duro. Rose si rialza, si rialza sempre. E, ogni volta, lo fa con grande stile.
Questo suo estremo attaccamento alla vita, questa sua intrinseca vitalità le danno la forza di trovare sempre una via di fuga, di trovare sempre un modo per sopravvivere anche nelle situazioni più estreme. Possiamo certamente dire che Rose di situazioni difficili ne ha passate molte: la sua vita come un tessuto si attorciglia attorno a importanti eventi storici, attorno a personaggi che hanno fatto la Storia (Hitler, Sartre, e non sono gli unici…). Non per questo però Rose smette di essere ciò che è, non per questo smetterà di essere fedele sempre e solo a se stessa. Non si asservirà né al nazismo, né al taoismo né a qualsiasi altra forma di potere. Ritiene il potere un gioco egocentrico per chi crede di poter cambiare il corso della Storia.
La Storia: totalmente indifferente alla felicità umana. Non ci lascia scampo, irrompe nelle nostre vite stravolgendone il corso. Con la Storia in agguato, Rose impara ben presto che la felicità contamina raramente le nostre esistenze e che quando lo fa è meglio nasconderla bene.
Nasconderla dalla Storia, che prima o poi verrà a portarcela via.
La cuoca di Himmler è un vortice di emozioni. Il ritmo è incalzante, le vicende ci trascinano in un mondo dai tratti crudeli ma dove esistono persone, come Rose, che nonostante tutto rimangono saldamente attaccate alla vita. Si potrebbe pensare che questo libro abbia per tema il nazismo, il massacro armeno o altre vicende storiche ma così non è. Il tema centrale del racconto è la vita. Ed è dallo slancio vitale di Rose, dal suo attaccamento alla terra, alla natura che verrete trasportati.
Approfondimento
Rose nonostante sia vegetariana, si nutre di persone per vendetta. Segna i loro nomi su un’agenda aspettando il giorno in cui potrà assaporare la giusta vendetta. Vendetta che sente come un bisogno irrefrenabile all’interno di se stessa e che infatti non tarda ad attuare: non esiste vero perdono senza vendetta, almeno per Rose.
Le sue riflessioni, che ci accompagnano per tutto il racconto, ci aiutano a capire chi sia Rose e spesso ci fanno sorridere, perché in quelle stesse riflessioni possiamo rivedere l’umanità intera. Possiamo rivedere comportamenti che forse condanniamo ma che sappiamo benissimo essere del tutto umani.
La storia è una porcheria. Mi ha portato via ogni cosa. I figli. I genitori. Il mio più grande amore. I gatti. Non capisco la deferenza imbecille che la specie umana le riserva.
SaraGiuliaLinda F.