
Autore: Zachar Prilepin
Pubblicato da Voland - Novembre 2012
Pagine: 237 - Formato disponibile: Brossura
Collana: Sírin

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La strada si perdeva nei boschi di Murom. Innumerevoli fiumiciattoli coperti di ghiaccio, villaggi immersi nel buio. Avrei voluto trovare almeno un semaforo che mi salutasse facendomi amichevolmente l’occhiolino, ma lì un semaforo non serviva a nessuno, solo a me.
Veterano della guerra in Cecenia (pare che nell’ex URSS guerra e letteratura siano piuttosto legate) e giornalista, Zachar Prilepin è considerato uno tra i migliori autori russi del nostro tempo, con uno stile piacevole e personale, tra il reportage e il diario, una sorta di Hemingway sovietico del terzo millennio.
Apertamente ostile al governo Putin, lo scrittore mostra ai lettori dei suoi romanzi il ritratto di una nazione spezzata da profondi contrasti, trattando spesso, come abbiamo visto in San’kja, temi sociali piuttosto duri, profondi e complessi. Diversamente, questa raccolta di dieci scritti riuniti sotto il nome di uno di essi, Il peccato, rivela in frammenti, in immagini simili a visioni, in pensieri e riflessioni, la vita di Zachar prima di divenire uno scrittore. In un succedersi di scenari che sembra confondere sogni e ricordi, lo incontriamo nei ruoli e nelle situazioni più insolite, sempre avvolto da un’atmsfera che spesso sconfina nel surreale. Adolescente ingenuo alla scoperta di un erotismo ancora misterioso e sconosciuto, giovane innamorato, sognatore e battagliero, aspirante legionario in cerca di lavoro, annoiato buttafuori in un lussuoso e ambiguo locale notturno, padre di famiglia affettuoso e nostalgico, romantico operaio di un cimitero in cerca di compagnia, ufficiale temerario e sfortunato di una guerra inutile. E anche poeta, autore di versi struggenti, malinconici e colmi di una passionalità quasi disperata.
Comunque si presenti ai nostri occhi, Zachar Prilepin non smette mai di stupirci raccontandoci la vita in tutti i suoi aspetti più profondi, splendidi e spaventosi, amore e morte, coraggio e vendetta, odio e paura, ma sempre, qualunque sia lo sfondo della sua narrazione, non manca mai quella forza di emozionarsi anche per le piccole cose, per i momenti della vita quotidiana, di scoprire la bellezza e la poesia anche nelle ore più drammatiche.
Un libro insolito per un autore così contemporaneo, e per questo ancora più bello.