Autore: Yishai Sarid
Pubblicato da E / O - Marzo 2013
Pagine: 178 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura
Collana: Originals
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“Halo, ya ibni”. Da lì si è dipanata una conversazione bellissima tra padre e figlio di cui invidiavo ogni frase.
E mentre parla al telefono con il figlio, Hani, Il poeta di Gaza, ignora che l’io narrante del romanzo sia un ufficiale dei servizi segreti di Israele, che la sua proposta di aiutarlo ad incontrare il figlio a Cipro sia solo un perverso gioco per eliminare un pericoloso terrorista, un inafferrabile nemico di Israele. O forse no. Forse Hani ha capito tutto, ma è un malato terminale che spera solo di rivedere suo figlio prima di morire e, soprattutto, è un grande poeta, un conoscitore dell’animo umano, che intuisce la fragilità e la tristezza dell’uomo che ha di fronte, ed è certo di poterne vincere l’astuzia con la forza immensa dell’amore.
Del narratore non conosciamo il nome, sappiamo solo che il suo lavoro è quello di estorcere informazioni, a volte di uccidere, per difendere con ogni mezzo un paese assediato e minacciato. Una responsabilità enorme, sovrastante, che lo distrugge e causa il fallimento del suo matrimonio. Quando, tra le tante “missioni”, gli viene affidato il compito di rintracciare il figlio di Hani latitante in Siria, cerca di tirarsi indietro. Ma per arrivare al poeta, gravemente ammalato, deve avvicinarsi alla più grande amica di lui, la scrittrice israeliana Daphna, fingendosi uno scrittore esordiente.
Egli rimane incantato dal fascino di Daphna, dalla sua disperata tenerezza verso il figlio tossicodipendente, dal mondo magico e surreale della scrittura, dove tutto può avverarsi, e, soprattutto, dalla tranquilla dolcezza di Hani, del quale diventa amico, giungendo a scambiarsi confidenze che restano al di fuori dal cerchio oscuro dei servizi segreti. Conquistato da questa nuova e strana famiglia, egli sente venir meno quella ferrea determinazione con cui fino a quel momento aveva portato avanti il proprio lavoro, le barriere elevate in anni di violenza cedono, lasciando defluire emozioni dimenticate ma ancora forti.
Più per dovere che per convinzione, porta a termine la missione, ma con un finale a sopresa che stravolge e ricostruisce anche la sua stessa esistenza.