
Autore: Umberto Eco
Pubblicato da La nave di Teseo - Marzo 2019
Pagine: 71 - Genere: Saggi
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Le onde

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Migrazioni e intolleranza è una raccolta di scritti di Umberto Eco, alcuni risalenti a più di vent’anni fa. L’autore tratta i temi delle migrazioni, dell’intolleranza, del razzismo, temi già trattati in Pape Sàtan Aleppe del 2016.
Quattro sono i brevi capitoli in cui si sviluppano le lezioni dell’autore: Le migrazioni del Terzo Millennio, l’Intolleranza, Un nuovo Trattato di Nimega, Esperienze di antropologia reciproche.
Solo due dei quattro scritti sono stati pubblicati. Gli altri due sono inediti, in Italia.

“ Le migrazioni del Terzo Millennio” riferisce parti di una conferenza tenuta da Eco a Valencia. L’autore pone l’attenzione sui fenomeni dell’immigrazione e della migrazione. Ci spiega che l’immigrazione si ha quando individui si spostano da un paese all’altro in maniera più o meno controllata, accettando i costumi e regole del paese in cui si trasferiscono.
Si ha invece migrazione “ violenta o pacifica, quando un intero popolo si sposta da un territorio all’altro, e non è rilevante quanti ne rimangono nel territorio originale, ma in che misura i migranti cambiano radicalmente la cultura del territorio in cui hanno migrato”.
Eco, quindi, sostiene che i migranti devono cambiare radicalmente la cultura delle popolazioni autoctone.
Si capisce che erano a Valencia e hanno ascoltato la conferenza di Eco alcuni politici nostrani che spesso ci bacchettano “.. dovremo imparare la cultura di quelli che migrano nel nostro paese perché i loro modi di vivere saranno i nostri…..”. Se non erano lì, hanno letto Eco visto che ripetono le sue parole.
L’autore è sicuro che in Europa “ la migrazione… lo scontro di culture con esiti sanguinosi.. sarà inevitabile e durerà a lungo…chi si opporrà sarà razzista……”.
Più avanti chiarisce che l’intolleranza, avendo radici biologiche fondate su reazioni emotive, su pensieri dettati dalla pancia e non dalla testa è la causa del fondamentalismo e del razzismo. Di più. “I fondamenti del Mein Kampf, le idee in esso contenute, sono sopravvissute perché si appoggiano su un’intolleranza selvaggia.”
Nel capitolo sul Trattato di Nimega (1678-1679), l’autore ripercorre gli sforzi fatti dal 1600 in poi, per porre fine alle guerre tra Stati europei con l’intento di pacificare l’Europa.
Nell’ultimo capitolo, Esperienze di antropologia reciproca, Eco riferisce esperienze degli anni ottanta attinenti alla transcultura, sguardi tra culture diverse che si osservano e si raccontano. Gli osservatori, ricercatori universitari, non erano a digiuno della cultura dei paesi su cui posavano lo sguardo.
Approfondimento
I temi affrontati da Umberto Eco in Migrazioni e Intolleranza sono di estrema attualità. Mancano riflessioni sulle conseguenze del fondamentalismo religioso che anima pensieri e azioni di buona parte dei migranti. Gli italiani, in particolare, sono razzisti, dicono da sinistra. Ed Eco puntualizza:
L’intolleranza più tremenda è quella dei poveri. Non c’è razzismo tra i ricchi. I ricchi producono le dottrine del razzismo, i poveri le mettono in pratica! E dunque, di fronte alla pura animalità, il pensiero è disarmato!
È un’affermazione grave e inaccettabile.
È facile con la scorta, con le guardie del corpo, con la protezione di forze dell’ordine private e non, con i patrimoni nei paradisi fiscali e le mura di cinta intorno alla propria residenza, essere non animati da animalità!
L’autore afferma poi
…combattere l’intolleranza non significa dover accettare ogni visione del mondo. Dobbiamo riconoscere che ci sono abitudini, idee, comportamenti che devono essere e restare intollerabili. Deve essere possibile distinguere tra il tollerabile e l’intollerabile, …decidere come accettare una nuova pluralità di valori e abitudini senza rinunciare al meglio del nostro patrimonio europeo.
È una contraddizione con tutto quanto dice prima e dopo. Quali valori sono irrinunciabili? Quali abitudini, idee e comportamenti sono intollerabili secondo lui? Non lo dice.
Gran parte della classe politica attuale, di fatto, nega che il meglio del nostro patrimonio europeo, dalla libertà religiosa a quella sociale, ai nostri valori, siano irrinunciabili.
Nega che la sicurezza sia un diritto irrinunciabile. Che i reati commessi da neri, bianchi , gialli, europei, africani, nomadi, debbano essere puniti allo stesso modo, con certezza.
“I migranti cambiano radicalmente la cultura del territorio in cui hanno migrato!” ripete Umberto Eco.
La scarsa sicurezza e la traballante giustizia sono madri dell’intolleranza e del razzismo. Non è la pancia.