Autore: Toni Morrison
Pubblicato da Sperling & Kupfer - Ottobre 2013
Pagine: 410 - Genere: Narrativa
Formato disponibile: Brossura, Copertina Rigida, eBook
Collana: Pickwick
ISBN: 9788868360931
ASIN: B005UKHEAY
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Una donna che si ribella al destino tracciato per lei dalla vita. Una fuga verso il Nord e verso la libertà. Un percorso che attraversa l’orrore della schiavitù, mostra la profondità e la forza dell’amore, racconta l’angoscia dei sensi di colpa e nasconde un pesante segreto, uno di quelli che gravano sulle spalle e spezzano la schiena. Una storia potente, un pugno nello stomaco, una vicenda terribile e meravigliosa insieme.
Il 124 era carico di rancore. Carico del veleno d’una bambina. Le donne lo sapevano, e così anche i bambini. Per anni ognuno aveva cercato a modo suo di sopportare il rancore di quella casa ma, nel 1873, le uniche vittime rimaste erano Sethe e sua figlia Denver. La nonna, Baby Suggs, era morta e i due ragazzi, Howard e Buglar, se ne erano scappati via non appena avevano compiuto tredici anni…
Un fantasma infesta il 124 di Bluestone Road: ha già costretto i due figli maggiori di Sethe a fuggire, mentre Denver, la figlia più piccola, appare terrorizzata da quella presenza inquietante e fatica a stringere legami con chiunque.
Come può essere possibile ricominciare a vivere dopo essere sfuggite alla schiavitù, in una realtà così complessa? A nulla valgono, poi, i tentativi di Paul D che vorrebbe cominciare un nuovo cammino insieme a Sethe e la incoraggia a lasciarsi il passato alle spalle. Inutilmente. Nulla possono sue le parole, perché Sethe è la custode di un segreto, che prima o poi dovrà essere svelato. E sarà terribile.
C’era rumore al 124. Stamp Paid poteva sentirlo fin dalla strada. Camminava in direzione della casa tenendo il capo il più eretto possibile, così, vedendolo, nessuno avrebbe potuto dire che era un codardo, anche se la sua anima inquieta lo faceva sentire tale.
E quando una sera, rientrando dalle celebrazioni del carnevale in paese, Denver trova seduta sulle scale di casa una ragazzina che dice di chiamarsi Beloved – Amata – tutto si ribalta una volta ancora e si confonde, mentre solo alla piccola Denver ogni cosa appare chiara.
Il romanzo Amatissima, uscito per la prima volta nel 1987, con cui Toni Morrison ha vinto il premio Pulitzer l’anno successivo, ha una trama estremamente complessa e altrettanto delicata.
La fatica, anzi, l’impossibilità di dimenticare è uno dei temi principali attraverso cui Morrison invita non solo i membri della propria comunità ma anche i bianchi a tornare con la mente e il cuore a quella parte della propria storia che troppo spesso viene rimossa, ignorata, dimenticata.
I ricordi dei vari protagonisti sono lo strumento attraverso cui emergono i racconti delle condizioni bestiali in cui gli schiavi sono costretti a vivere, trattati unicamente come mezzo atto a garantire lavoro e guadagno.
La libertà è il bene più prezioso, agognato ma mai completamente fatto proprio, perché “liberarsi era una cosa, rivendicare quell’io liberato un’altra.”
Ricche metafore, continue ripetizioni e rimandi al passato rendono l’intreccio narrativo piuttosto complesso. Ma una lettura – e magari anche una rilettura – attenta consente di cogliere ogni sfumatura e ogni doppio significato nascosto nel romanzo.
Approfondimento
Il romanzo di Toni Morrison è – così come l’autrice scrive– “not a story to pass on”. Non è una vicenda che possa essere ignorata; va conosciuta, analizzata e metabolizzata, affinché il messaggio in essa contenuto venga pienamente recepito.
È un fatto di cronaca a fornire all’autrice il materiale originario da cui partire per dar vita a un plot che è un cazzotto nello stomaco pagina dopo pagina. Mentre nel suo ruolo di curatrice dell’antologia The Black Book – che dovrà contenere trecento anni di storia afro-americana –, raccoglie documenti, Morrison si imbatte in un articolo del 1855 in cui si racconta che una schiava, in fuga dal Kentucky, capisce di essere vicina a una nuova cattura e decide quindi di uccidere sua figlia, molto piccola, per impedirle di vivere lo strazio e l’agonia della schiavitù.
Temi forti per un libro da leggere assolutamente. Degna di essere menzionata anche la trasposizione cinematografica, datata 2001, per la regia di Jonathan Demme che, purtroppo, non ha avuto la stessa eco del romanzo.
Connie Bandini