Autore: Ferruccio Parazzoli
Pubblicato da Rizzoli - Gennaio 2023
Pagine: 160 - Genere: Narrativa
Formato disponibile: Copertina Rigida, eBook
Collana: Scala italiani
ISBN: 9788817178518
ASIN: B0BRMJM2B4
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A Tommaso Vegas restano solo i ricordi: una vita passata tra le fitte trame delle teorie teologiche che ha tentato di dimostrare, e quell’istante, a Gerusalemme, con Myriam. La possibilità di rivederla, dieci anni dopo, aprirà la narrazione alla complessità umana, composta da labirinti personali e strategie dell’esistenza.
Hai cinquantasette anni, mi dicevo. E allora? La vita scorre come acqua e se ne infischia del vaso in cui, così come entra, ne esce, si riversa, si disperde. Ma finché è dentro, il vaso è ancora pieno, se non del tutto, a metà, ma non è vuoto.
Tommaso Vegas è un accademico in ritiro che ha dedicato la sua vita allo studio delle fonti neotestamentarie. Dieci anni prima della narrazione, un’ultima spedizione lo vedeva sulle tracce di un Vangelo di Lazzaro, nel tentativo di ricostruirne le verità storiche; ad accompagnarlo, furono Marco, un collega studioso delle culture e religioni, e Myriam, allora studentessa. Del fiasco che fu la spedizione, a Tommaso rimangono solo ricordi vaghi ed un punto da cui non riuscì più a liberarsi: quella sera, a Gerusalemme, un bacio veloce quanto il sorgere della luna, quanto fu Myriam a scomparire per gli anni a venire.
A dar vita alla narrazione, un’opportunità, di quelle che scavano nel passato per ritentare ciò che è stato perso: Marco invita Tommaso a ripercorrere l’ultima loro spedizione, a calpestare di nuovo la terra su cui ancora oggi albergano i fantasmi delle loro ricerche e di coloro che hanno tentato di riportare alla luce attraverso teorie e testimonianze. Il Cairo, Alessandria d’Egitto, e poi Gerusalemme. Ci sarà anche Myriam. La stessa di dieci anni prima, ma ora moglie di Marco, di una relazione bianca, in cui l’accordo di condividere un periodo di vita insieme non coincide col sovrapporsi dei corpi – ma Tommaso si era già fermato alla presenza di Myriam, prima di accettare il viaggio che lo riporterà sulle teorie appese al chiodo, alla ricerca di un lembo d’esistenza concreta, palpabile, a cui abbandonarsi come dieci anni prima.
Approfondimento
Approcciarsi a Il gioco dell’addio significa mettere da parte la frenesia della vita quotidiana per concentrarsi sulla polvere che filtra dalle strette finestre ad ogiva del Cairo – appoggiarci anche noi insieme a Tommaso attraverso quell’apertura, per scorgere nella penombra all’altro capo della strada qualche segno di vita, un indizio che suggerisca l’esistenza di Myriam. È un bisogno di vicinanza fisica, quello del nostro studioso, unica qualità forse in grado di porre fine alle peregrinazioni concettuali della sua mente, per merito dell’ineluttabile concretezza della persona; eppure Myriam sfugge, si rifiuta come di stabilirsi – di concretizzarsi – in un ruolo e in una situazione stabilita, migrando anch’ella, ma nel corpo, in situazioni continuamente diverse e tutte rigorosamente pratiche. Due anime vagabonde, incorniciate da una prosa evanescente, fluida nella disposizione temporale degli episodi e febbricitante come i pensieri di Tommaso, da sempre abituati a ragionamenti lunghi e complessi, costantemente mancanti dell’oggetto fisico su cui si rigenerano.
Ma un corpo ha soltanto alcuni momenti nella vita in cui può essere visto. Soltanto in quei momenti si rende davvero visibile, e solo ad alcune persone, talvolta soltanto a una sola, il resto del tempo lo percorre praticamente invisibile. Alcuni corpi restano invisibili per l’intera durata della loro vita.
Matteo Longoni