
Autore: Yusra Mardini
Pubblicato da Giunti - Gennaio 2019
Pagine: 360 - Genere: Autobiografico
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Waves

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Yusra Mardini ama nuotare e la sua aspirazione più grande è gareggiare un giorno alle Olimpiadi per la squadra siriana. Ma quando una bomba precipita nella piscina dove lei si sta allenando ecco che scappare dalla sua amata Siria diviene l’unica strada da imboccare per coronare il suo sogno.

La storia di Yusra inizia a Daraya in Siria, travalica le barriere fisico politiche per fuggire da un paese stremato dalle barberie della guerra. Bomba dopo bomba si sgretolano vite intere, la morte piove diretta dal cielo senza preavviso. Ci si scrolla la polvere di dosso e si va avanti. Poi un giorno a tutto questo un po’ ci si abitua, il rumore degli ordigni diviene una mesta compagnia e non spaventa più, semplicemente ti accompagna. Scappare dalla propria terra natale fa paura, ci si identifica con il luogo e gli averi, e rifuggirli è un po’ come abbandonare sé stessi.
Se piango, piango da sola. Ma se ridiamo, possiamo farlo insieme. Nessuno ha idea di quanto sia forte, finché non gli tocca affrontare una tragedia.
Yusra vuole nuotare e questa sua passione funge da motore di tutta la storia. Fugge da Damasco e attraverso la Turchia approda a Lesbo. Un viaggio su di un gommone in avaria che segna per sempre la sua vita e quella degli altri passeggeri. Il mare risucchia tutto, corpo, anima, speranza. L’istinto di sopravvivenza ridona coraggio e determinazione. L’acqua, elemento chiave in cui lei si identifica, si trasforma in presagio di morte. Conosce l’animo corrotto di trafficanti che si nutrono della disperazione altrui, si imbatte nella crudeltà di gente comune che le nega persino un goccio d’acqua, ma incontra anche l’amicizia e la solidarietà di persone profughe come lei e non. Insieme oltrepassano Serbia e Ungheria per giungere in Austria e infine in Germania, paese che suggella il loro diritto alla pace.
Rifugiata. Un guscio vuoto, l’ombra di un essere umano. Niente soldi, niente casa, nessun passato, nessuna storia, nessuna personalità, nessuna ambizione, nessun progetto, nessuna passione. Il nostro passato, presente, futuro: tutto cancellato e sostituito da un’unica, devastante parola.
Un encomio speciale va a Sara, sorella maggiore di Yusra, il suo porto sicuro. A tratti è Sara la vera protagonista trainante, colei che per prima si getta in acqua di fronte a un gommone oramai in balia del solo mare in tempesta. C’è da dire che senza Sara, dal carattere forte e ribelle, Yusra non avrebbe mai intrapreso quel viaggio.
Con il suo libro l’autrice vuole instillare un messaggio forte: mai arrendersi qualsiasi cosa accada. Incita il lettore a credere in se stesso e nei propri sogni fino in fondo, sempre. Yusra racconta la storia con la S maiuscola, a modo suo, da giovane donna, senza i filtri di media manipolatori. Una testimonianza descritta con umiltà. Già questo aspetto da solo alza il livello di un libro che può insegnare molto. Il testo è scritto in prima persona, lo stile è semplice e fluido. La descrizione dei luoghi è vivida e ben incornicia il viaggio fisico ed emotivo dei diversi protagonisti.
Approfondimento
Il titolo Butterfly non potrebbe essere più rappresentativo per questa storia. Farfalla è uno degli stili di Yusra alle Olimpiadi di Rio 2016. Farfalla è anche il simbolo per eccellenza della trasformazione e della rinascita, metafora che coglie compiutamente il senso del viaggio e del percorso di Yusra e Sara. Oggi l’autrice è ambasciatrice dell’UNHCR, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati.
Siamo sempre esseri umani. Non siamo soltanto profughi. Siamo come ogni altra persona al mondo. Possiamo fare qualcosa, raggiungere un obiettivo. Non abbiamo scelto di fuggire dalla nostra terra d’origine. Non abbiamo scelto il nome di rifugiati. Vi promettiamo che faremo il possibile per essere motivo di ispirazione per tutti.
Stefania Ferri