
Autore: Antonella Boralevi
Pubblicato da Baldini&Castoldi - Aprile 2019
Pagine: 506 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Romanzi e racconti

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Venezia affascina, conquista, rapisce. Una notte di gala è il giusto pretesto per ritornarci. Emma ha tutte le migliori ragioni per non volervi più mettere piede, ma ne è stata stregata, fin da quel lontano primo incontro. Nuovi personaggi entreranno nella sua vita, recitando meglio che sul palcoscenico, ma anche il passato non tarderà a ripresentarsi, alle porte di quella città che da tempo la stava aspettando.

Chi non vorrebbe partecipare almeno una volta nella vita alla serata di premiazione del festival del cinema di Venezia? Tutti i riflettori sono puntati su attori, registi, produttori, un fiume di star illumina una delle serate più attese e ambite dal mondo dello spettacolo.
Con il cuore in gola corse attraverso il salone, corse giù a capofitto per la scalinata che scendeva alla spiaggia deserta. L’argento lucente del mare la chiamava.
Nell’estate del 2018, alla 75ª edizione del festival, tutto procede secondo i piani, o almeno così sembrerebbe, perché quando si ha a che fare con degli attori, non si sa mai cosa sia vero e cosa no. Emma non fa parte di quell’ambiente, lei è un avvocato, ma particolare non del tutto trascurabile, lavora per Netflix. Per questo quell’anno, anche lei era là, tra un personaggio famoso e l’altro, ma con la mente altrove. I pensieri di Emma sono volti al passato, a una Venezia diversa, che lei stessa era certa, non avrebbe visto mai più. Invece quella città la chiama e come attratta dal canto di una sirena, lei non può far altro che raggiungerla, ovunque quelle note trasportate dal vento la condurranno.
Veniva avanti come se fluttuasse su una nuvola, stesa sotto i suoi sandaletti piatti e dorati da una schiera di elfi che solo lei poteva vedere.
Non tutti gli attori sanno ammaliare anche nella realtà ma lei sì, anzi, nella vita reale la sua bellezza ipnotizzava più che dallo schermo. Questa è Vivi, la protagonista del film di apertura del Festival di Venezia di quell’anno. Una ragazza che possiede un fascino concesso a poche, e di cui è consapevole. Così pura da sembrare un angelo, è sicuramente l’attrice più attesa e fotografata della serata. Pure Emma rimarrà affascinata da tanta grazia, ma l’incontro con questa dea del cinema alimenterà in lei quel senso di inquietudine che Venezia, fin dal suo arrivo, le aveva incollato addosso e che si rivelerà fondato, da lì a poco.
Chiedi alla notte è un libro indubbiamente in grado di stupire: non mancano mai effetti di scena, descrizioni dettagliate delle vicende, ne la presenza di personaggi interessanti. La storia è attuale, si svolge ai giorni nostri, questo aiuta l’immedesimazione del lettore e la sua immaginazione. La scrittura è molto intensa, a volte forse troppo, questo perché la storia è complessa e riuscire a interpretarla mediante una descrizione a tratti poetica rischia di confondere. Vi sono due narratori principali che permettono di cambiare il punto di vista della vicenda, regalandoci una visione più ampia e obiettiva dello scenario. La figura di Emma, la protagonista, dona pagina dopo pagina tratti di una personalità singolare e piena di segreti. E’ un racconto lungo, ricco e intenso, che chi ama il mistero troverà molto intrigante.
Approfondimento
Davvero interessante è l’elenco delle canzoni ascoltate durante la stesura del libro, con un invito ad ascoltarle durante la lettura per provare a sentire le stesse sensazioni dell’autrice (si trova a fine libro, prima dei ringraziamenti). Inoltre, ogni capitolo indica luogo, data e ora esatta in cui l’evento si svolge, così da dare l’impressione di essere seriamente coinvolti nell’episodio.
Consiglio vivamente di arrivare fino alla fine della lettura del romanzo, perché è proprio lì che troverete l’ultimo colpo di scena in grado di stupirvi.
Ci sono pensieri, posti, persone dai quali non possiamo fuggire, più ci allontaniamo più il filo che ci lega ad essi ci stringe e ci tira, ponendoci nuovamente di fronte a loro; è quello il momento giusto per riuscire ad allentare la presa, risolvere le questioni in sospeso e volgere così, finalmente, lo sguardo altrove.
Benedetta Mangiò