Autore: Madeline Miller
Pubblicato da Marsilio - Aprile 2021
Pagine: 416 - Genere: Romanzo storico
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Universale economica Feltrinelli
ISBN: 9788829705320
ASIN: B08QV386MV
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La storia della maga Circe, prima e dopo l’incontro con Ulisse, raccontata direttamente in prima persona. Inizia dalla sua nascita e dalla sua permanenza con gli dei dell’Olimpo e poi vengono narrati gli anni del suo esilio sull’isola di Eea dove la sua vita incrocia quella di altri personaggi della mitologia greca, fino all’epilogo finale della sua trasformazione nella sua vera natura.
Nacqui quando ancora non esisteva nome per ciò che ero. Mi chiamarono ninfa, presumendo che sarei stata come mia madre, le zie e le migliaia di cugine. Ultime fra le dee minori, i nostri poteri erano così modesti da garantirci a malapena l’immortalità.
La storia di Circe ci viene raccontata da lei stessa direttamente in prima persona come se i ricordi riaffiorassero a ogni pagina. I suoi genitori erano il dio Helios e la ninfa Perseide, i quali la evitavano in quanto nata con voce mortale e con nessun dono particolare. Anche i suoi fratelli Perse e Parsifae avevano per lei lo stesso trattamento mentre Eeta la conduceva in lunghe passeggiate sulla spiaggia. Solo tempo dopo conobbe su quella stessa spiaggia il suo primo amore mortale: un marinaio di nome Glauco. Spinta da buoni sentimenti verso di lui fu in questa occasione che usò la magia per la prima volta e fu audace nel trasformarlo nel suo vero essere. Le cose non andarono come previsto e fu esiliata sull’isola di Eea. Sperimentò la magia e solo in seguito conobbe Ulisse.
La sua vita si intreccia a quella di altri miti e molti sono i personaggi mitologici che si incontrano durante la lettura: Prometeo, gli dei dell’Olimpo, Arianna e il Minotauro, Telemaco, Ulisse, Medea, Dedalo e l’elenco sarebbe ancora lungo.
La figura che Omero descrive nell’Odissea è una maga sensuale, forte, intrigante, un’antagonista dell’eroe Ulisse che giace con lei sedotto da filtri e pozioni magiche.
Il romanzo Circe ha forti basi conoscitive di miti e testi greci come appunto l’Odissea o le Argonautiche in cui le descrizioni di Circe sono scarne ridotte a poche righe e sempre in un’ottica negativa.
Nonostante la forte connotazione mitologica che l’autrice Madeline Miller riprende nel libro, la figura di Circe si esprime con le sue ansie, i suoi timori e mostra punti deboli come tutti noi, oltre alla grande sicurezza verso la sua magia e la sua natura divina.
Circe è un personaggio che conquista con il suo fascino di dea e la sua parte debole legata ai sentimenti e alle emozioni di ogni mortale. Una dea forte e determinata nel dimostrare la sua superiorità agli uomini di Ulisse e ai marinai senza rispetto che bussano alla sua porta, ma anche una donna consapevole dei rischi del mondo e della forza degli dei ai quali è sottoposta anche lei. Nella sua vita si rincorrono gli amori per uomini determinati dai grandi ideali come Dedalo e Ulisse, ma anche verso suo figlio che diventerà l’unico punto fisso della sua vita e quello che la renderà più simile ad una donna mortale piena di ansie e affetto materno.
– Visto? – dicevo una volta terminata la storia. – Gli dei sono esseri orribili –.
– Noi non siamo il nostro sangue – rispondeva – Questo mi ha detto una maga, una volta –.
Non conoscevo la figura di Circe se non legata alla lettura dell’Odissea e a quello che raccontano di lei nelle ore scolastiche. Il romanzo ci fa entrare in un mondo fatto di litigi, guerre fratricide, amori, gelosie comuni sia agli dei che ai mortali. Anzi forse gli dei sembrano vivere proprio di ingiustizie verso i mortali e godono delle guerre e degli spargimenti di sangue che li coinvolgono solo in cambio di favori e per essere chiamati a dipanare questioni terrene.
Circe al contrario diventa una maga anche crudele con gli uomini solo dopo aver vissuto molte angherie da parte degli dei e per aver dovuto affrontare una vita da sola, a lungo senza poter amare.
Il personaggio di Circe colpisce perché riconducibile alla vita di molte donne con alti e bassi, con difficoltà e con incontri sbagliati e soprattutto nella forza delle sue scelte che alla fine la faranno diventare quello che vuole essere. Non sarà solo la sua voce ad essere mortale.
Anche se il romanzo è pieno di mitologia greca e vengono fatti continui riferimenti a miti più o meno noti, la lettura è godibile e scorrevole come se fosse una storia raccontata da una amica alla quale alla fine si riesce a voler bene e ci accompagna nella scoperta di un mondo molto complesso eppure semplice e alla portata di tutti. Consigliato anche a chi non sa nulla di miti greci e magari potrà appassionarsi in seguito.
Approfondimento
Madeline Miller è una scrittrice statunitense che ha studiato lettere classiche e ha insegnato greco e latino per anni nei licei americani. Il suo primo libro La canzone di Achille le ha fatto vincere il premio Orange Prize, un premio britannico che ogni anno premia la migliore opera di fiction di autrici femminili. Anche con Circe ha concorso a questo premio anni dopo, ma senza vittoria. Il romanzo però è stato tradotto in molte lingue e ha avuto grande successo, ancora oggi dopo tre anni viene ristampato e ha avuto ottime recensioni e ottimo riscontro da parte del pubblico.
Sicuramente il modo in cui l’autrice riesce a raccontare la mitologia e grandi personaggi dei miti greci è semplice e alla portata di tutti, perché riesce a trarre dalla complessità un’essenza più vicina a noi e a far vedere in un’ottica più moderna questo personaggio così particolare. Circe diventa in questo libro simbolo di una donna che diventa quello che vuole essere senza l’aiuto di nessuno, se non della propria consapevolezza e dell’amore. Dispiace portare a termine la lettura perché è come separarsi da una cara amica.