
Autore: Karl Ove Knausgård
Pubblicato da Feltrinelli - Ottobre 2020
Pagine: 240 - Genere: Autobiografico, Non fiction
Formato disponibile: Brossura
Collana: I narratori
ISBN: 9788807034176

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Per quale motivo vale la pena vivere? Partono da questa domanda le lettere che a sei mesi dal parto, un padre scrive alla creatura che deve ancora conoscere. Un modo come un altro per mostrarle il mondo così com’è ad oggi e per spiegarle che in qualsiasi modo lo vedrà, la vita è comunque degna di essere vissuta.

È così facile perdere di vista il fantastico, che presto avrai modo di incontrare e vedere da te, ed esistono tanti modi per farlo quasi quanto il numero di esseri umani. Ecco perché ti sto scrivendo questo libro. Voglio mostrarti il mondo, così com’è, intorno a noi, tutto il tempo. Soltanto così anch’io sarò in grado di scorgerlo.
In Autunno inizia quando mancano sei mesi al parto e Karl Ove Knausgård decide di scrivere delle lettere a sua figlia ancora prima di vederla e conoscerla. Può succedere di tutto in questo lasso di tempo ma lui si sente di spiegarle e mostrarle il mondo così come lo vede, anche se per le persone grandi ormai diventa tutto quasi scontato. Ed è proprio per questo che lo fa. Vuole fare in modo che la bambina che verrà al mondo agisca e percepisca le cose a modo suo ma che non si dimentichi mai che qualsiasi cosa, anche la più banale o dolorosa, se guardata da un altro punto di vista può assumere un significato diverso.
Voglio mostrarti il nostro mondo, così com’è adesso: la porta, il pavimento, il rubinetto e il lavello, la sedia da giardino attaccata al muro sotto la finestra della cucina, il sole, l’acqua, gli alberi. Lo vedrai a modo tuo, ti farai le tue esperienze e vivrai la tua vita, per cui, in primis, è soprattutto per me stesso che lo faccio: mostrarti il mondo, piccolo mio o piccola mia, renderà la mia vita degna di essere vissuta.
Dopo ogni lettera infatti, presenta alcuni saggi dove descrive oggetti, animali, luoghi, addirittura parti anatomiche. Alcuni di essi sono talmente bizzarri che potrebbero sembrare senza senso. In realtà però è tutto un meccanismo per far capire a sua figlia, ma soprattutto a sé stesso, che la bellezza dell’esistenza non va colta soltanto attraverso le reali cose belle che accadono ma focalizzandosi sulle piccole cose di tutti i giorni, perché se questo non avviene ben presto la vita diventerà solo una routine tremendamente scontata.
Approfondimento
Se un giorno avrai dei figli, magari non ci sarò più. La casa dove sei cresciuta, la famiglia di cui hai fatto parte, sarà solo un immaginario vago e indistinto. Ma l’erba sarà verde, il cielo sarà azzurro e i raggi del sole che si levano da est inonderanno il paesaggio facendolo brillare in tutti i suoi colori perché il mondo non muta, soltanto le nostre rappresentazioni di esso.
In Autunno non è sicuramente il classico libro narrativo che si legge tutto d’un fiato e dove la storia scorre veloce, ma è un libro che va gustato pagina dopo pagina e soprattutto va capito. Non bisogna leggerlo con leggerezza ma concentrandosi su ogni parola ed ogni riferimento.
Non vi nego che all’inizio ho fatto un po’ fatica. Dapprima troviamo un padre ansioso della nascita di sua figlia che inizia a scriverle delle lettere per presentarle l’altra parte della famiglia e tutto ciò che in quel momento li circonda (madre, fratelli, casa, giardino). Poi il romanzo inizia a dividersi in tanti saggi brevi ognuno dei quali descrive un oggetto, un momento, un animale, uno stato d’animo, un pittore e svariate altre cose tra le più disparate. Onestamente non si riesce a capire subito il perché di tutto questo; infatti è bene soffermarsi molto sulle lettere indirizzate direttamente alla bambina perché è lì che ne spiega il vero significato. Le lettere sono una per ogni mese di Autunno. Settembre, ottobre, novembre.
La morale del godersi tutto ciò che c’è di bello nella vita, e non soltanto nelle cose straordinarie ma anche e soprattutto in tutto ciò che c’è di ordinario, giorno dopo giorno, è condita e amplificata dall’infinita dolcezza e amore con cui un padre descrive queste cose a sua figlia che non è ancora venuta al mondo. Non ne conosce i lineamenti, all’inizio nemmeno il sesso, ma già ci tiene a raccontarle il mondo e spiegarle come andrebbe vissuto perché probabilmente lui per primo ha perso questi stimoli e sta cercando di ritrovarli.
In Autunno evidenzia spesso le cose della vita che possono essere di primo acchito brutte o spiacevoli ma sembra sempre poi trovare il lato positivo in ognuna di esse, anche se si tratta di dolore, solitudine, vomito o meduse. Arriviamo alla fatidica domanda, consiglieresti questo libro? La risposta è assolutamente sì. E consiglio di tenere duro e continuare a leggerlo fino alla fine anche quando a volte vi viene voglia di rinunciare.