
Autore: Meir Shalev
Pubblicato da Feltrinelli - Giugno 2010
Pagine: 230 - Genere: Romanzo di formazione
Formato disponibile: Brossura
Collana: I narratori
ISBN: 9788807018251

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Una nonna maniaca della pulizia e il suo aspirapolvere. L'autore racconta la storia della sua famiglia, la quale ha fondato un villaggio agricolo nella zona nord di Israrele e proveniente dall'Ucraina. Attraverso nonna Tonia ripercorre gli anni della sua infanzia fin ai giorni d'oggi.

È andata così è una storia ricca di tenerezza, buoni sentimenti e particolarmente intrisa di ironia. Siamo a Nahalal, primo villaggio agricolo cooperativo, fondato fra gli altri dai familiari di Meir Shalev nella zona nord d’Israele. Nonna Tonia e il suo aspirapolvere Sweeper. Il titolo È andata così è riferito a un intercalare che in casa era piuttosto frequente usare.
Meir Shalev ci racconta la storia della sua famiglia ucraina di origine ed emigrata in Israele facendo un excursus anche storico a partire dal 1921 a oggi ma il perno della storia resta sempre il rapporto di amore-odio tra nonna Tonia e il suo aspirapolvere.
Una bella storia ricca di tenerezza e ironia con parecchi richiami storici che arricchiscono il lettore delle vicende successe in terra d’Israele a partire dal 1921 in poi.
La storia prende avvio da un esilarante episodio occorso di Shalev nella sua città natale. Tuttavia il perno della storia è nonna Tonia, di cui lo scrittore è il nipote amato e preferito, piccola donna ma da una straordinaria personalità, fanatica estrema della pulizia tanto da suscitare l’ilarità e lo sbeffeggio dei compaesani che la definiscono un “tipo bislacco”.
Punto cruciale di tutto il romanzo è il rapporto di amore-odio tra nonna Tonia e il suo aspirapolvere Sweeper donatole dal fratello emigrato in America, per farsi perdonare del fatto di aver lasciato la nativa Ucraina alla volta del paese più capitalista che ci sia, gli USA, anziché contribuire alla realizzazione del sogno sionista in Terra di Israele.
Dopo una prima intesa idilliaca con la sua padrona, a seguito di un incidente o meglio disavventura, l’aspirapolvere viene rinchiuso in una stanza a cui nessun in assoluto potrà accedere. Cosa sarà mai successo?
Meir Shalev ha creato una ragnatela di misteri e di equivoci tipici di quelli che nascono nell’ambiente familiare. Romanzo ricco di colpi di scena fino all’ultimo, ricco di particolari, colmo di emozioni e di ironia. Molto bello il racconto della vita al villaggio. Scrittura dolce e poetica sul filo dell’ironia.
Approfondimento
Incentrato su metafore e ironia, È andata così appare dapprima come una novella per poi tramutarsi in una saga familiare con tratti autobiografici dell’autore.
Al centro del libro, attraverso la metafora dell’aspirapolvere, Shalev ci mostra la vita dura e semplice di quei “fanatici” che in Israele hanno fondato villaggi contadini e non solo kibbutz. Come spiega nonna Tonia, il personaggio principale della famiglia, con i suoi curiosi modi di dire importati dalla Russia, la differenza fra i due esperimenti sociali è che nel secondo non puoi scegliere con chi mangiare a tavola – magari è una persona che non sopporti – mentre nel villaggio vivi con la tua famiglia, anche se tutti sanno tutto di te. I pionieri sionisti non sono disposti a perdonare nulla agli ebrei traditori della diaspora soprattutto se si sono arricchiti nei paesi capitalisti, come il fratello di Tonia negli Stati Uniti, che poi pretendono di omaggiare ed aiutare i parenti poveri rimasti in Israele inviando soldi (che venivano costantemente restituiti al mittente da nonna Tonia) ed elettrodomestici (come l’aspirapolvere).
Da questo nasce la lunga storia dell’aspirapolvere che appassionerà poi tutta la famiglia.
In ogni pagina si respira il profumo della terra, i sentimenti, a volte controversi, di cui sono teatro, nella vita quotidiana, le famiglie comuni.
Meir Shalev è uno dei maggiori esponenti della letteratura israeliana contemporanea. Uno scrittore che dalla grande tradizione ebraica ha ereditato la passione del narrare. È andata così è il primo libro che leggo di questo autore e sono rimasta affascinata dalla sua scrittura.
Ho molto apprezzato il garbo letterario che lo contraddistingue: con ironia e un buon substrato metaforico dipinge questa saga familiare nei momenti quotidiani ed importanti della vita.
Un libro da leggere e leggere fino all’ultima pagina per godere di un finale con un bel colpo di scena conclusivo.