
Autore: Jonathan Safran Foer
Pubblicato da Guanda - Agosto 2016
Pagine: 666 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura
Collana: Narratori della Fenice
ISBN: 9788823504882
ASIN: B01FUY8OBW

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Jacob Bloch conduce la sua vita fedele al dettame del “Perché devo” anziché del “Perché voglio”. Intrappo-lato in un labirinto di convenevoli, perde la capacità di rispondere «Eccomi» alla sua famiglia, «Eccomi» alla sua professione, «Eccomi» a sé stesso. Quando il suo mondo di cartapesta comincia a frantumarsi, Jacob ha una decisione da prendere: rimanere immobile o schierarsi in prima linea.

Dopo una lunga assenza, durata circa undici anni, Jonathan Safran Foer torna a tappezzare le librerie con un nuovo romanzo irriverente e sfrontato: Eccomi. Foer mette in scena una famiglia ebrea americana, i Bloch, che seziona, analizza e distrugge pagina dopo pagina. Sullo sfondo della vicenda, Foer dipinge un Medio Oriente stravolto dal terremoto, dove israeliani e arabi sono sul punto di capitolare nell’ennesimo scontro armato.
Jacob Bloch, scrittore di Washington, è l’emblema della repressione. È ebreo perché il suo albero genealogico glielo impone. Lavora per una serie televisiva che detesta, ma che lo rende rispettabile. Si è sposato perché si fa. Inghiottito da una vita di convenevoli, frequenta in modo morboso uno psicoterapeuta anziché provare semplicemente ad aprirsi con chi gli sta accanto. La moglie di Jacob, Julia, è un architetto di talento che ha scelto consapevolmente di seppellire la propria professionalità per rivestire i panni della madre modello. Sam, Max e il piccolo Benji, i tre figli di Jacob, sono soffocati dai genitori, eccessivamente protettivi e presenti ma mai veramente partecipi.
Quando Julia scopre dei messaggi imbarazzanti sul cellulare di Jacob e, al contempo, lui viene a sapere di un flirt tra sua moglie e un vecchio amico, i due coniugi sembrano finalmente accorgersi dello stato di metastasi in cui verte il loro matrimonio e che nessuna cura è ormai in grado di salvarlo.
Il divorzio, la morte del bisnonno e le turbolenze a Israele, si scagliano prepotentemente nella vita di Jacob, Julia e dei tre ragazzi, costringendoli per la prima volta ad uscire dai loro gusci e a trovare il coraggio di essere semplicemente sé stessi.
Jonathan Safran Foer impugna la penna come un’arma e scrive per colpire. Un linguaggio senza censure, un realismo capace di imbarazzare, un doloroso viaggio dentro alle viscere della famiglia moderna. Dopo undici anni di silenzio, Foer ritorna in modo prepotente e sfacciato con un romanzo assolutamente da non perdere.
Approfondimento
Eccomi è la risposta biblica di Adamo, quando Dio gli chiese in sacrificio il figlio Isacco. Una parola al contempo semplice e forte, che implica partecipazione, presenza e volontà. Questo è il titolo scelto da Foer per il suo ultimo romanzo, una provocazione e un piccolo assaggio dei toni esilaranti e affilati celati in seicento pagine. Opinione dell’autore è che Eccomi sia un’espressione in via d’estinzione, a serio rischio di essere bandita dai migliori dizionari del circondario.
Proprio questa incapacità di esserci l’uno per l’altra, infetta rovinosamente il matrimonio dei Bloch, arrivando a compromettere persino i difficili legami con i figli, dove mai niente deve essere dato per scontato.
Mentre un paio di firme mettono un punto al suo matrimonio e alla vita famigliare, Jacob si guarda allo specchio e indaga sul suo più grande problema: la calvizie. Con questa immagine pietosa e deprimente, Foer schiaffa in faccia ai lettori il proprio concetto di assenza. Assenza dalle relazioni, assenza dalla vita.
Jonathan Safran Foer rapisce con il suo stile non convenzionale, che talvolta sembra osare troppo. Una narrazione dove l’io narrante duetta con la terza persona, dove i capitoli tradizionali lasciano spazio a modi senza regole e, apparentemente, senza logica per esprimere un concetto. Un linguaggio diretto e volgare, perché, come viene detto nel libro, non esistono le brutte parole ma solo un loro cattivo utilizzo. A Foer va criticata l’eccessiva tendenza a divagare che appesantisce il libro e che, soprattutto, ne rovina il finale.
Un libro per lettori audaci.