Autore: Simonetta Agnello Hornby
Pubblicato da Mondadori - Ottobre 2023
Pagine: 240 - Genere: Narrativa
Formato disponibile: Audiolibro, Copertina Rigida, eBook
Collana: Scrittori italiani e stranieri
ISBN: 9788804777762
ASIN: B0CJ68BDXP
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Due amici e due madri: una di cui soddisfare le ambizioni e una da salvare. Crescere in Sicilia , risucchiati da un destino già scritto, in una realtà in cui la mafia non esplode bombe, non spara, non uccide, ma governa l’economia e la vita di tutti, anche di due ex ragazzi che sono diventati masculi diversi da ciò che avevano sognato.
Santino e Giovanni tornavano insieme a casa da scuola, come di consueto. Erano silenziosi. Santino aveva grandi occhi che spiccavano nerissimi dentro il volto affilato, e quegli occhi si lasciarono scrutare e penetrare da quelli dell’amico. Anche l’amicizia passa per gli occhi, quando si è bambini: lo sguardo schietto si affievolisce con l’età.
Pensano di cambiare il mondo Giovanni e Santino, ragazzi siciliani negli anni in cui il nome di Gagarin è sulla bocca di tutti: sono amici e la loro maggior ambizione sarebbe quella di essere bravi ragazzi. Ma ci sono le madri, presenze importanti e ingombranti nella vita di entrambi, i cui desideri devono essere soddisfatti. Cettina, la madre di Giovanni, è ambiziosa e vorrebbe che il figlio compisse quella scalata sociale che a lei è preclusa. Assunta, la madre di Santino, per mantenere la famiglia si muove su un terreno scivoloso ed equivoco. E il figlio desidera salvarla, prima che la donna precipiti.
Queste, quindi, sono le premesse sulle quali si snoda la vicenda raccontata in Era un bravo ragazzo, che vede i due ragazzi crescere e prendere strade apparentemente diverse. Giovanni diventa avvocato e ben presto le sue abilità vengono utilizzate per difendere personaggi potenti e ben poco trasparenti. Santino, intanto, diventa il re del calcestruzzo e le sue commesse sono spesso di dubbia provenienza.
Che cosa aveva studiato a fare, Giovanni, se ora non si schierava a difendere il compagno della sua adolescenza? Che costruttore era diventato Santino se non per dividere il suo impero con l’amico di sempre? Ma ora erano lì per le strade di Pertuso piccione, insieme. Non avevano paura. In questo impasto di sentimenti reciproci si sentirono ancora più vicini.
Già, perché nella Sicilia degli anni Ottanta, quella in cui è la mafia a dominare, si raggiunge la consapevolezza che l’unico modo per far carriera è essere collusi con la mafia, appunto. Che non è solo sangue o esecuzione sommaria; non è solo sciogliere nell’acido o freddare con un buco in fronte. Mafia è sopravvivenza, è la legge del più forte, quella per cui se vuoi sopravvivere devi mordere più forte e strappare via il cuore dal petto del tuo avversario, quello più debole, che può solo soccombere.
Giovanni e Santino perdono la loro purezza e il sogno di essere bravi ragazzi, si sposano, l’uno con la ricca Veronica e l’altro con la devota Margherita, e si perdono tra i meandri di una realtà in cui, forse, non c’è più posto per i sogni.
C’erano notti in cui Santino… chiamava il suo vecchio amico e gli chiedeva di raggiungerlo. E Giovanni arrivava subito, si preoccupava di non fare abbaiare i cani, che del resto lo riconoscevano e gli balzavano incontro festosi.
Approfondimento
Era un bravo ragazzo di Simonetta Agnello Hornby è una storia che racconta un’altra mafia, quella che ti fiacca l’anima e ti inaridisce il cuore, ma è anche una vicenda che punta il dito contro la ferocia del potere della famiglia e, insieme, racconta con delicatezza il desiderio di ritrovare le proprie radici nella terra d’origine, l’unica nella quale è ancora possibile trovare la speranza.
Come d’estate, quando le cicale smettono improvvisamente di cantare, tutte insieme, tutte in una volta, ci fu un silenzio. Abissale.
Il finale della storia lascia senza fiato. Ma non è l’elemento che più conta. Perché ogni lettore, arrivato all’ultima riga, può far proseguire la vita dei protagonisti come meglio crede. Quel che conta davvero, quel che resta appiccicato alla pelle, è l’intensità del viaggio. E, in questo, caso si è trattato di un gran bel viaggio, duro e senza belletti. Vero fino in fondo.
Connie Bandini