Autore: Lorenza Pieri
Pubblicato da E / O - Luglio 2022
Pagine: 156 - Genere: Narrativa
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Dal mondo
ISBN: 9788833574820
ASIN: B0B1JRY7ZZ
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Una lenta e inesorabile erosione è destinata a frantumare una vita di ricordi custoditi nella casa di tre fratelli. Anna, Geoff e Bruno. Per Anna la memoria non è un luogo ma uno stato dell’anima, ancorato a piccoli oggetti, che possono essere custoditi in una scatola. Convince i due fratelli a dare l’addio alla vecchia casa, e alla madre ormai persa nella malattia, portando via tre scatole dei ricordi. Tre scatole, tre portali temporali. Baratri sul passato, moniti per il futuro.
“L’unica certezza che c’è, è che il tempo sistema tutto.”
Lei era stata la sua bambina adorata, Bruno il primogenito a cui trasferire il carisma, Geoff forse il più ignorato dei tre, ma tanto era già il preferito della mamma.
Il libro Erosione è diviso in tre capitoli. Ogni capitolo rappresenta il punto di vista di ognuno dei tre fratelli. Anna, Geoff, Bruno. L’idea è stata di Anna, tornare alla vecchia casa, portare la madre in un ricovero, e chiudere un capitolo della loro vita. Chiudere per sempre le porte di quella casa, lentamente erosa dal mare; che poco alla volta è destinata a sparire, proprio come la mente della madre.
Anna era convinta che la casa avesse cominciato il suo lento inabissamento quando era morto il nonno.
L’idea di Anna consiste nel prendere una scatola ognuno e mettervi dentro alcuni oggetti dal valore sentimentale, che siano un pezzo della loro storia familiare. Nel bene e nel male.
Il capitolo di Geoff è l’unico raccontato in prima persona. È il capitolo centrale. Gli altri cambiano il punto di vista e raccontano Anna e Bruno in terza persona, una terza persona profonda.
Lorenza Pieri rimarca, implicitamente, l’importanza della trilogia, del tre come cifra fondamentale per l’animo umano. Per la narrativa, per l’arte di raccontare storie. Anna inizia, ha l’idea; Geoff, il centro fisico della vicenda, è la causa: è sua la colpa se devono vendere la casa; Bruno conclude la storia con una sofferta presa di coscienza e una trasformazione finale.
Anna chiamava questo atteggiamento “la Brunità”.
Lorenza Pieri rimane distaccata dai suoi personaggi, scongiurando il rischio deus ex machina. Si tiene alla larga dal dare giudizi o imboccare il lettore. Mostra i tre fratelli, entra nei loro ricordi e senza pregiudizi li traspone su carta. Li pone su un altro livello. Li impiatta senza decorazioni inutili e di cattivo gusto.
Nessuno di loro è un eroe, nessuno di loro è esente da colpe. Tutti sono in qualche modo sottomessi ai ricordi, ai segni che questi hanno lasciato.
Il romanzo Erosione è strutturato in maniera complessa. Si pone inesorabilmente su più livelli, che non si possono evitare e sono imprescindibili. Costa sicuramente una certa fatica emotiva, ma ben ripagata. Chiuso il libro non si chiude la storia. Aleggia, affiora, si ritrae. Come una marea.
Approfondimento
L’espediente narrativo del ricordo non è certo una novità, e probabilmente non è nemmeno l’espediente migliore. Tra le pieghe di un sipario scolorito si possono nascondere insidie e incertezze. Il flashback racconta invece di mostrare, con il rischio di una resa poco credibile e artificiosa. Se all’inizio ero scettico, alla fine ho apprezzato il coraggio di Lorenza Pieri.
Se all’inizio pensavo che i protagonisti fossero i tre fratelli, alla fine, a godere degli applausi sul proscenio, sono rimasti l’anima, il cuore e le gambe dello spettacolo. Tra il lettore e il sipario: il mare, la casa e la memoria.
La Pieri ha liberato la sua personalissima marea creativa dando un senso di lieve vertigine. Infondendo una sorta di moto ondoso quasi impercettibile. Ha spostato il punto di vista narrativo. Ha reso in ugual misura i personaggi terreni, verosimili e profondamente imperfetti. Ha chiuso la storia lasciando aperto il finale, in fondo non è importante sapere cosa succederà ai tre fratelli.
Il mare, la memoria (che è conoscenza, passato, ma anche futuro) sono protagonisti potenti, ineluttabili, dal fascino irraggiungibile. Hemingway, Oceano Mare e Novecento di Baricco, il viaggio di Ismaele e la guerra di Achab… Lorenza Pieri dimostra coraggio e una buona dose di incoscienza, doti oggigiorno rare, indispensabili per chi voglia lasciare il segno, lasciare traccia nel vasto e a volte piatto panorama narrativo.
Ho trovato un po’ macchinosa la parte riguardante Bruno. Ricordi filtrati da un vocale (voce narrante?) che risulta a tratti artificiosa e poco verosimile. Parte che si riscatta nel finale e nel complesso è complementare alle altre due. Il capitolo dedicato a Geoff sembra quello più centrato, e in effetti è il secondo atto di questa messa in scena in cui la debolezza, la paura e la fragilità accompagnano il lettore riga dopo riga.
L’autrice è stata abile, quasi perfetta, nel lasciare che il lettore abbia l’opportunità di aprire la scatola dei ricordi e scoprire che dentro è nascosto un piccolo tesoro.
Oggi tutto sembra la risposta sbagliata a una domanda mal posta troppo tempo fa.
Cristiano Dall’Asta