
Autore: Crocifisso Dentello
Pubblicato da La nave di Teseo - Aprile 2020
Pagine: 114 - Genere: Narrativa
Formato disponibile: eBook
ISBN: 9788834603901

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“Il mio pellegrinaggio di volontario criceto in gabbia non conosce né può conoscere variazioni: un orizzonte di cemento ridotto a una stretta circonferenza di invariabili approdi”.
Domenico vive la sua vita sballottato dagli eventi, dalle contingenze, senza opporre resistenza; la scuola, il bullismo, il padre dispotico, il lavoro, la vita sentimentale, in un turbinio che imprime un’ineluttabile circolarità alla sua esistenza.

Crocifisso Dentello sceglie la narrazione in prima persona, di essere un narratore interno, di essere la voce flebile di Domenico. Sceglie una scrittura elegante, ricca di figure retoriche, a mio avviso tutta da gustare, come un frutto maturo, per nulla eccessiva. Un frutto maturo al punto giusto, né più né meno. L’intreccio procede a sbalzi temporali, non corrispondendo alla cronologia della storia del protagonista, sino al finale chiudendo il cerchio.
Domenico ama leggere, über alles. Subisce gli schiaffi della vita e continue umiliazioni dal padre, è trascinato fuori dal suo rifugio dalle aspettative di estranei senza avere la forza di sconfessarle. Domenico detesta o è indifferente a tutto ciò che la sua età dovrebbe fargli adorare, le automobili, lo sport, le ragazze. Il lavoro.
Lavoro, lavoro e poi ancora lavoro. I destini si misurano solo sulla capacità di produrre lavoro.
La voce del protagonista si alza di un tono e per un istante rimane salda solamente una volta, quando si rifiuta di obbedire al padre, di innalzare il vessillo operaio e sacrificare sudore e fatica per un’agognata rispettabilità che renderebbe i genitori soddisfatti.
E su questo perno, Dentello riesce a far girare una giostra che diverte e spaventa, grazie a una struttura narrativa ben congegnata e a quelle che a mio avviso sono doti “tecniche” notevoli.
L’autore non si cura di sembrare contemporaneo o novecentesco, ma scrive come sa fare, cioè bene.
Approfondimento
Ci sarò. Sento la risposta salirmi come un conato di vomito dallo stomaco. Sono consapevole che ho deciso di seguire il destino delle foglie, facendomi trasportare dal vento d’odio di Agosto.
In questo caso è difficile recensire un libro senza svelarne i trucchi più belli. Una sinossi classica sarebbe troppo scarna o insufficiente. Domenico legge, ama leggere, vorrebbe fare solo quello. Subisce passivamente, anche la sofferenza, e quando prende una decisione la sua vita, come un pianeta, compie una rivoluzione, e come un pianeta ritorna, prima o poi, con il sole allo zenit.
Mi piace come Dentello scrive e mi piace anche quello che non scrive, una critica feroce ai meccanismi di un mondo che non fa sconti ed elargisce ingiustizie. Paradossalmente una sorta di giustizia, o forse di ironico senso dell’equilibrio, affonda una stoccata finale in pieno stile Domenico.
Sono un fiume che rientra nell’alveo dopo una tragica esondazione, in pace tre due rive.
Non c’è altro da aggiungere se non il consiglio alla lettura di “Finché dura la colpa” .
Cristiano Dall’Asta