
Autore: Helga Flatland
Pubblicato da Fazi - Settembre 2023
Pagine: 288 - Genere: Narrativa, Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Le strade
ISBN: 9791259674241
ASIN: B0CDMCCB7Z

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Sigrid, quarantenne e dottore, vive a Oslo con i figli e il secondo marito, lontana dal suo passato doloroso. Nonostante la sua apparente serenità, è segretamente gelosa del legame tra la figlia e il primo marito ricomparso. Anne, la madre di quasi settant'anni, è fiera ma distante, lasciando Sigrid con il peso di un passato trascurato. La diagnosi terminale di Anne porta a una riflessione profonda per Sigrid, riportando a galla le tensioni mai risolte tra loro. La fine imminente della madre costringe a affrontare i silenzi e i conflitti irrisolti.

Non ho la forza di brontolare, non me la sento di fare una scenata nella quale comunque non sarei in grado di dire cosa voglio davvero, o cosa penso. Una lite potrebbe, tutt’al più, mettermi di fronte al fatto che io per prima non so cosa voglio davvero, o cosa penso. Lui se ne sta lì disteso, con le braccia incrociate dietro la nuca, e noto che si è messo la catenina d’oro della cresima, che ha smesso di portare appena siamo venuti a vivere a Oslo.
Siamo ad Oslo in quella che sembrerebbe una normalissima e tranquillissima famiglia moderna. Ma qualcosa invece scava negli animi di tutti i protagonisti, qualcosa di feroce che trascina ognuno di loro a ripensarsi e a riscoprire affetti abbandonati, sensazioni e sentimenti dimenticati. Una prosa scorrevole e scattante in cui le lacrime agli occhi saranno la costante, perché é davvero semplice immedesimarsi nei ricordi, soprattutto per chi è genitore, ma dopotutto anche per chi è figlio.
Sigrid ha più di quarant’anni è un medico affermato, ma lei, anziché utenti, ha pazienti, lei parla, scambia idee, è accogliente per questo forse non ha ottenuto il successo che invece è spettato al suo ex fidanzato, che dopo diciannove anni è tornato nel suo paese con una nuova compagna, tormentandola.
Sigrid ha una figlia, Mia, frutto della relazione con l’ex fidanzato medico Jens, il rapporto fra di loro non è mai stato idilliaco, sono cresciute abituandosi l’una all’esistenza dell’altra, ma senza particolare sentimentalismo, Mia accudita principalmente dalla nonna Anne è cresciuta con poca confidenza rispetto alla madre. E da quando Jens è tornato al paese lei si è stabilizzata a casa sua, chiamandolo effettivamente sempre papà anche se ad aver svolto questa funzione è Aslak.
[…] sulla profonda ingiustizia del fatto che Jens, finalmente diventato adulto alla veneranda età di quarantacinque anni, si ritrovi con una figlia già matura e dall’indole accomodante, dopo tutto il lavoro e l’affetto che io e Aslak abbiamo investito in lei, soprattutto dopo l’inferno degli ultimi anni, con l’interminabile carosello di ribellioni, ripicche, battibecchi nei quali non riuscivo a capacitarmi di ciò che all’irriconoscibile creatura dinanzi a me poteva saltare il ticchio di pensare o gridare. E questa da dove le viene? mi dicevo, perché non trovavo alcuna somiglianza con i miei punti oscuri, con la mia rabbia, con me. In quei nostri scontri, Mia era talmente controllata, talmente sicura di centrare il bersaglio, talmente scaltra e gelida, che in seguito dovevo andare a guardare le fotografie di lei da bambina per ricordare a me stessa che le volevo ancora bene. Questa le viene da Jens, dicevo a me stessa e ad Aslak. Dal suo influsso, dai suoi geni, o dalla sua assenza.
Aslak è il secondo compagno di Sigrid, non il marito, perché forse in fondo lei non ha mai dimenticato Jens ed è per questo che non ha mai ritenuto valido sposarsi. Aslak è fortemente innamorato di Sigrid e gli incontri clandestini, anche solo amichevoli, fra la donna e il suo ex gli pesano molto, anche se cerca di non dimostrarlo.
Incontri che solo agli occhi loro appaiono clandestini, perché per Jens non hanno alcun valore, infatti, ne parla liberamente con la propria compagna che approva. Il suo spirito libero non ha mai incontrato quello di Sigrid e si nota benissimo tra le pagine del romanzo, fra loro l’unica forza era l’attrazione fisica, benché Sigrid continui a pensarlo con amorevole sentimento, di amore e odio.
Anne è la madre di Sigrid. Anche fra lei e la figlia non c’è mai stato un rapporto materno realistico: la donna infatti ha riservato maggiori cure a Magnus, il figlio maggiore, e poi a Gustav, il marito, a seguito degli innumerevoli ictus e della sua invalidità. Anne distrutta e appiattita dalla sofferenza del marito fatica a riconoscersi come madre. Anzi, allontana il pensiero scordandosi completamente dei compleanni dei figli, di vestirli pesante quando piove o fa freddo, di preparare loro la cena, di accudirli.
Le sue attenzioni sono esclusivamente per Gustav. Questo fino a quando Sigrid non partorisce. da quel momento in poi inizia ad aprirsi in lei un varco che la vedrà nonna amorevole e madre.
Ma è complicato ricucire delle relazioni che non sono mai esistite o lo sono state per poco tempo, ogni volta che fra madre e figlia si avvia un dialogo questo si conclude senza successo, lasciando un buco e un’infinità di cose non dette.
Dopo quei dialoghi, ho i segni delle unghie sul palmo della mano. Sono convinta che i suoi ricordi d’infanzia diventino più brutti ogni volta che io non le chiedo perdono, ma è inutile controbattere alla sua memoria, o perlomeno metterla a confronto con la mia.
La scoperta improvvisa del tumore al colon di Anne di stadio particolarmente avanzato ribalta completamente i rapporti instauratosi fino ad allora, riavvicinando le figlie alle rispettive madri e risvegliando sentimenti congelati. Anne deve affrontare la malattia che per la prima volta colpisce lei che è sempre stata in perfetta forma e si sarebbe aspettata di invecchiare accudendo Viljar e continuando a fare bagni mattutini come d’abitudine. Invece deve ripensare la propria vita e appoggiarsi anche ai figli e in ultimo a quella infermiera con la quale aveva litigato a causa della figlia, sua alunna. Una donna abituata a fregarsene delle relazioni, forte e indipendente, curata e di bell’aspetto, si ritrova calva, debole e smagrita e completamente in balia del corpo morente, sfuggente e capriccioso e costretta a fare sedute di chemioterapie per allungare i mesi di vita.
In quei momenti mi viene una gran voglia di sbraitare, sbattere porte e mandare tutti all’inferno, ma mi trattiene la consapevolezza di dover lasciare loro un bel ricordo di me, un ricordo dolce, il ricordo di una mamma e nonna sorridente, amorevole, allegra, serena. Non avrò altre opportunità, ed è importantissimo, determinante, che almeno qualcuno ripensi a me con un semplice sentimento d’affetto.
Anne però non ci sta a tutto ciò e chiederà a Sigrid una mano, da qui il loro rapporto prenderà una piega più solida e vedremo risvegliarsi i pensieri ed i ricordi, la stessa Sigrid svuoterà la coscienza invadendo sé stessa di nuova consapevolezza.
Approfondimento
Helga Flatland in Fino alla fine ha una grandissima abilità nel rappresentare le contorsioni dei rapporti umani. Riesce inevitabilmente a illuminare aspetti che ad altri scrittori viene difficile. Trascina nel romanzo il lettore come se lui stesso fosse il protagonista, le emozioni sono così vivide e impressionanti che fanno parte di noi, in cui ci viene semplice riconoscersi. Rimpianto, nostalgia e attaccamento sono ampiamente descritti dalle immagini che si strutturano nella storia e sono sensazioni tipiche, quotidiane e teatralmente realistiche.
Con sorprendente capacità cattura ed esternalizza le condizioni umane fino alla prosaicizzazione della malattia.
Non sono riuscita a dire neppure la metà di ciò che avrei voluto, nel corso del fine settimana mi sono resa conto che è impossibile dire tutto ciò che pensavo andasse detto, regolare tutti i conti che andavano regolati.
Nausicaa Baldasso