
Autore: Giulia Ciarapica
Pubblicato da Rizzoli - Settembre 2022
Pagine: 384 - Genere: Narrativa Italiana
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Le narrative
ISBN: 9788817163866
ASIN: B0BBVFYVNY

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A Casette d'Ete tra gli anni ‘60-‘70 è in atto un cambiamento silenzioso anche se tutto sembra sempre uguale nella vita di provincia. La famiglia Verdini da semplici artigiani costituiscono una vera e propria fabbrica di scarpe e ai benefici della ricchezza si contrappongono le lotte della classe operaia e gli scioperi; anche le donne della famiglia di seconda generazione cercano un nuovo posto nel mondo e non sarà facile trovare nel cambiamento nuove prospettive di vita.

C’è sempre un momento in cui le cose cambiano. Si cresce e ci si chiede come sia stato possibile non accorgersene prima. Ogni cosa ha un peso nuovo. […] In un momento si capiscono tante cose, a prescindere dalla circostanza. Anche le decisioni sono fatte di momenti. La decisione è un momento.
Casette d’Ete è una provincia tranquilla, i personaggi sono gran lavoratori e persone umili che non chiedono molto. Le famiglie sono unite e nella prima scena emergono legami difficili che caratterizzeranno l’intero romanzo: la difficoltà di comunicazione tra Gianna e sua madre Giuliana, il legame tra Giuliana e la sorella Annetta, l’affetto tra Valentino e sua figlia Gianna.
L’altra figlia dei Verdini, Bianca Maria, è in collegio, ma sarà lei ad innescare una serie di reazioni a catena non appena tornerà a casa sia per l’amore con un ragazzo che non piace alla famiglia, sia per il suo carattere oscuro, capriccioso e freddo.
La fabbrica di scarpe è il centro del romanzo Chi dà luce rischia il buio dove Valentino e Giuliana passano giorno e notte e diventeranno borghesi benestanti in un periodo di scioperi e di “Brigate rosse”, un periodo difficile in cui ci sarà una crisi anche nella provincia che sembrava un posto lontano dal mondo.
I cambiamenti nel paese colpiranno anche gli abitanti e alcuni personaggi in particolare che non sapranno risollevarsi e vedere in positivo il futuro.
Ha finalmente capito che salvarsi vuol dire anche morire, soffocare il tentativo estremo di compiacere qualcuno che non ti ama, riconoscere la propria natura e battersi. Non si vive solo di realtà, ma si vive sempre di cose possibili: la sua contrattura non è che l’ultimo tentativo di restare intera.
Chi dà luce rischia il buio può essere suddiviso in tre parti principali in cui all’inizio si presentano i protagonisti e anche altre persone del paese che poi non ci saranno più, ma daranno un sentimento del luogo e della perdita e soprattutto di un divenire che si prospetta prospero inizialmente nonostante le difficoltà. Un’emotività che rimane anche nella seconda parte quando le proteste e gli scioperi degli operai diventano più violente, quando i problemi del lavoro sono una costante e sembra che l’ombra abbia inglobato ogni cosa del paese. Solo nella terza parte la vicenda riesce ad assumere connotati più chiari e positivi e il messaggio che rimane è un messaggio per un futuro radioso.
Lo stile del romanzo è molto realista, quasi novecentesco. Se da un lato ho apprezzato la chiarezza dell’esposizione anche nella parte centrale più complessa, dall’altro l’ho trovato un po’ semplicistico e alcune volte poco incisivo nel raccontare le parti più cruente che diventano un po’ piatte rispetto all’emotività dei personaggi coinvolti. I personaggi invece sono ben raccontati e rappresentati, se ne percepiscono i pensieri attraverso i gesti, però le loro scelte sono facilmente intuibili e non c’è molta suspense narrativa.
Un romanzo che all’inizio non ho apprezzato molto visto che molto frastagliato toccando vari personaggi che poco avevano a vedere con il focus principale della fabbrica e dei Verdini. Dalla seconda parte l’ho apprezzato di più e ho provato più empatia anche con le vicende personali di Gianna. Un finale ben scritto, anche se prevedibile.
La luce e il buio che compaiono anche nel titolo sono riferimenti presenti in tutto il romanzo capaci di attrarre il lettore e metafora della vita e dei mutamenti così come avvengono nel giorno e nella notte.
Approfondimento
Giulia Ciarapica è conosciuta in rete come book blogger e si occupa di cultura in generale, collaboratrice giornalistica su “Il Foglio” e sul “Messaggero”. Questo non è il suo primo romanzo, ne ha già scritto uno per Rizzoli nel 2019 dal titolo Una volta è abbastanza sempre ambientato a Casette d’Ete con gli stessi personaggi più giovani: Giuliana, Annetta e Valentino con i loro legami di sorellanza e amore.
L’autrice si sente vicina a questo luogo e lo fa capire nella sua scrittura in cui dispensa pochissime descrizioni, molto mirate, probabilmente anche ricordi d’infanzia. Nei ringraziamenti finali del romanzo ci svela che i personaggi si ispirano a persone reali, anche le vicende ovviamente narrate in modo funzionale al romanzo e tutto ciò si percepisce durante la lettura quando gli errori dei personaggi trovano sempre giustificazioni morali o sociali.
Nonostante i due romanzi siano legati dallo stesso contesto possono essere letti singolarmente senza perdere nessun risvolto della trama.
Gloria Rubino