Recensione di Furore di John Steinbeck

La famiglia Joad viene cacciata dalla propria terra e si vede costretta, insieme a tante altre anime, a un’estenuante marcia per cercare sorte migliore verso la California, in un epico viaggio che alimenterà speranze, illusioni e coraggio di interi nuclei familiari, vittime e spettatori di un cambiamento epocale che attraversa tutta una Nazione.

Valutazione del recensore

Furore di John Steinbeck è, senza ombra di dubbio, un classico da annoverare tra le migliori produzioni letterarie americane del Novecento.

La repressione serve solo a rinforzare e unire gli oppressi.

Protagonista principale della vicenda è la famiglia Joad, costretta ad abbandonare la propria terra, situata nel Midwest, per cercare fortuna in California. Il quadro temporale in cui è ambientato il romanzo è narrato entro la cornice degli eventi che caratterizzarono la Grande Depressione Americana, in cui latifondisti senza scrupoli si disfarono della manodopera svolta dall’uomo per lasciar spazio ai veicoli agricoli che all’epoca rappresentarono, nel contesto degli eventi descritti, una vera e propria svolta industriale, almeno dalla prospettiva delle classi più abbienti.

Il libro presenta molti punti di forza, a cominciare dalle vivide descrizioni paesaggistiche, che contribuiscono a valorizzare il quadro d’insieme in cui è inserita questa mirabile Storia. Oltre a essere un’affascinante epopea di viaggio ben delineata, siamo in presenza di un romanzo dal carattere molto complesso, che pone in risalto, incarnandolo nel personaggio di Tom Joad, nonché nel personaggio femminile di maggior rilievo “Mà”, il coraggio indomito dello spirito umano di fronte a sfruttamento e soprusi, unito da una forte volontà di riscatto, di affrancamento da una condizione vissuta dai protagonisti con dignità e senso di appartenenza alle proprie radici, valori cardine ben percepibili nella buona caratterizzazione psicologica dei personaggi.

Approfondimento

Durante lo svolgimento degli eventi, il lettore ravviserà tematiche di stringente attualità, seguendo un filo narrativo che lo condurrà a empatizzare con i personaggi e ad apprendere grandi lezioni storiche, cogliendo analogie con il presente. Ho trovato questa lettura abbastanza impegnata, ma altrettanto formativa e appassionante. Lettura che, a mio avviso, dovrebbe essere accompagnata da una conoscenza pregressa del terreno socioculturale che caratterizzò il contesto degli anni della Grande Depressione, in modo da facilitare la comprensione del testo e avere una visione più ampia degli argomenti evocati.

A completamento del quadro, si tratta, in definitiva, di una vicenda ricca di significato, resa con una prosa scorrevole e interessante. Un grande classico, capace di imprimere il segno in ogni lettore.

Alessandro Testa